Nel 2024 aumento di circa 85 euro per l’importo della Naspi e Dis-Coll. Ma le nuove regole non valgono per chi già era percettore nel 2023.
Nei prossimi giorni l’Inps ufficializzerà l’aumento di Naspi e Dis-Coll.
Anche per le indennità di disoccupazione, infatti, si applica la rivalutazione degli importi sulla base del tasso di inflazione registrato nell’ultimo anno che per il 2023 è stato, come ufficializzato dall’Istat, pari al 5,7%.
In questo modo si garantisce al disoccupato uno strumento di supporto adeguato al costo della vita che specialmente in questo ultimo biennio è cresciuto notevolmente.
La circolare Inps che ufficializza i nuovi importi di Naspi e Dis-Coll dovrebbe arrivare la prossima settimana, tuttavia possiamo già anticiparvi i valori delle nuove prestazioni.
Ricordiamo che le nuove regole si applicano solamente per le indennità liquidate nel 2024. Ciò significa che per gli attuali percettori di Naspi e Dis-Coll non sono in programma ricalcoli - né aumenti - dell’importo.
Di quanto aumenta l’importo della Naspi
Per il calcolo della Naspi si prende come riferimento l’imponibile medio riferito agli ultimi quattro anni, o comunque al periodo che ha dato luogo al diritto all’indennità di disoccupazione. Di questa ne spetta il 75% fino a un certo importo, mentre della restante parte ne viene riconosciuto il 25% fino a raggiungere l’importo massimo.
Nel dettaglio, nel 2023 la Naspi è stata pari al 75% dell’importo delle stipendio medio fino a 1.352,19 euro, mentre della cifra in eccesso ne è stato riconosciuto il 25% ma comunque fino a un massimo di 1.470,99 euro.
Come anticipato, queste soglie vengono annualmente riviste in base all’inflazione registrata dall’Istat, che nel 2023 che è stata pari al 5,7%. C’è quindi stato un rallentamento rispetto al 2022 (8,1%) per quanto si tratti comunque di un aumento rilevante.
Tant’è che nel 2024 i valori della Naspi dovrebbero salire a:
- fino a 1.428,67 euro ne spetta il 75%;
- oltre questa soglia ne spetta il 25%, ma in ogni caso la Naspi non può superare i 1.553,72 euro.
Chi negli ultimi quattro anni ha avuto uno stipendio elevato, quindi, può sorridere perché quest’anno l’importo massimo della Naspi sale di circa 83 euro al mese.
Ricalcolo solo per le nuove indennità di disoccupazione
Va precisato che la rivalutazione si applica solamente in fase di calcolo della Naspi: ciò significa che coloro che perdono il lavoro nel 2024 godranno di regole più favorevoli rispetto a coloro che l’hanno fatto nel 2023 o negli anni precedenti.
A differenza di quanto succede per le pensioni, invece, le indennità di disoccupazione già liquidate negli anni scorsi non godranno di alcun aumento. Anzi, semmai bisogna preoccuparsi dei tagli: ricordiamo infatti che a partire dal sesto mese di percezione l’importo della Naspi si riduce ogni mese del 3%. Il taglio decorre invece dall’ottavo mese per chi al momento della richiesta ha compiuto i 55 anni di età.
Esempio
Consideriamo una persona con retribuzione media lorda di 1.400 euro. Nel 2023, l’importo dell’indennità a lui spettante era così calcolato:
- 75% di 1.352,19 euro: 1.014,14 euro;
- 25% della quota restante, quindi 47,81 euro: 11,95 euro.
In totale, quindi, aveva diritto a 1.026,09 euro, importo che a partire dal 6° mese (8° nel caso degli Over 55) si riduce costantemente del 3%.
Nel 2024, invece, la Naspi con la stessa retribuzione verrebbe così calcolata:
- 75% di tutto l’importo, quindi 1.050 euro.
In totale c’è una differenza di circa 25 euro rispetto all’anno prima.
Dis-Coll
Gli stessi importi, come pure le stesse modalità di calcolo, si applicano nei confronti della Dis-Coll, l’indennità mensile di disoccupazione riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, nonché ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio.
La differenza è che per il calcolo della Dis-Coll non si prende l’imponibile medio degli ultimi quattro anni bensì il reddito imponibile ai fini previdenziali risultante dai versamenti contributivi effettuati nell’anno solare in cui si è verificato l’evento di cessazione dal lavoro e in quello solare precedente, diviso per il numero di mesi di contribuzione, o frazione di essi.
Dunque, di questo se ne prenderà il 75% fino a 1.428,67 euro, mentre della parte restante il 25%. In ogni caso l’importo non potrà superare i 1.553,72 euro mensili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA