Disoccupazione colf e badanti: requisiti e come presentare domanda

Anna Maria D’Andrea

18 Febbraio 2019 - 17:20

condividi

Domanda di disoccupazione colf, badanti e lavoratori domestici: ecco tutte le regole ed i requisiti nella guida 2019 per la richiesta di Naspi.

Disoccupazione colf e badanti: requisiti e come presentare domanda

La disoccupazione spetta anche a colf e badanti, che così come tutti i lavoratori dipendenti possono fare domanda di Naspi nel 2019.

Anche i lavoratori domestici assunti con regolare contratto hanno diritto alla Naspi e a ricevere dall’Inps l’assegno di disoccupazione, di importo pari ad un massimo di circa 1328 euro al mese.

I datori di lavoro domestico, infatti, sono tenuti a versare in favore di colf, badanti e babysitter i contributi previdenziali e assistenziali, che danno diritto non soltanto alla disoccupazione ma anche alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare e alla pensione.

Per presentare domanda di disoccupazione è necessario non soltanto che la colf o la badante sia titolare di regolare contratto di lavoro, ma tra i requisiti vi è anche aver lavorato per un determinato periodo di tempo.

Di seguito analizziamo passo per passo cosa prevede la legge in merito al diritto alla disoccupazione nel 2019 per badanti, colf e babysitter e quali sono i requisiti previsti e le settimane di lavoro necessarie per poter presentare domanda all’Inps.

Disoccupazione 2019 colf, badanti e babysitter: ecco quando spetta

Regole e requisiti per poter presentare domanda di disoccupazione 2019 per i lavoratori domestici sono gli stessi previsti per la restante platea di lavoratori dipendenti.

In primo luogo è prevista la possibilità di richiedere la Naspi esclusivamente in caso di interruzione involontaria del rapporto di lavoro. Che vuol dire?

In sostanza, colf e badanti così come tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alla disoccupazione soltanto qualora il rapporto di lavoro si sia concluso a seguito di licenziamento o nel caso di dimissioni per giusta causa (uno dei casi purtroppo più frequenti è il mancato pagamento dello stipendio).

Al contrario, non si potrà presentare domanda di disoccupazione e beneficiare della Naspi quando è il lavoratore a dimettersi per motivi differenti, come ad esempio per necessità di trasferirsi in un’altra città.

Quante settimane bisogna lavorare per richiedere la disoccupazione?

Uno dei requisiti più importanti per poter richiedere la disoccupazione è aver lavorato per un determinato numero di settimane.

Ribadiamo che le regole previste per poter richiedere la Naspi sono le stesse anche per colf, badanti e babysitter.

Un lavoratore domestico che è stato licenziato o che si è dimesso per giusta causa avrà diritto alla disoccupazione nel caso di impiego e regolare versamento dei contributi Inps:

  • per un minimo di 13 settimane negli ultimi 4 anni che precedono la disoccupazione;
  • per almeno 30 giorni nei 12 mesi che precedono la disoccupazione.

Come si calcolano i 30 giorni di lavoro per la disoccupazione dei lavoratori domestici

A spiegare come calcolare il requisito dei 30 giorni di lavoro è l’Inps, che ha chiarito quanto segue:

“Per i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, per i quali non si conosce il numero di giornate effettivamente lavorate, la presenza al lavoro per almeno trenta giornate negli ultimi 12 mesi si determina con lo stesso sistema usato per l’accredito della contribuzione e per il pagamento delle prestazioni dei lavoratori domestici: la presenza di cinque settimane di contribuzione, considerate convenzionalmente di sei giorni l’una, equivale a trenta giornate di lavoro.

Tenuto conto che per l’accredito delle settimane si fa riferimento al trimestre solare e che per la copertura di una settimana sono necessarie 24 ore, le settimane accreditate nel trimestre si calcolano sommando tutte le ore di lavoro presenti nel trimestre e dividendole per 24: ad esempio, 80 ore lavorate nel trimestre/24 = 3,33 settimane di contribuzione, arrotondate a 4.”

In sostanza, il requisito lavorativo dei 30 giorni si ritiene soddisfatto se nei 12 mesi prime del periodo di disoccupazione il numero di settimane risultante dalla somma dei contributi settimanali riconosciuti per ciascun trimestre e versati dal datore di lavoro o dai datori di lavoro sia pari almeno a cinque.

Come presentare domanda di disoccupazione Inps

Per poter presentare domanda di disoccupazione è necessario affrettarsi: la Naspi viene erogata esclusivamente in caso di domanda inviata all’Inps entro 68 giorni dal licenziamento o dalle dimissioni per giusta causa.

La domanda per richiedere la disoccupazione dovrà essere inviata esclusivamente in modalità telematica, attraverso il sito dell’Inps.

Per svolgere le pratiche si dovrà essere in possesso del Pin dispositivo. Nel caso in cui non se ne fosse in possesso ci si potrà rivolgere al patronato e farsi guidare nelle pratiche per la richiesta.

Le pratiche per richiedere il sussidio di disoccupazione sono piuttosto semplici, ve le schematizziamo per mostrarvi con chiarezza la situazione:

  • eseguire il login nell’area dei Servizi online del sito ufficiale dell’Inps;
  • selezionare Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito e poi cliccare sulla dicitura Naspi, che comparirà sulla barra di sinistra;
  • una volta entrati in questa sezione dovrete cliccare su Indennità di Naspi e poi su Invio domanda.

Dopo aver svolto questi passaggi si dovranno controllare con cura i propri dati anagrafici, le motivazioni del licenziamento e controllare con cura tutti i dettagli.
Si potrà poi procedere con l’invio delle domanda di disoccupazione.

Per tutte le informazioni nel dettaglio i lettori possono far riferimento alla guida completa e aggiornata a come presentare domanda di disoccupazione e richiedere la Naspi nel 2019.

Iscriviti a Money.it