La detrazione delle spese notarili nel modello 730/2023: istruzioni per il rimborso

Nadia Pascale

19 Maggio 2023 - 10:30

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Si possono portare in detrazione le spese notarili nel modello 730/2023? Una guida semplice per avere il rimborso in breve tempo.

La detrazione delle spese notarili nel modello 730/2023: istruzioni per il rimborso

Il legislatore continua a riconoscere alla casa un ruolo fondamentale per la sicurezza delle persone e delle famiglie, proprio per questo agevola l’acquisto della casa di proprietà attraverso diversi benefici soprattutto di tipo fiscale. Tra questi assumono particolare rilevanza le detrazioni per le spese notarili da far valere nel modello 730/2023 o nel modello Redditi PF.

Nel modello 730/2023 possono essere portate in detrazione le spese notarili affontate al momento della stipula di un mutuo per l’acquisto della prima casa.
Per avere il rimborso basta compilare il modello, modificabile a partire dal 11 maggio 2023, e inviarlo entro il 2 ottobre 2023, utilizzando la sezione dedicata del portale dell’Agenzia delle Entrate. La compilazione può essere affidata anche a professionisti come Caf e commercialisti.

Come funziona la detrazione delle spese notarili

Il rimborso Irpef, riconosciuto a chi stipula un contratto di mutuo per l’acquisto di casa, si può richiedere all’interno del modello 730/2023. Il beneficio fiscale si può ottenere esclusivamente per l’acquisto della prima casa.

Tale detrazione fa parte nel campo delle spese per gli oneri accessori alla stipula del mutuo detraibili nel modello 730/2023 e consiste in una una detrazione del 19% su un massimo di 4.000 euro di limite di spesa. Si ricorda che la detrazione è una somma sottratta all’imposta sul reddito delle persone fisiche da pagare.

Fatti i dovuti calcoli, emerge che l’importo massimo da portare in detrazione è 760 euro. Per poter accedere a questo rimborso è necessario che il richiedente:

  • risulti residente in Italia o in uno degli Stati membri dell’Unione europea;
  • sia residente all’estero ma con una stabile organizzazione in Italia.

Si deve sottolineare che l’importo complessivo di 4.000 euro viene calcolato sommando tutti gli oneri accessori relativi all’acquisto e per la stipula del contratto di mutuo, e questo comprende sia gli interessi passivi, sia gli interessi fiscali.

L’Agenzia delle Entrate, infatti. ha precisato che le spese notarili detraibili nel modello 730/2023 si riferiscono a:

  • l’onorario del notaio per la stipula del mutuo, escludendo quello sostenuto per il contratto di compravendita;
  • le spese che il notaio ha sostenuto per conto del cliente, come per esempio iscrizione e cancellazione dell’ipoteca, la perizia tecnica, le spese di istruttoria e notarili;
  • gli interessi passivi pagati in funzione della restituzione del capitale;
  • la commissione dovuta agli istituti per l’attività di intermediazione;
  • la cosiddetta “provvigione” per scarto rateizzato.

Dove inserire la detrazione nel quadro E

Quando si compila il modello 730/2023 per accedere alla detrazione Irpef delle spese notarili bisognerà inserire le informazioni nella sezione corretta.

Le spese del notaio si indicano all’interno del quadro E, sezione I, rigo E7, denominato proprio “Interessi per mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale”, così da poter accedere al rimborso del 19%.

Come si fa a calcolare il limite?

Dal momento che il limite massimo di 4.000 euro di spesa comprende altre voci, oltre le spese notarili, possono sorgere dei dubbi riguardo a cosa si riferisca.

Ribadito che il limite di spesa massimo di 4.000 euro è globale, cioè comprende tutte le voci sommandole, nel momento in cui si va a fare il calcolo, sarà necessario ricomprendere le spese notarili e tutti gli altri oneri accessori, ovvero tutte quelle spese necessarie alla stipula del contratto di mutuo.

Per esempio, se il contribuente ha sostenuto un esborso di 2.000 euro per spese notarili e altri 1.000 euro di interessi passivi, la cifra complessiva su cui richiedere la detrazione sarebbe di 3.000 euro. Su questi 3.000 euro il contribuente riceverebbe il 19% di detrazione, ovvero 570 euro come sconto di imposta. Se l’imposta versata o da versare fosse inferiore, la parte rimanente andrebbe persa.

Nel caso in cui, invece, le spese totali superassero i 4.000 euro, arrivando per esempio a 4.600 euro, comunque non si potrà richiedere la detrazione Irpef su una cifra maggiore di 4.000 euro massimi.

Come funziona la detrazione in caso di casa cointestata

Nel caso di mutuo cointestato a più persone, tutti hanno diritto alla detrazione, in relazione alla propria quota e anche il limite di 4.000 euro massimi verrà suddiviso seguendo questa stessa logica. Di conseguenza, in caso di mutuo cointestato, o casa in comunione, il limite massimo per il singolo acquisto non potrebbe comunque superare i 4.000 euro.

Questo significa che se due coniugi sono cointestatari del mutuo, entrambi hanno diritto alla detrazione su un massimo di 2.000 euro a testa, mentre se uno dei due fosse fiscalmente a carico dell’altro, in questo caso la detrazione spetterebbe per entrambe le quote a quest’ultimo.

Nel caso in cui, invece, l’abitazione fosse stata acquistata da entrambi, ma solo uno fosse intestatario del mutuo, allora la detrazione spetterebbe solo all’intestatario del mutuo.
Nel caso opposto, ovvero se entrambi fossero intestatari del mutuo, ma solo uno dei due acquirente dell’immobile, allora la detrazione competerebbe solamente al coniuge acquirente e solo con riferimento alla sua quota di mutuo. Occorre quindi prestare attenzione in modo da non perdere parte dell’agevolazione fiscale.

La detrazione comunque spetta anche a chi acquista solamente la nuda proprietà, e in caso di mutuo condiviso e decesso di un mutuatario, questo diritto viene trasmesso a chi si sia accollato il mutuo.

Chi può richiedere la detrazione

È importante precisare che questa detrazione non si può sempre richiedere in caso di apertura di un mutuo per acquisto di una casa.
L’agevolazione fiscale è riconosciuta solo per l’acquisto dell’abitazione principale, da intendersi come:

  • il luogo abituale di dimora del contribuente e famiglia;
  • nonché il luogo di residenza del contribuente e famiglia.

Per ottenere queste detrazioni è necessario che, entro un anno dall’acquisto dell’immobile, l’immobile in questione venga destinato ad abitazione principale. Inoltre l’acquisto dovrà essere stipulato nei 12 mesi successivi o antecedenti alla data di stipula del mutuo.
Non si si decade dal beneficio quando la destinazione ad abitazione principale non si realizzasse a causa di un trasferimento per motivi di lavoro, purché questi siano avvenuti dopo l’acquisto.

Le detrazioni fiscali per le spese notarili non sono le uniche agevolazioni previste per chi compra casa, infatti si possono ottenere ulteriori vantaggi fiscali inerenti le imposte ipotecarie, catastali, imposta di registro e Iva nel caso in cui l’immobile sia acquistato da società.

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