La crisi si riflette nei mercati: è tonfo, a Wall Street calo peggiore dal 2020

Violetta Silvestri

19 Maggio 2022 - 08:36

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Mercati nervosi, a testimonianza di un momento cupo per l’economia e la finanza globali: le azioni asiatiche crollano dopo che Wall Street subisce il calo giornaliero più forte dal 2020.

La crisi si riflette nei mercati: è tonfo, a Wall Street calo peggiore dal 2020

Nei mercati finanziari si riflette il sentiment pessimista e preoccupato: i titoli asiatici scivolano, seguendo una forte svendita di Wall Street, mentre gli investitori sono stressati per l’inflazione globale, la politica cinese zero-Covid e la guerra in Ucraina.

Le azioni delle società tecnologiche della Cina hanno guidato i ribassi nella regione Asia-Pacifico sulla scia del giorno peggiore per gli indici Usa dai primi mesi della pandemia di coronavirus, a causa delle crescenti incertezze sulla crescita globale.

Con l’inflazione galoppante in primo piano e le banche centrali osservate speciali, i mercati non trovano gli stimoli per un duraturo ottimismo.

Il tonfo dei mercati racconta la crisi globale in corso

L’Asia segue Wall Street in una seduta nervosa e di forti perdite.

Le azioni Tencent quotate a Hong Kong sono scese dell’8,6% dopo che il gruppo cinese ha riportato la crescita dei ricavi più lenta mai registrata nel primo trimestre. La società ha evidenziato un calo del 51% dei profitti a causa della repressione del settore tecnologico di Pechino e dell’impatto del duro blocco Covid sulla spesa dei consumatori.

Il peggioramento delle prospettive economiche della Cina ha pesato sui mercati azionari, con Standard Chartered ch ha ridotto le sue previsioni di crescita annuale per la Cina al 4,1% dal 5%, unendosi ad altre banche di investimento globali, tra cui Goldman Sachs, nel declassare le aspettative economiche poiché le “rigide misure di controllo del Covid hanno interrotto la produzione e consumi”.

I ribassi in Asia sono arrivati ​​sulla scia di un calo del 4% a New York per l’indice S&P 500, segnando il più grande ribasso di un giorno da giugno 2020, con il 98% dei titoli inclusi nel benchmark in perdita.

Target, il rivenditore statunitense, è crollato del 25% dopo aver affermato che l’aumento dei costi di trasporto, carburante e salari, nonché le interruzioni logistiche, avrebbero colpito i margini di profitto.

Quell’avvertimento è arrivato il giorno dopo che Walmart, il più grande gruppo di vendita al dettaglio del mondo, ha tagliato le indicazioni sugli utili con l’aumento dell’inflazione. Entrambi i rivenditori hanno registrato i loro peggiori cali giornalieri dal 1987 questa settimana.

I big hanno sofferto anche a Wall Street, con i giganti della tecnologia tra cui Apple, Nvidia e Amazon scesi tutti di oltre il 5%, mentre l’indice Nasdaq Composite ha chiuso in ribasso del 4,7%.

Cina e Usa osservati speciali

Investitori e non solo guardano con attenzione le mosse di governanti e banchieri cinesi e statunitensi.

Il settore tecnologico del dragone è ancora scosso da una repressione del Governo durata un anno e dal rallentamento delle prospettive economiche derivanti dalla rigorosa politica zero-Covid di Pechino, anche se i commenti rassicuranti del vicepremier Liu He ai dirigenti tecnologici hanno rafforzato il sentimento mercoledì.

Negli Usa, dopo le parole da falco di Powell, due banchieri centrali statunitensi affermano di aspettarsi che la Federal Reserve passi a un ritmo più misurato di inasprimento delle politiche dopo luglio, nella ricerca di reprimere l’inflazione senza aumentare i costi di finanziamento così in alto da mandare l’economia in recessione.

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