Crisi Evergrande: quali effetti sull’economia mondiale?

Violetta Silvestri

21/09/2021

21/09/2021 - 09:52

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L’economia globale sarà colpita dal ciclone cinese Evergrande? Mentre il colosso immobiliare lotta contro la grave crisi di liquidità, gli analisti si interrogano: quali conseguenze per il mondo?

Crisi Evergrande: quali effetti sull’economia mondiale?

La crisi Evergrande si complica e rischia di diffondersi rapidamente nei mercati globali: quali effetti può scatenare sull’economia globale?

L’interrogativo è più che mai lecito dopo l’inizio di settimana piuttosto convulso: lunedì 20 settembre i mercati finanziari dall’Asia all’Europa e agli Stati Uniti hanno perso pesantemente, con i tre i principali indici azionari USA di riferimento che sembravano essere diretti verso il peggior calo di un giorno in più di due mesi.

Sebbene non sia certamente l’unico motivo per cui le azioni statunitensi sono scivolate, Evergrande è stato un fattore di influenza notevole sul sentiment. Quali effetti può ancora scatenare sull’economia globale?

Evergrande verso il default: il punto della situazione

La crisi di liquidità del colosso immobiliare cinese vale almeno oltre 300 miliardi di dollari: danni importanti possono presto infettare il sistema bancario e i risparmiatori in generale.

La domanda fondamentale degli investitori è se, come e quando i leader di Pechino interverranno, magari avviando una ristrutturazione del China Evergrande Group, come si aspettano molti professionisti del mercato.

Alcuni, però, temono che il dragone possa far fallire la società, ferendo gli azionisti e gli obbligazionisti nazionali e non solo.

Giovedì 23 settembre Evergrande si trova ad affrontare un pagamento del debito sulle sue obbligazioni offshore, dopo aver affermato la scorsa settimana che stava affrontando difficoltà senza precedenti.

Nello specifico, secondo quanto riferito, deve sborsare almeno $ 83,5 milioni per interessi in scadenza, con un periodo di grazia di 30 giorni. Il default in agguato sta sollevando preoccupazioni per una crisi di liquidità tra tutte le società immobiliari cinesi e di Hong Kong.

Effetto domino sull’economia globale?

La vicenda Evergrande è osservata in modo molto attento: si teme che l’economia cinese, già in rallentamento, possa essere ulteriormente colpita, influenzando negativamente la ripresa di altre economie.

Innanzitutto, i problemi del colosso stanno portando alla ribalta la repressione normativa su vasta scala della Cina nella maggior parte delle sue attività, partita con la stretta sul gigante tecnologico Alibaba, che sta facendo tremare la fiducia nella seconda economia mondiale.

Il giro di vite della Cina sugli sviluppatori immobiliari, senza un finale noto, è anche ciò che sta indebolendo la liquidità di titoli come le obbligazioni Evergrande, che sono detenute in fondi negoziati negli indici dei mercati emergenti passivi e conti gestiti separatamente presso la gestione del denaro di aziende negli Stati Uniti, Europa e Asia.

Solo per citarne alcune, tra le aziende con partecipazioni significative di obbligazioni Evergrande ci sono Ashmore Group e HSBC Holdings, entrambi di Londra; BlackRock con sede a New York e UBS Group di Zurigo.

La Cina, quindi, è sotto pressione. Jim Chanos, presidente e fondatore di Kynikos Associates, ha affermato che è un momento critico per la leadership cinese, che ha attuato un giro di vite normativo sulle società di Internet, le società di istruzione, i giochi e altri settori.

Per questo, sarà fondamentale vedere come Pechino risponderà a Evergrande, con alcune domande per ora senza risposte: gli obbligazionisti occidentali verranno salvati? O si proteggeranno solo i proprietari di immobili a cui sono dovuti appartamenti non ancora costruiti da Evergrande? E le banche?

Dal tonfo immobiliare in Cina alla crisi economica mondiale

La grave situazione di Evergrande colpisce uno dei settori chiave dell’economia cinese, sotto osservazione a livello mondiale per il rischio di una bolla: il comparto immobiliare.

Nel dettaglio, il mercato immobiliare residenziale è pari al 20% del PIL cinese, mentre l’attività immobiliare in generale vale il 30% del Prodotto Interno Lordo.

Secondo Williams di Capital Economics ci sono circa 1,4 milioni di proprietari di immobili che hanno pagato depositi e attendono la consegna delle proprietà di Evergrande. Che non si concretizzerà probabilmente.

Rick Rieder, chief investment officer del reddito fisso globale di BlackRock ha aggiunto:

“Il problema è di liquidità: il settore immobiliare è così importante per l’economia cinese e il benessere finanziario di così tante famiglie cinesi. La proprietà della casa è superiore al 90%...tante persone acquistano appartamenti come investimento, quindi se questa crisi non viene contenuta, potrebbe diventare un vero e proprio cigno nero

Il rischio è che se ci sono problemi anche con altre società del settore, i valori degli immobili ne risentiranno e potrebbero esserci turbolenze nel mercato delle case. Il consumatore è un fattore importante nell’economia cinese e un colpo all’edilizia potrebbe danneggiare i consumi.

Ciò si riverserebbe anche in altri mercati regionali e globali attraverso un indebolimento delle importazioni cinesi e un rallentamento della domanda di tutti i tipi di materie prime.

Il potenziale della crisi Evergrande è quindi significativo per tutta l’economia globale.

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