Credito d’imposta in ricerca e sviluppo: le nuove istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Caterina Gastaldi

08/06/2022

08/06/2022 - 12:27

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Nuove istruzioni per l’uso del ravvedimento spontaneo in caso di utilizzo indebito del credito d’imposta in ricerca e sviluppo: ecco come funziona.

Credito d’imposta in ricerca e sviluppo: le nuove istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Attraverso il provvedimento pubblico del 1° giugno l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili le regole e le modalità da seguire per potersi regolarizzare in caso di utilizzo indebito del credito d’imposta in ricerca e sviluppo.

La procedura da utilizzare è quella del ravvedimento spontaneo, attraverso il modello in formato pdf per pagare quanto dovuto. Tuttavia questa possibilità non è disponibile sempre e in tutti i casi. Vediamo di seguito il funzionamento del riversamento spontaneo in questa situazione.

Sanatoria credito d’imposta ricerca e sviluppo: i soggetti interessati

Questa procedura è disponibile per i soggetti che intendono riversare il credito maturato in uno o più periodi di imposta precisi, ovvero:

  • a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014;
  • fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019;
  • inoltre il credito deve essere stato utilizzato in modo indebito in compensazione alla data del 22 ottobre 2021.

Nel caso in cui si rientrasse in questa categoria, allora sarà anche necessario soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:

  • aver svolto, in tutto o anche solamente in parte, delle attività non riconducibili a quelle di ricerca e sviluppo;
  • aver commesso un errore nel determinare la media storica di riferimento;
  • aver sbagliato la quantificazione o l’individuazione delle spese previste;
  • essere nella situazione in cui l’applicazione del comma 1-bis dell’articolo 3 non sia stata fedele a quanto disposto dall’interpretazione autentica prevista dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Non è necessario rientrare in tutte le opzioni, ma è obbligatorio che almeno una di esse sia valida.

Quali sono i casi di esclusione?

Come intuibile anche dalla lista di requisiti precedente, possono anche sussistere dei casi di utilizzo indebito del credito d’imposta in ricerca e sviluppo che non possono essere riversati in maniera spontanea.

Infatti, all’interno del provvedimento pubblicato dall’Agenzia delle Entrate si possono trovare istruzioni specifiche al riguardo. Si è quindi esclusi dalla procedura quando il credito d’imposta utilizzato in compensazione sia il risultato di:

  • fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate;
  • mancanza della documentazione necessaria adatta a provare di aver sostenuto le spese ammissibili al credito d’imposta in questione;
  • frode o condotte fraudolente;
  • falsa rappresentazione della realtà, sia attraverso l’utilizzo di fatture che documentano operazioni inesistenti, sia con utilizzo di documenti falsi.

Inoltre, non è possibile utilizzare questa procedura anche nel caso in cui sia già stato accertato con un atto di recupero crediti o con altri provvedimenti impositivi, divenuti definitivi alla data del 22 ottobre 2021.

È giusto ricordare che gli atti e i provvedimenti vengono considerati definitivi nel momento in cui questi non sono più soggetti a impugnazione, o definiti con il pagamento, o anche con altra forma di definizione, oppure oggetto di pronunce passate in giudicato.

Nel caso in cui si decidesse di fare richiesta di riversamento spontaneo pur non avendo diritto di avvalersi di questa possibilità, allora la procedura decadrebbe e la richiesta non produrrebbe effetti. Tutte le somme già versate verranno acquisite e considerate un acconto sugli importi effettivamente dovuti.

Presentazione del modello e scadenze

Il provvedimento include anche il modello in pdf da compilare e presentare entro i termini previsti per poter procedere con il riversamento spontaneo. Il modello è intitolato “Richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo”, e si tratta del documento da inviare necessariamente per poter fare richiesta.

La scadenza per la presentazione della richiesta è il 30 settembre 2022, e l’invio del modello compilato può avvenire solamente in modalità telematica, anche direttamente dai contribuenti interessati se abilitati, utilizzando il portale Fisconline o Entratel. Nel momento in cui viene inviata la richiesta è comunque necessario rimanere in possesso anche del modello stampato e compilato in versione cartacea.

I soggetti incaricati della trasmissione telematica dovranno quindi consegnare al contribuente che fa richiesta una versione cartacea del modello, e anche la copia dell’attestazione dell’avvenuto ricevimento da parte dell’Agenzia delle Entrate, fornita dall’Agenzia stessa.

Sarà poi cura del richiedente conservare sia la documentazione, sottoscritta sia dal soggetto incaricato della trasmissione telematica e sia dall’interessato, e la copia della ricevuta.

Come si paga ed entro quando

Una volta che la richiesta viene accettata si avrà tempo fino al 16 dicembre 2022 per procedere con il pagamento in un’unica soluzione. Si può, in alternativa, anche scegliere di beneficiare della possibilità di pagamenti rateizzati in tre rate annuali, che saranno da corrispondere:

  • prima rata, entro il 16 dicembre di quest’anno (2022);
  • seconda rata, entro il 16 dicembre 2023;
  • terza rata, entro il 16 dicembre 2024.

In questo caso però bisognerà aggiungere alla somma da riversare anche gli interessi, che verranno calcolati a partire dal 17 dicembre 2022. In ogni caso, la procedura di riversamento terrà conto, nel calcolo di quanto dovuto, delle somme già versate, che verranno sottratte all’importo da pagare. In caso di versamento di somme eccedenti pagate in precedenza non c’è la possibilità di rimborso.

Il pagamento dovrà avvenire attraverso il modello F24-Elide, compilato con gli specifici codici tributo approvati con successiva risoluzione.

Dove scaricare il modello

Il modello è disponibile sia sul portale dell’Agenzia delle Entrate, sia online su siti terzi, e si può scaricare anche qui di seguito.

All’interno del modello è possibile specificare in che modalità si preferisce procedere con il pagamento (se in una sola rata o tre), e si dovranno inserire tutti i dati richiesti relativi al richiedente e le somme dovute per il riversamento spontaneo.

Richiesta di accesso alla procedura di riversamento del credito di imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo
Clicca qui per scaricare il modello in pdf

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