Covid, un farmaco contro l’influenza può bloccare la trasmissione: ecco qual è

Martino Grassi

6 Dicembre 2020 - 19:19

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Un farmaco utilizzato per trattare l’influenza potrebbe bloccare la trasmissione del coronavirus secondo uno studio americano. Ecco qual è.

Covid, un farmaco contro l’influenza può bloccare la trasmissione: ecco qual è

Un farmaco antivirale utilizzato per contrastare la comune influenza, il Molnupiravir, sembra essere in grado di bloccare anche il coronavirus. Nello specifico questo medicinale è riuscito a bloccare in sole 24 ore la trasmissione del virus Sars-CoV-2, tra i furetti, animali in cui la replicazione avviene in modo molto simile a quella dell’uomo.

Qualora dovesse venir confermato anche nell’uomo un effetto simile si andrebbe incontro ad un vero e proprio punto di svolta, il medicinale infatti potrebbe diventare uno ottimo alleato nella lotta al coronavirus.

Un farmaco per l’influenza blocca la trasmissione del coronavirus

Se gli studi dovessero essere confermati anche sull’uomo, si potrebbe arrivare a fermare la malattia causata dal coronavirus prima che degeneri in forme gravi e potenzialmente pericolose, inoltre il Molnupiravir sarebbe in grado di ridurre il periodo di tempo in cui una persona risulta essere infettiva. Grazie a questo medicinale inoltre si potrebbero andare a spegnere i focolai sul nascere, limitando la diffusione del coronavirus a livello locale e favorendo l’azione del vaccino.

La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ricercatori dell’Università Statale della Georgia, guidato dal professor Richard Plemper dell’Istituto per le Scienze Biomediche. Gli scienziati hanno deciso di testare il medicale sui furetti poiché questi animali sviluppano forme di covid molto simili a quelle degli uomoni, ed in particolare dei giovani adulti.

Nella maggior parte dei casi infatti nei firutti vengono manifestati dei sintomi molto lievi proprio come avviene negli umani giovani non affetti da patologie regresse. Lo studio va ad ampliare una ricerca condotta dall’Accademia Cinese delle Scienze Agricole nella quale era stato dimostrato che il coronavirus era in grado di replicarsi molto bene nei mustelidi.

Lo studio sui furetti

Per stabilire l’effettiva efficacia del Molnupiravir i ricercatori hanno somministrato due dosi del farmaco a dei furetti risultati positivi al coronavirus e poi li hanno messi in una gabbia in vui erano presenti altri animali sani. La stessa cosa è stata fatta anche con un gruppo di esemplari a cui invece era stato somministrato un placebo.

Dal confronto dei dati è emerso che nelle gabbie in cui erano stati inseriti gli animali a cui era stato somminstrato il farmaco non erano avvenuti nuovi contagi, mentre nelle altre tutti gli animali sono risultati positivi. Il professor Plemper, uno dei ricercatori ha precisato:

“Abbiamo notato subito che MK-4482/EIDD-2801 ha un’attività ad ampio spettro contro i virus a RNA respiratori, e che il trattamento orale negli animali infetti con il farmaco riduce la quantità di particelle virali diffuse di diversi ordini di grandezza, abbattendo drasticamente la trasmissione. Queste proprietà hanno reso MK-4482/EIDD-2801 un potente candidato per il controllo farmacologico della COVID-19”.

Adesso prosegue la sperimentazione anche sull’uomo, che da ottobre è entrata nello Fase 2 e 3, tuttavia per il momento è ancora presto per sapere se effettivamente possa funzionare anche nell’uomo, precisa l’azienda farmaceutica Merck.

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