Il coronavirus è meno capace di riprodursi: uno studio spiega perché

Martino Grassi

01/06/2020

01/06/2020 - 11:05

condividi

Il coronavirus sembra aver diminuito la sua capacità di replicarsi all’interno dell’organismo, secondo uno studio condotto dall’Ospedale San Raffaele. Ecco perché.

Il coronavirus è meno capace di riprodursi: uno studio spiega perché

Il coronavirus è meno capace di replicarsi rispetto al momento della sua comparsa, secondo quanto sostenuto da uno studio condotto dall’Ospedale San Raffaele di Milano, adesso in via di pubblicazione su una nota rivista scientifica.

All’interno della ricerca è stato riscontrato che i pazienti ricoverati mostrano una minore quantità di virus all’interno dell’organismo, facendo dedurre che la capacità del coronavirus di replicarsi si sia ridotta. Anche sui tamponi si è rilevata una minore carica virale sui test di maggio rispetto a quelli di marzo, come fa sapere Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele.

Il coronavirus è meno capace di riprodursi: lo studio

Lo studio ha analizzato circa 200 pazienti, mostrando gli stessi risultati anche in quelli over 65. Da questi dati è possibile dedurre che una diminuzione della carica virale non sia da attribuire a una mutazione del virus quanto piuttosto a una variazione della sua manifestazione clinica, come precisa Clementi.

La motivazione che ha fatto sì che il virus abbia mutato la sua manifestazione potrebbe essere attribuibile a una modifica delle condizioni ambientali, ritenute dai medici più favorevoli.

“Ora assistiamo a una malattia diversa da quella che vedevamo nei pazienti a marzo e aprile. Lo scarto è abissale ed è un dato che riteniamo importantissimo. Confermato peraltro dalla pratica: non solo non abbiamo più nuovi ricoveri per COVID in terapia intensiva, ma nemmeno in semi-intensiva. Nelle ultime settimane sono arrivati pochi pazienti e tutti con sintomi lievi”.

Continua Clementi, aggiungendo che la misurazione della carica virale viene effettuata da degli specifici sistemi messi a punto in virologia con cui viene misurato l’RNA della Sars-Cov-2.

Il virus si è indebolito per sopravvivere

Attualmente i ricercatori non sono ancora riusciti a comprendere il reale motivo per cui il virus abbia in parte perso la sua capacità di replicarsi. Per il momento sono state fatte solo delle supposizioni, e l’ipotesi più accreditata è quella secondo cui si sia verificato un co-adattamento all’ospite.

L’obiettivo dei virus è infatti quello di attaccare un organismo, in modo da potersi replicare e diffondersi. Questo processo tuttavia non può avvenire se il paziente muore a causa dell’infezione. I patogeni hanno imparato a riorganizzare la loro infettività in modo da poter lasciare in vita il paziente e continuare a sopravvivere e diffondersi.

Iscriviti a Money.it