Coronavirus: Soros ha donato $130 milioni a immigrati e altre categorie a rischio. I dettagli

C. G.

17 Aprile 2020 - 15:15

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La donazione di George Soros contro il coronavirus vale 130 milioni di dollari. I dettagli

Coronavirus: Soros ha donato $130 milioni a immigrati e altre categorie a rischio. I dettagli

Anche George Soros ha messo le mani al portafogli e ha scelto di effettuare una donazione multimilionaria.

L’obiettivo? Sostenere la lotta al coronavirus, epidemia partita dalla Cina poi tramutatasi in pandemia globale, che ha affossato l’intera economia del pianeta, come sottolineato dall’ultimo, allarmante report del FMI.

George Soros contro coronavirus: i dettagli della donazione

A effettuare la donazione contro il coronavirus sarà la Open Society Foundations, ossia una vera e propria rete di fondazioni internazionali messa in piedi dal multimiliardario George Soros, particolarmente noto ai più per la sua attività speculativa che portò al collasso della lira italiana e della sterlina inglese.

Stando a quanto emerso nelle ultime ore, attraverso la sua società il magnate donerà poco più di 133 milioni di dollari. Ma in che modo avverrà questo intervento contro il coronavirus?

Come specificato dal comunicato stampa aziendale, 37 milioni di dollari saranno destinati alle famiglie immigrate e prive di documenti di New York, ma anche ai lavoratori a basso salario, ai lavoratori domestici, ai caregiver e a quelli operanti nei settori più esposti alla pandemia.

Oltre a supportare la Grande Mela, Soros donerà altri 30,7 milioni di dollari a sostegno delle comunità vulnerabili in tutti gli Stati Uniti. Ulteriori 65,8 milioni di dollari verranno invece inviati in tutto il mondo con lo scopo di rafforzare le risposte globali contro il coronavirus.

Alle città europee, nello specifico, andranno 3 milioni, dopo i due milioni già inviati a Milano e Budapest (1 ciascuno).

“Questa crisi ha messo in luce quanto contiamo su coloro che forniscono servizi essenziali - i lavoratori domestici, gli operatori sanitari, i bidelli, i lavoratori che raccolgono, riforniscono e consegnano il nostro cibo, e così tanti altri - e quanto sia precaria la vita per troppe di queste persone”,

ha dichiarato Patrick Gaspard, presidente di Open Society Foundations.

“Dobbiamo cambiare direzione e chiederci: che tipo di mondo uscirà da questa catastrofe e cosa possiamo fare noi per renderlo migliore?”,

si è invece chiesto George Soros. Da qui, forse, la scelta di effettuare la donazione per combattere il coronavirus, negli USA e nel mondo.

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