Coronavirus in Francia: situazione fuori controllo per Macron?

Violetta Silvestri

01/04/2020

26/05/2021 - 11:38

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Il coronavirus in Francia sta mettendo a dura prova Macron. Come in altri Paesi, anche qui mancano mascherine e dispositivi sanitari. Il presidente continua a essere accusato di risposte inadeguate.

Coronavirus in Francia: situazione fuori controllo per Macron?

Anche la Francia sta evidenziando falle nella risposta all’emergenza coronavirus. E Macron continua a essere bersaglio di polemiche e aspre critiche su ritardi e inadeguatezza nelle risposte alle più urgenti richieste di tipo sanitario.

L’epidemia ha ormai raggiunto numeri allarmanti anche nella nazione francese. Se il presidente pensava di riuscire a controllare il diffondersi del virus in modo blando appena due settimane fa, ora deve ampiamente ricredersi.

Non solo, l’Eliseo sta affrontando difficoltà di gestione abbastanza comuni in Europa e nel mondo: la carenza di materiale sanitario di protezione. Anche la Francia e Macron, quindi, sono costretti ad ammettere inefficienze.

Francia senza mascherine: le difficoltà di Macron

Il nodo mascherine non è stato sciolto in Francia e al momento rappresenta un problema cruciale per affrontare l’emergenza coronavirus. Macron, proprio per questo, è finito di nuovo sotto accusa.

Secondo alcuni critici della strategia del presidente, questa sarebbe una delle questioni più imbarazzanti per l’Eliseo. La carenza, infatti, è stata confermata dallo stesso Macron, il quale non ha esitato a mettere in evidenza quanto la politica francese sia stata inefficace sull’approvvigionamento di materiale sanitario.

Solo per il personale medico e per le case di cura, il Paese avrebbe bisogno di almeno 40 milioni di mascherine a settimana. Poi ci sono anche tutti i professionisti che continuano a lavorare e a rischiare il contagio, come trasportatori, vigili del fuoco, polizia, cassieri. Tutti in ansia e in attesa di protezioni che non sono disponibili.

Macron è stato chiaro: “Oggi è impossibile promettere loro le maschere chirurgiche”.

Per questo, il presidente ha lanciato la sua linea: la Francia deve raggiungere la “piena e completa indipendenza in materia entro la fine dell’anno”. Obiettivo categorico, suggerito a tutta l’Europa. Ma la strada da intraprendere è lunga e insidiosa, come ammettono dallo stesso Governo:

“Siamo di fronte a una corsa globale per le attrezzature, c’è una pressione sul mercato perché tutti hanno bisogno delle stesse cose. Stiamo lavorando su un pacchetto Made in France perché c’è un dubbio sulla ricezione del miliardo di maschere ordinate all’estero. Non siamo immuni da difetti di consegna.”

Per ora, quattro società francesi produttrici di maschere aumenteranno la loro produzione e, in tal modo, consentiranno di realizzare 40 milioni di unità al mese ad aprile. Ma occorre ancora “importare in modo massiccio e rapido”, ha spiegato Macron.

A dimostrazione del cambio di passo della politica del presidente, il capo dell’Eliseo si è fatto notare in una azienda francese che sta producendo mascherine. Il messaggio di una Francia all’opera è stato inviato. Per adesso, però, non basterà a riportare la nazione alla grandeur sempre osannata.

La Francia si è trovata di fronte a carenze di maschere e respiratori poiché si basava solo su forniture provenienti dalla Cina, in ritardo considerando la domanda globale ai tempi della pandemia. Le scorte nazionali erano di 140 milioni di maschere chirurgiche e nessun respiratore, un assortimento assolutamente inadeguato.

Coronavirus in Francia: tutte le critiche a Macron

La questione delle mascherine insufficienti è soltanto l’ultima polemica che ha coiinvolto Macron e la sua gestione del coronavirus.

Da quando è iniziata l’allerta epidemia in Europa, la Francia ha suscitato spesso polemiche interne e dall’estero, a causa della superficialità con la quale la nazione sembrava stesse considerando il virus.

Il 15 marzo il presidente ha deciso di proseguire con le elezioni municipali, mettendo a rischio contagio la popolazione. Il blocco di attività e divieti severi sugli spostamenti sono arrivati giorni dopo, in netto ritardo rispetto ad altri Stati europei.

Inoltre, Macron è finito sotto accusa per aver ignorato l’allarme coronavirus in tempi non sospetti. Oggi la Francia ha superato i 53.000 contagi e i 3.500 morti, mostrando una curva comunque al rialzo.

Il presidente non può più peccare di superficialità.

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