Con la Legge 104 si paga il Canone Rai?

Claudio Garau

16/01/2023

16/01/2023 - 18:56

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Coloro che hanno la legge 104 e dunque in uno stato di disabilità o handicap acclarato, possono contare su varie agevolazioni e benefici. Tra essi, vi è anche l’esonero dal pagamento canone Rai?

Con la Legge 104 si paga il Canone Rai?

I portatori di handicap e i familiari che si occupano di assisterli (caregiver) con tutta probabilità sanno che la legge 104 costituisce un importantissimo punto di riferimento per favorire l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. E questo perché l’autonomia e l’integrazione sociale si raggiungono soltanto assicurando alla persona handicappata e alla sua famiglia opportuno sostegno personale, familiare, psicologico e tecnico. Sono proprio gli obiettivi della legge 104.

Di seguito vogliamo rispondere ad un quesito che potrebbero porsi in particolare i portatori di handicap e i loro familiari, ovvero: chi ha e beneficia della legge 104, deve pagare il canone Rai? La domanda ha sicuramente senso se pensiamo che i destinatari di queste norme possono conseguire varie agevolazioni, tra cui quelle in campo fiscale per quanto riguarda l’esenzione di tributi e tasse. Ciò ovviamente non significa che i beneficiari della legge 104 non versino mai le tasse al Fisco, piuttosto vuol dire che sussiste l’esenzione in riferimento ad alcune voci di spesa, come ad es. quella relativa alle tasse universitarie.

Come accennato, di seguito ci soffermeremo sulla possibilità di esonero dal pagamento del canone Rai per chi ha la 104: è davvero possibile? E se sì, entro che limiti e modalità? Scopriamolo insieme nel corso di questo articolo, non prima però di averti ricordato, in estrema sintesi, che cosa sono in concreto canone Rai e legge 104. I dettagli.

Che cos’è il canone Rai in breve

Di fatto il canone Rai che sarebbe più opportuno chiamare canone televisivo, rappresenta una vera e propria imposta alla quale sono obbligati tutti coloro che hanno in casa uno o più televisori. Basta la mera detenzione per essere tenuti al versamento del canone, al di là dell’effettivo utilizzo dell’apparecchio e al di là del fatto che siano seguite le trasmissioni dei canali Rai.

Ecco perché è corretto affermare che:

  • il canone Rai si paga annualmente e una sola volta per famiglia anagrafica a patto che i familiari abbiano la residenza nell’identica abitazione;
  • è il semplice possesso (e non per forza la proprietà) dell’apparecchio che obbliga a versare l’imposta in oggetto;
  • l’effettivo uso dello strumento non ha rilievo.

Come precisa l’Agenzia delle Entrate nel proprio sito web, per famiglia anagrafica si fa riferimento ad un insieme di persone unite da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.

Le regole odierne indicano una relazione tra la detenzione di un apparecchio TV e l’esistenza di una utenza per la fornitura di energia elettrica, nel luogo dove si ha dimora. In termini pratici, ciò vuol dire che il contratto per la fornitura di elettricità implica la presunzione di possesso di una televisione, e quindi l’obbligo di versare il canone Rai. Oggi infatti l’imposta viene addebitata in via diretta in bolletta dai gestori di fornitura elettrica, e ciò è al contempo anche una mossa utile a contrastare l’evasione fiscale.

Nonostante le voci circolate nei mesi scorsi, anche per il 2023 il meccanismo di pagamento dell’imposta è confermato: nessun versamento tramite bollettino postale - come invece si faceva in passato - ma addebito diretto nella bolletta della luce. Confermato anche l’importo del canone, corrispondente a 90 euro l’anno (9 euro al mese per 10 mesi da gennaio ad ottobre).

Che cos’è la legge 104 in breve

Tutti coloro che sono portatori di un handicap grave, o che assistono un familiare che si trova in queste condizioni, sanno o dovrebbero sapere che esistono varie agevolazioni aventi la finalità di assicurare l’assistenza, la cura e l’integrazione dei disabili. Il riferimento è tuttora la legge 104, ovvero la legge quadro in campo di disabilità, varata per favorire non soltanto l’assistenza di chi è portatore di handicap, ma altresì il suo inserimento sociale, familiare e lavorativo.

In estrema sintesi, ricordiamo che nell’individuare i beneficiari delle agevolazioni, la normativa distingue gli invalidi dai disabili, assegnando benefici diversi; altri incentivi sono poi in particolare previsti per i non autosufficienti. In ogni caso, l’iter per ottenere il riconoscimento della disabilità, elemento essenziale per godere dei benefici della legge, è uno solo e coinvolge sia la Asl - poiché il riconoscimento dello stato di invalidità, handicap o non autosufficienza è compiuto da commissioni mediche di esperti - sia l’Inps - che di fatto assegna i benefici economici di cui alla legge 104.

Ci siamo domandati in apertura se, tra i benefici connessi a chi usufruisce di queste regole di tutela, vi sia anche l’esonero dal pagamento del canone Rai. Dopo queste necessarie premesse, vediamo come stanno effettivamente le cose.

Esenzione canone Rai per i beneficiari della legge 104: quali sono le condizioni?

Nel sito delle Entrate si trova scritto che sono esonerati dal versamento del canone Rai gli ultrasettantacinquenni con reddito non maggiore di determinate soglie, i diplomatici e militari stranieri e coloro che non detengono un apparecchio televisivo. Ebbene, in riferimento ai titolari di legge 104, ricordiamo che questa sola condizione non basta ad ottenere l’esonero automatico dal pagamento. Proprio così e le regole sono chiare sul punto: l’esenzione disabili scatta solo quando il cittadino disabile è ricoverato in una casa di riposo.

Tuttavia c’è una seconda condizione indispensabile: infatti, oltre a essere ricoverato, occorre che il disabile non abbia una televisione nella propria abitazione. Abbiamo detto infatti che il canone Rai è una tassa sul mero possesso o detenzione dell’apparecchio e, dunque, se il beneficiario della legge 104 risulta anche titolare di un’utenza elettrica con tariffa residenziale, sarà tenuto a provare di non detenere l’apparecchio TV. Per farlo dovrà servirsi di una dichiarazione sostitutiva ad hoc.

Se invece la persona ricoverata in casa di riposo ha comunque un apparecchio televisivo presso la propria residenza, sarà tenuta a pagare l’imposta - e questo anche in caso di invalidità 100% con legge 104.

Il rilievo della dichiarazione sostitutiva e dove trovarla

Sgomberiamo il campo da possibili dubbi: se un contribuente vuole ottenere l’esonero canone Rai in bolletta, deve dichiarare che in nessuna delle abitazioni nelle quali è attiva un’utenza elettrica di cui è intestatario, si trova una televisione. Questo vale sia per i beneficiari di legge 104, sia per tutti gli altri cittadini.

Ad oggi la legge non prevede, a favore delle persone disabili e per il mero fatto in sé della disabilità, ipotesi di esonero dal versamento del canone televisivo. Questo perché dal primo gennaio 1974 detta esenzione è stata abrogata ai sensi dell’art. 42 del D.P.R. 601 del 1973, recante la disciplina delle agevolazioni tributarie.

Il modello di dichiarazione sostitutiva deve essere trasmesso digitalmente, direttamente dall’interessato sul portale dell’Agenzia delle Entrate oppure servendosi degli intermediari abilitati. La dichiarazione in oggetto, in cui sono dichiarati i requisiti che permettono di essere esonerati dal canone Rai 2023, è consultabile e compilabile attraverso questa pagina web del sito dell’Amministrazione finanziaria.

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