Con Draghi l’Italia prenderà il MES?

Violetta Silvestri

05/02/2021

27/04/2021 - 16:44

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Il MES tornerà sulla scena italiana con Draghi alla presidenza del Consiglio? Un interrogativo cruciale dinanzi alla crisi economica che l’ex banchiere è chiamato a risolvere.

Con Draghi l’Italia prenderà il MES?

Su Draghi - potenziale prossimo presidente del Consiglio - pesano già diversi macigni: uno di questi è il MES.

Tornato prepotentemente alla ribalta allo scoppio della crisi, con Renzi a insistere sulla necessità del fondo salva-Stati in versione pandemica, ora il MES agita di nuovo politici e analisti.

E se Draghi, nel suo gravoso e urgente compito di riportare l’Italia sulla strada della crescita, proponesse i fondi a prestito del MES?

MES: cosa farà l’Italia con Draghi?

Non è stato mai citato da Draghi nei suoi interventi sulla crisi pandemica, eppure lo spettro del MES aleggia di nuovo in Italia, ora che l’ex banchiere è arrivato nei palazzi del Governo.

Cosa succederà con il tanto discusso e criticato Meccanismo Europeo di Stabilità nella sua versione pandemica? Di certo c’è che la nazione ha bisogno di interventi mirati, efficaci, veloci per risollevarsi da uno stallo che non è solo politico.

E il fronte sanità è in primo piano nelle urgenze: il piano vaccinale è tutto da organizzare - è tra le priorità indicate dallo stesso Draghi - e il sistema sanitario da fortificare (lo ha sempre detto anche Speranza). E poiché il MES proposto in Europa, cosiddetto light ovvero senza condizioni, porterebbe fondi (a prestito) proprio per la sanità privi di vincoli per il bilancio, con Draghi verrà rivalutato?

L’interrogativo, al momento, resta senza risposta in mancanza di indicazioni chiare e ufficiali al riguardo da parte dell’incaricato alla presidenza del Consiglio.

Rumors, indiscrezioni, supposizioni e analisi di queste concitate ora suggeriscono alcune riflessioni.

Innanzitutto, Draghi sostiene il “debito buono”, quello sostenibile, ben consapevole che la pandemia ha accelerato la corsa all’indebitamento degli Stati. La spesa pubblica (in forma di investimenti e riforme) resta fondamentale e l’andamento in crescita del debito pubblico non può fermare i Governi nell’agire, consapevoli che “dati i livelli attuali e probabili futuri dei tassi di interesse, un tale aumento del debito pubblico non si aggiungerà ai suoi costi di servizio.”

Questo diceva l’ex banchiere a inizio pandemia, fiducioso negli strumenti e nella struttura finanziaria europea per potercela fare. Ora, il debito del MES rientrerebbe nei favori di Draghi? Sarebbe considerato come strumento immediato e conveniente per la sanità, e quindi un fare debito buono? Indebitamento, quest’ultimo, che porta crescita nel futuro.

In realtà, l’ex banchiere ha sempre sostenuto la politica monetaria espansiva della BCE e la capacità di intervenire da parte dell’istituto di Francoforte senza dover attingere a strumenti esterni. E proprio gli interventi di UE e banca centrale stanno mettendo in salvo l’Italia, offrendo occasioni uniche di rilancio che Draghi ha più volte rimarcato.

Tradotto: va bene la spesa pubblica e l’aumento del debito con le garanzie che vengono dal sistema Unione Europea e dalle scelte dei Governi lungimiranti.

Da ricordare, a tal proposito, che il MES originario è legato a una organizzazione internazionale non rientrante nelle istituzioni UE o dell’Eurozona.

Non a caso, anche nella conferenza stampa al Quirinale, Draghi ha sottolineato la straordinaria opportunità del Next Generation EU, da valorizzare al più presto, grazie alla sua capacità di creare crescita.

Nessun accenno al MES nella sua linea di credito pandemica. Una prudenza politica, una casuale dimenticanza o una precisa strategia che non contempla il fondo salva-Stati?

MES sì o no con Draghi? Il nodo è anche politico

Draghi è stato chiamato da Mattarella come un eccellente tecnico. Il quale, però, non potrà sottovalutare meccanismi politici tra i partiti ai quali chiede il sostegno.

E proprio il MES ha un valore politico innanzitutto. Il tema è divisivo: PD, Forza Italia, Italia Viva sono per il sì, Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle (con lo stesso Conte) non lo vogliono e hanno alzato barricate sull’argomento.

Se è vero che ora Draghi dovrà applicare al Belpaese a pezzi a livello economico il suo celebre ritornello wathever it takes, è anche urgente non generare un altro fallimento politico.

L’Italia ha bisogno di un Governo credibile e subito. Il MES sarà considerato vantaggioso a ricostruire la sanità o verrà valutato rischioso per la tenuta istituzionale? A Draghi la riflessione e la risposta.

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