Dove buttare gli elettrodomestici: guida per il corretto smaltimento

Redazione Green

10 Giugno 2021 - 17:44

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Come smaltire correttamente gli elettrodomestici rotti o non più in uso? Ecco dove buttare gli elettrodomestici evitando di incorrere in sanzioni o multe.

Dove buttare gli elettrodomestici: guida per il corretto smaltimento

Sapere dove buttare gli elettrodomestici rotti o non più funzionanti è un ottimo modo per riuscire a non sprecare materiale ancora utile. Sapere come gettare in modo adeguato i propri elettrodomestici è quindi il primo passo per riuscire ad aiutare il Pianeta a essere un posto più verde e pulito.

Elettrodomestici grandi o piccoli non devono infatti essere inseriti nel cassonetto dell’indifferenziata, ma essere smaltiti in modo idoneo, seguendo tutte le regole stabilite.
Per il corretto smaltimento, infatti, bisogna rivolgersi o alle isole ecologiche comunali o altrimenti ai negozi dove si possono acquistare questi articoli.

Riciclare gli elettrodomestici inutilizzati permette di avere dei risparmi non trascurabili, con oltre un miliardo di euro di spese in meno per l’acquisto di materie prime. Senza contare il vantaggio delle emissioni risparmiate, per un valore economico associato di circa 110 milioni di euro.
Ora che è più chiaro perché è importante non gettare in modo errato questi rifiuti andiamo ad approfondire dove gettare gli elettrodomestici vecchi e cosa si rischia se non si rispettano le norme.

Dove buttare gli elettrodomestici? Guida al corretto smaltimento

Succede nella vita di acquistare un nuovo frigorifero, una lavatrice o una lavastoviglie e di chiedersi: dove si buttano i vecchi elettrodomestici? A chi pensa che il secchio dell’indifferenziata sia il modo corretto per gettarli via, siano essi grandi o piccoli, diciamo subito che non è questa la modalità giusta. Questi infatti vanno portati ai centri di raccolta rifiuti - conosciuti anche con il nome di isole ecologiche - presenti nella maggior parte dei Comuni italiani.

Solitamente i centri di raccolta consentono di smaltire elettrodomestici entro un certo limite e solo ai residenti del Comune; le regole comunque sono diverse a seconda della città in cui si abita, quindi consigliamo di contattare il numero di riferimento prima di recarsi sul luogo. La soluzione per riuscire ad avere tutte le informazioni che vi servono è quindi chiamare il centro o la ditta che si occupa di ciò per avere tutte le indicazioni.
Spesso i centri di raccolta poi, per i grandi elettrodomestici, offrono anche un servizio di ritiro a domicilio, in molti casi gratuito se non si richiede il trasporto dal piano.

Quali sono gli elettrodomestici da smaltire?

Nel decreto del Ministero dell’Ambiente gli elettrodomestici vengono indicati con la sigla RAEE, ossia rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Vanno smaltiti con un procedimento ben preciso, quindi, non solo i grandi elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie, ma tutte quelle apparecchiature a uso domestico che funzionano a corrente o anche con delle batterie.

Per smaltire questi elettrodomestici sono necessarie delle procedure ad hoc, visto il rischio concreto di inquinamento per l’ambiente. Eppure ad oggi ci sono tantissimi italiani che anziché smaltire questi rifiuti preferiscono tenerli inutilizzati in cantina, non consapevoli del danno che ciò potrebbe comportare alla loro salute.

Si stima che annualmente ogni italiano produca circa 13 chili di RAEE, ma la maggior parte non viene smaltita come dovrebbe. Ecco perché capire quali sono le regole per il corretto smaltimento dovrebbe essere una priorità per ogni cittadino.

Come smaltire i piccoli elettrodomestici?

Per “piccoli elettrodomestici” intendiamo quelli con misura esterna non superiore ai 25 centimetri. Stiamo parlando quindi di apparecchi come: smartphone, caricabatterie, macchine fotografiche e lampadine, anche se ad elevato risparmio energetico. Oggetti di uso quotidiano che spesso, per mancanza di attenzione, gettano nel secchio dell’indifferenziata non riflettendo sulle conseguenze per il Pianeta.

Non tutti sanno che questi elettrodomestici possono essere smaltiti in maniera semplice e veloce: basta andare in un negozio di elettronica (ma solo se le dimensioni del punto vendita superano i 400 metri quadrati) e consegnare gratuitamente l’oggetto da buttare. Il negozio sarà obbligato a prendere l’oggetto da smaltire e non potrà rifiutarsi di raccoglierlo.

Sarà il negozio poi ad occuparsi direttamente dello smaltimento del RAEE. È bene specificare che non per forza dovete rivolgervi al negozio dove è stato acquistato l’elettrodomestico e che non è necessario che acquistiate qualche altro prodotto per avere diritto allo smaltimento gratuito.

L’unico caso in cui il punto vendita si può rifiutare è quando l’elettrodomestico sia privo delle sue componenti essenziali, oppure quando questo rappresenta un rischio concreto per la salute e la sicurezza del personale.

Come smaltire i grandi elettrodomestici?

Il problema può sorgere quando deve essere smaltito un “grande elettrodomestico”. Come abbiamo già visto per essere considerato “grande” l’elettrodomestico non sono necessarie le dimensioni del frigorifero o della lavatrice, ma basta che il prodotto abbia una misura esterna superiore ai 25 centimetri. Rientrano in questa categoria quindi anche i frullatori, i tostapane o una vecchia macchina del caffè espresso.

Per questi elettrodomestici ci si dovrà rivolgere alle “isole ecologiche” oppure ad un altro centro convenzionato dal Comune. Il consiglio in ogni caso è di informarsi chiamando l’isola ecologica, la ditta di smaltimento rifiuti del proprio comune o l’ente che gestisce la raccolta per avere informazioni. In molti comuni è infatti possibile richiedere il ritiro al proprio domicilio dell’elettrodomestico gratuitamente oppure addirittura al piano di casa propria pagando una piccola somma. Un servizio sviluppato da moltissimi comuni per riuscire ad evitare l’abbandono degli elettrodomestici vicino ai cassonetti o peggio ancora nella natura.

In pochi inoltre sanno che quando si acquista un nuovo elettrodomestico si ha diritto allo smaltimento gratuito per quello da buttare; ad esempio, quando comprate un frigorifero nuovo il negozio ha l’obbligo di accettare la vostra richiesta di smaltimento per il vecchio frigorifero.

Tuttavia il ritiro non è compito del punto vendita, poiché è l’acquirente che per avere diritto allo smaltimento dovrà portare il vecchio elettrodomestico nel negozio.

L’unica eccezione è rappresentata nell’eventualità in cui l’acquirente abbia pagato un extra per la consegna a domicilio del prodotto; in tal caso chi effettua la consegna dell’elettrodomestico dovrà anche ritirare quello vecchio da smaltire.

Multe per chi non butta correttamente gli elettrodomestici

Quando si compra una nuova lavatrice, o un frigorifero, ci si domanda come fare per smaltire l’elettrodomestico vecchio. Questi oggetti ovviamente non si possono lasciare abbandonati al fianco dei cassonetti, poiché per lo smaltimento degli elettrodomestici ci sono delle regole ben precise fissate dal Ministero dell’Ambiente con apposito decreto.
È infatti decreto ministeriale n. 121/2016 che spiega non solo come smaltire un elettrodomestico correttamente, ma anche quali sono le multe per chi non rispetta le norme stabilite.

Nel dettaglio per chi non smaltisce correttamente i RAAE (ossia i Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 300€ a un massimo di 3.000€. Inoltre, se si tratta di rifiuti pericolosi la pena è aumentata fino al doppio.

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