Come si registra un marchio

Francesca Nunziati

9 Settembre 2022 - 15:49

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Il marchio è ciò che per il consumatore certifica l’origine di un determinato prodotto: è una vera e propria garanzia di autenticità e qualità. Vediamo insieme come registrarlo.

Come si registra un marchio

Quando si parla di brand identity si fa riferimento alle totalità delle componenti distintive di una marca. Se vogliamo dirlo utilizzando termini tecnici possiamo dire che con brand identity si intende l’insieme dei codici che, coerentemente agli obiettivi strategici, hanno il compito di rendere riconoscibile un prodotto, un’azienda e di costruire una memorizzazione differente.

La registrazione del marchio permette al titolare un diritto di monopolio: questo significa che potrà essere il solo a utilizzarlo sul mercato e potrà anche impedire ad altri soggetti di utilizzarne uno che sia anche solo simile al suo.

Senza un marchio registrato non si ha in alcun modo garanzia di unicità. Anzi, si corrono molti rischi relativi al fatto che altri soggetti possano liberamente adottare il medesimo marchio. Azionare un marchio registrato significa infatti far valere il proprio certificato di registrazione, che di per sé attesta i diritti sul marchio, mentre in assenza di tale attestazione tutto si rende davvero molto più complicato e più costoso.

Non ci sono peraltro garanzie di ottenere, senza la registrazione, alcun diritto di essere riconosciuto quale unico soggetto a poter utilizzare un marchio. Il marchio registrato permette di avere un diritto di unicità per 10 anni, che possono essere rinnovati a tempo indeterminato per altri periodi decennali.

Con la registrazione del marchio si accede a strumenti non previsti per chi non ha il marchio registrato e far valere i propri diritti nei confronti dei concorrenti è molto più agevole, efficace e rapido. Vediamo i principali passaggi da adottare per la registrazione di un marchio:

Perché è importante la registrazione

È importante ottenere la registrazione del proprio marchio:

  • per avere un’esclusiva, quindi il diritto di essere l’unico a poterlo utilizzare e di poter impedire a terzi soggetti l’adozione di un marchio uguale o simile al proprio;
  • per evitare che altri soggetti si approprino del marchio;
  • per impedire a chiunque depositi un marchio identico o simile l’ottenimento di una registrazione;
  • per poter agire in maniera più sicura, veloce ed economica;
  • per evitare il rischio di contestazioni da parte di terzi, una volta che il marchio è stato registrato e messo in sicurezza.

Cosa può essere registrato

Cosa può effettivamente essere registrato come marchio d’impresa? La legge italiana si esprime riguardo alla questione nell’art. 7 del Codice della Proprietà Industriale (Cpi). Infatti: «Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d’impresa tutti i segni, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purché siano atti», quali:

  • parole;
  • disegni;
  • nomi;
  • lettere;
  • cifre;
  • suoni;
  • colori;
  • forme o confezioni;
  • combinazioni di colori e tonalità cromatiche.

Casi particolari riguardano i nomi di persona: per poter registrare un marchio con nome di persona è fondamentale che questo non leda la fama o il decoro di chi porta quel nome. Inoltre, anche i marchi con nomi famosi, ritratti di persone o stemmi sono particolari. In questo caso, per poter registrare questi marchi, è necessario un accordo tra le parti in quanto si farà riferimento a qualcosa o qualcuno di già noto a livello di pubblico.

Per poter essere registrato, un marchio deve avere tre fondamentali caratteristiche. Deve essere:

  • nuovo: non deve ricordare, né riprendere alcun marchio registrato esistente o già esistito in passato;
  • distinto: deve essere in grado di distinguersi, di indicare immediatamente il prodotto o servizio che sta sponsorizzando;
  • lecito: non deve essere offensivo nei confronti di nessuno.

I diritti esclusivi sul marchio registrato

Infine, secondo l’art. 20 del Cpi il titolare ha tre principali diritti esclusivi sull’utilizzo del marchio registrato. Infatti, può vietare a terzi di utilizzare nell’attività economica:

  1. «un segno identico al marchio per prodotti o servizi identici a quelli per cui esso è stato registrato»;
  2. «un segno identico o simile al marchio registrato, per prodotti o servizi identici o affini, se a causa dell’identità o somiglianza fra i segni e dell’identità o affinità fra i prodotti o servizi, possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico, che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni»;
  3. «un segno identico o simile al marchio registrato per prodotti o servizi anche non affini, se il marchio registrato goda nello stato di rinomanza e se l’uso del segno, anche a fini diversi da quello di contraddistinguere i prodotti e i servizi, senza giusto motivo consente di trarre indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del marchio o reca pregiudizio agli stessi».

Come registrare un marchio: la procedura

Il primo passo per registrare un marchio è rivolgersi agli enti ufficiali, unici a poter procedere con la valutazione di una registrazione:

  • per registrare un marchio su territorio italiano: Uibm, Ufficio Italiano Brevetti e Marchi;
  • per registrare un marchio su territorio europeo: Euipo, Ufficio di Proprietà Intellettuale dell’Unione Europea;
  • per registrare un marchio internazionale: Ompi-Wipo, Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale.

Fase della progettazione

Come registrare un marchio? La prima cosa a cui pensare è la progettazione.
Un marchio, per essere idoneo alla registrazione, deve essere autentico, nuovo e originale. Non deve essere generico né deve contenere termini particolarmente qualitativi o elogiativi.

È fondamentale che sia davvero esclusivo: non si può copiare l’idea di altri. Per questo è fondamentale concentrarsi sulla scelta del nome e dell’immagine grafica del marchio. Il proprio logo non può essere completamente astratto: infatti, secondo l’art. 7 del Cpi, deve indicare in modo chiaro e intuitivo il prodotto o servizio che sta proponendo.

La ricerca di anteriorità

Prima di presentare una domanda di registrazione marchio è indispensabile svolgere una chiara ricerca di anteriorità. Cos’è? Semplicemente una ricerca svolta dal titolare del nuovo marchio per assicurarsi che non esistano o siano esistiti marchi similari o uguali. Basterà consultare il sito ufficiale dell’Ompi (Organizzazione Mondiale della Proprietà Industriale) e immettere il nome del proprio marchio nell’apposita sezione. Così, se dovessero esistere marchi molto simili, sarà possibile rintracciarli e lavorare sulla differenziazione del proprio prodotto dagli altri già registrati.

La Consultazione della Classificazione di Nizza

La Classificazione di Nizza è un documento ufficiale entrato in vigore il giorno 15 giugno 1957. Ha il compito di definire le classi merceologiche e di servizi presenti sul mercato. Attualmente esistono 34 classi di prodotti e 11 classi di servizi. Per poter procedere con la domanda di registrazione, è necessario identificare a quale classe appartengano i propri prodotti o servizi e associarla al marchio. Per esempio: per registrare un marchio d’abbigliamento basterà indicare la categoria 25.

La registrazione vera e propria

Dopo aver ideato tutte le fasi strategiche per registrare il proprio marchio, si potrà passare all’inoltro della domanda. Esistono tre tipologie di marchi registrati: quelli italiani, quelli europei e quelli internazionali (validi rispettivamente nei confini dei Paesi prestabiliti). Scopriamo insieme come registrare un marchio a livello:

  • italiano: il metodo più rapido per inoltrare una domanda di registrazione marchio è rivolgersi direttamente alla Camera di Commercio e Artigianato più vicina. In alternativa, sul portale Uibm è possibile scaricare online il Modulo C, ovvero il documento con il quale è necessario richiedere la verifica marchio. È sempre consigliato inviare all’Uibm il modulo compilato mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Di seguito sarà l’ente stesso a inviare direttamente la domanda alla Camera di Commercio. Cosa serve per compilare il modulo nel modo corretto? Un Modulo compilato con dati anagrafici del titolare e caratteristiche del marchio; La Copia dei documenti d’identità del titolare; L’Attestazione del pagamento dei diritti e delle tasse necessarie in segreteria;
    La Marca da bollo da allegare alla documentazione; l’ F24 della tassa di registrazione; Tre copie firmate di tutta la documentazione precedente.
    Modello istruzioni compilazione richiesta registrazione marchio
    Linee guida per la registrazione del marchio
  • europeo: l’iter burocratico per la presentazione della domanda di registrazione è lo stesso, ma l’Ente al quale rivolgersi è l’Euipo, la cui sede principale si trova ad Alicante, in Spagna. La domanda si potrà inoltrare in modello cartaceo (con raccomandata con ricevuta di ritorno) o via telematica, scaricando il modulo sul sito ufficiale. La registrazione di un marchio europeo è valida in tutti gli Stati membri dell’Unione;
  • internazionale: anche in questo caso sarà necessario presentare una domanda ufficiale, questa volta all’Ente Ompi o Wipo. Proprio come per le altre due procedure, anche per registrare un marchio o logo internazionale sarà necessario compilare il modulo ufficiale. Il marchio risulterà valido all’interno dei 97 Paesi che hanno sottoscritto L’Accordo di Madrid.
Domanda di registrazione per marchi d’impresa
Domanda di registrazione per marchi d’impresa

Una volta inoltrata la richiesta di registrazione, sarà necessario attendere la verifica del marchio registrato. Il titolare dovrà utilizzare il marchio entro 5 anni dal momento della registrazione ufficiale, in caso contrario l’ufficialità potrebbe decadere. L’attesa potrebbe durare qualche mese.

Infatti, gli Enti dovranno analizzare:

  • se le categorie indicate corrispondano al marchio;
  • se le categorie indicate siano in linea con la Classificazione di Nizza;
  • se esistano o siano esistiti marchi simili;
  • eventuali richieste di obiezione da parte di titolari di altri marchi.
Classificazione di Nizza
Accordo di Nizza

Quanto costa registrare un marchio

Per capire quali sono le spese per chi registra un marchio, bisogna prima di tutto chiarire alcuni aspetti. Diciamo subito che ci sono due principali voci di spesa da considerare:

  • il compenso del professionista che si occupa della pratica di registrazione. Se invece hai tempo a disposizione e l’assistenza di un professionista non è quello che cerchi, puoi eseguire la registrazione in autonomia;
  • le tasse di registrazione richieste dai singoli uffici (italiano, europeo, internazionale o dei singoli paesi in cui intendi registrare), che costituiscono la voce di costo più importante.

Detto questo, la spesa per la registrazione del marchio dipende anche da altri due fattori:

  • la territorialità, cioè in quali e in quanti Stati vuoi commercializzare i tuoi prodotti o servizi;
  • il numero di classi merceologiche da coprire.

I costi per registrare un Marchio in Italia sono i seguenti: le tasse ammontano a 177 euro per 10 anni di validità se ci si rivolge ad un professionista (sono invece 143 euro se non nomini un rappresentante e procedi da solo in camera di commercio o presso l’Uibm).

Per la registrazione del marchio in Europa le tasse ammontano a 850 euro per 10 anni di validità

Per la registrazione del marchio nei Paesi che aderiscono al Marchio Internazionale, l’ammontare dipende molto dai territori di tuo interesse, considera comunque che ci sono tasse minime di base di circa 800 euro (indipendentemente da quanti e quali territori scegli di inserire nella tua domanda di marchio internazionale), cui si aggiungono le tasse richieste dai singoli Paesi in cui vuoi operare.

Per la registrazione del marchio nei Paesi che non aderiscono al Marchio Internazionale, l’ammontare delle tasse dipende dai singoli Stati in cui vuoi estendere il tuo business. Gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, sono tra i Paesi che non vi rientrano e per registrare un marchio in questo territorio le spese di deposito ammontano a circa 4.000 Euro, cui si aggiungono 1.000 Euro per le spese di autenticazione e legalizzazione della procura, più il compenso del corrispondente locale al quale bisogna necessariamente rivolgersi per portare avanti la pratica.

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