Come dichiarare gli immobili nel modello 730/2023

Nadia Pascale

28 Marzo 2023 - 10:16

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Il modello 730/2023 prevede una sezione dedicata ai redditi da immobili, ecco come compilarla.

Come dichiarare gli immobili nel modello 730/2023

Il modello 730/2023 deve essere utilizzato per la dichiarazione dei redditi dai lavoratori dipendenti e i pensionati. Al suo interno si dovranno inserire diverse informazioni, tra cui anche i dati riguardanti i propri immobili.

La compilazione, che può essere semplificata nel caso in cui si possa utilizzare il modello precompilato, può essere svolta anche attraverso Caf e patronati. In ogni caso, è quasi sempre necessario compilare le informazioni riguardo agli immobili di cui si è in possesso: vediamo come fare, quali documenti servono e chi può non dichiarare i propri fabbricati.

Come inserire i fabbricati nel 730/2023

All’interno del modello 730/2023 i fabbricati e gli immobili vanno dichiarati e inseriti nel quadro B, denominato “Redditi dei fabbricati e altri dati”: le informazioni di ogni singolo immobile vanno inserite nell’apposita colonna, in corrispondenza del rigo a esso dedicato.
Il quadro B del modello 730/2023 è composto da due sezioni. La prima sezione (B1-B6) deve essere utilizzata per dichiarare i redditi da fabbricati. La seconda sezione deve essere compilata per indicare i dati relativi ai contratti di locazione.

Numero di colonnaDato da inserire
colonna uno rendita catastale
colonna due codice di utilizzo
colonna tre periodo di possesso
colonna quattro percentuale di possesso dell’immobile
colonna cinque codice dell’immobile in locazione
colonna sei canone di locazione. Bisogna tenere conto che in regime Irpef si dichiara il 95% del canone annuo, se parliamo di locazione a canone libero; il 75% del canone se il contratto è a canone concordato; il 100% del canone se si è optato per il regime di cedolare secca( ma con imposta sostitutiva), il 65% del canone se nella colonna 5 è stato indicato il codice 4
colonna sette codice di eventuali casi particolari, ad esempio codice 1 per immobile distrutto o inagibile
colonna otto da barrare per identificare la continuazione dell’inserimento dei dati dello stesso immobile del rigo precedente
colonna nove codice comune, se i dati del fabbricato sono indicati su più righi, il codice catastale deve essere riportato solo sul primo rigo del quadro B in cui il fabbricato è stato indicato
colonna dieci importo complessivo dell’imposta Municipale Unica (IMU) dovuta in acconto e a saldo per l’anno precedente, riferita all’unità immobiliare indicata nel rigo
colonna undici da utilizzare in caso di cedolare secca
colonna dodici immobili che fanno parte di casi particolari ai fini dell’Imu
colonna tredici altri casi particolari, come se l’immobile si trova in una zona in stato di emergenza

Chi deve dichiarare l’immobile nel 730/2023

Non tutti devono dichiarare le case e gli immobili e poi inserirli all’interno del riquadro B. Infatti a dover compilare il 730 in questo caso sono solo:

  • i possessori di immobili non considerati rurali;
  • tutti i proprietari di immobili e fabbricati iscritti al catasto oppure che devono essere iscritti con attribuzione di rendita catastale;
  • i soci di società semplici e di società a esse equiparate, che producono reddito di fabbricati;
  • i titolari dell’usufrutto o di altro diritto reale sul fabbricato, come per esempio il diritto d’uso o d’abitazione che spetta al coniuge superstite, in questo caso il titolare della “nuda proprietà” non deve dichiarare.

Chi non ha una casa o un immobile e vive in affitto non deve dichiarare l’abitazione, mentre è il proprietario dell’immobile a doverlo fare.

Come si calcola il reddito da immobili?

Il reddito da immobili è l’utile derivante dalle unità immobiliari urbane, come fabbricati e loro porzioni, suscettibili di produrre un’entrata. Tale reddito deve essere obbligatoriamente indicato ai fini del calcolo dell’imposta sul reddito.
A dover essere indicati sono ville, box auto, negozi, e similari, mentre alcuni immobili vengono esclusi dalla dichiarazione:

  • le costruzioni rurali usate come abitazione e che appartengono al possessore o all’affittuario dei terreni ed effettivamente adibite ad usi agricoli;
  • le costruzioni utilizzate per lo svolgimento di attività agricole, comprese quelle per la conservazione dei prodotti e delle macchine agricole;
  • fabbricati rurali destinati all’agriturismo;
  • gli immobili completamente adibiti a sedi aperte al pubblico di musei, biblioteche, archivi, cineteche, emeroteche, a condizione però che da tale utilizzo non derivi un reddito;
  • gli immobili in fase di restauro o ricostruzione per il solo periodo in cui non sono utilizzati;
  • le strutture utilizzate come luoghi di culto, tra questi rientrano anche i monasteri di clausura;
  • I redditi da proprietà condominiale devono essere dichiarati se superiori a 25,82 euro;
  • in caso di comodato d’uso, i redditi devono essere dichiarati dal proprietario e non dal comodatario.

Vanno invece indicati gli immobili che si posseggono a titolo di usufrutto, proprietà, o altri diritti reali, come quello di diritto di abitazione spettante al coniuge superstite. La rendita dell’abitazione principale invece deve essere indicata, ma per essa è possibile avvalersi della deduzione Irpef.

Ricordiamo che gli immobili concessi in locazione con la cedolare secca prevedono l’applicazione di un’imposta sostitutiva di Irpef, addizionali regionali e comunali, imposta di bollo, di conseguenza il reddito prodotto da tali immobili non deve essere indicato nella dichiarazione 730/2023.

Il reddito da cedolare secca sfugge quindi anche al criterio della progressività. Non devono essere dichiarati in modello 730/2023 neanche i redditi da “affitti brevi”.

Sistema forfettario per il calcolo dei redditi dei fabbricati

I redditi dei fabbricati, intesi come unità immobiliari e in assenza di contratti di locazione, sono determinati con un sistema forfettario, basato su tariffe d’estimo, e vanno a concorre alla formazione del reddito del titolare.

Ai fini della tassazione si utilizza la rendita catastale organizzata in questo modo:

  • per gli immobili a destinazione ordinaria, mediante l’applicazione delle tariffe d’estimo stabilite dalla legge catastale, moltiplicata per la consistenza dell’unità immobiliare;
  • per i fabbricati non ancora iscritti in catasto o iscritti con rendita non più adeguata, si applica una rendita provvisoria;
  • per i fabbricati a destinazione speciale o particolare, si utilizza una stima diretta del valore da parte dell’Agenzia delle entrate.

È importante sottolineare come, per determinare la rendita catastale, bisogna essere in possesso di diverse informazioni, come: il certificato catastale, la zona censuaria, la categoria, la classe e la consistenza relative all’unità immobiliare. Inoltre, in caso di locazione dell’immobile è anche necessario considerare il canone di locazione e la tipologia di contratto che è stato stipulato.

Come inserire i dati catastali nel 730/2023

Per poter inserire i dati all’interno del modello 730 bisogna poter entrare nella propria sezione privata del portale dell’Agenzia delle Entrate ed essere quindi in possesso di un’identità digitale con cui potersi abilitare, oppure rivolgersi a Caf e patronati competenti. L’invio della dichiarazione è telematica.

Per poter usufruire di detrazioni di diverso tipo o in situazioni particolari può essere necessario inserire ulteriori dati rispetto a quelli visti. A seconda del tipo di detrazione o situazione, i dati dovranno essere inseriti in punti diversi del documento.

Per esempio, all’interno della sezione K dedicata agli amministratori di condominio, è necessario inserire i dati catastali del condominio che si amministra in caso siano stati attuati interventi di recupero, mentre se si è in possesso di immobili che possono usufruire di detrazioni, sarà necessario integrare i dati catastali degli stessi all’interno della sezione 3B.

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