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Come costruire un portafoglio diversificato

Redazione

27/09/2022

25/10/2022 - 11:57

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In cosa consiste la diversificazione? Come comporre il proprio portafoglio? In questo articolo, risponderemo a queste domande.

Come costruire un portafoglio diversificato

La diversificazione è un principio fondamentale, se non il più importante di numerosi investitori, gestori di fondi e pianificatori finanziari. Sebbene sia considerata una componente essenziale nella strategia degli investitori istituzionali, gli investitori al dettaglio tendono ancora a non darvi adeguata importanza. Il concetto alla base della diversificazione può essere riassunto nel detto “non mettere tutte le uova nello stesso paniere”. Scopriamo dunque come la diversificazione può aiutare potenzialmente a ridurre il rischio.

Asset allocation: l’importanza della diversificazione

L’obiettivo della diversificazione consiste nel ridurre il rischio totale del proprio portafoglio di investimento e, allo stesso tempo, ottenere un rendimento complessivamente più elevato.

L’asset allocation è il processo tramite cui un investitore stabilisce come distribuire le proprie risorse tra diversi i possibili investimenti e consiste, dunque, nel determinare dove, come e in cosa investire. Quando si valuta come allocare le proprie risorse, è fondamentale tenere in considerazione quattro fattori, soggettivi e personali, che determinano la composizione del portafoglio: il lasso di tempo, il livello di esperienza, il livello di rischio e il tempo libero da impiegare nella gestione del proprio portafoglio.

Per quanto concerne il lasso di tempo di ciascun investimento, generalmente, più un investitore è orientato al lungo termine, più dovrebbe includere investimenti azionari nel proprio portafoglio, grazie al calo della volatilità dei rendimenti nel lungo periodo. Al contrario, più il lasso di tempo è ridotto, più dovrebbe essere presa in considerazione una maggiore allocazione di obbligazioni e attività equivalenti.

L’esperienza influisce sulla dimensione del portafoglio che si va a comporre: in qualsiasi ambito. Se si è alle prime armi, è sempre meglio iniziare in piccolo, imparare dai propri errori ed espandere il proprio portafoglio successivamente, dopo aver acquisito conoscenza ed esperienza.

Il livello di rischio che ciascun investitore è disposto a correre influenza invece la tipologia di investimenti che compongono il proprio portafoglio: infatti, più un investitore è avverso al rischio, più dovrà selezionare investimenti con un livello di rischio, e rispettivo rendimento, inferiori, rispetto ad altre soluzioni. Il rischio di un portafoglio diversificato è misurato dalla deviazione standard totale dei rendimenti. Maggiore è la deviazione standard, maggiore è la rischiosità attesa.

Il livello di rischio è di solito correlato all’esperienza, pertanto, anche in questo caso, è opinione comune iniziare con investimenti meno rischiosi e rivalutare nel tempo la propria disponibilità. Tuttavia, quest’ultimo fattore dipende anche dall’attitudine naturale di ciascuno: esistono persone prudenti per natura, che si orientano su investimenti meno rischiosi, e viceversa, persone propense al rischio hanno meno remore a mettere a rischio il proprio capitale.

Infine, anche la quantità di tempo che un investitore ha a disposizione da dedicare alla gestione del proprio portafoglio, influisce sulla tipologia di investimento selezionata: investire in azioni, ad esempio, richiede di prestare attenzione a notizie e rilasci sia nell’ambito microeconomico, da parte dell’azienda stessa, che macroeconomico, riguardo all’industria e al settore in cui essa opera.

Regole chiave della diversificazione

Esistono alcune regole essenziali per costruire un portafoglio ben diversificato:

  • numero di titoli: come evidenziato in precedenza, il fondamento della diversificazione consta nel comporre il proprio portafoglio di vari investimenti. Tuttavia, ciò potrebbe illudere alcuni investitori a pensare che l’obiettivo di una buona diversificazione sia il possedere il maggior numero di titoli possibili. Questo è estremamente errato: l’eccessiva diversificazione non giova al portafoglio, anzi, l’aggiunta di un nuovo investimento può avere l’effetto opposto e aumentarne il rischio complessivo e/o ridurne il rendimento atteso.
  • correlazione: è importante assemblare un portafoglio con attività negativamente correlate (o almeno con una bassa correlazione), in quanto esse si muovono in direzioni diverse e, dunque, mitigano il rischio complessivo del portafoglio.
  • industria: un portafoglio ben diversificato dovrebbe includere investimenti provenienti da diverse industrie e settori. Ciò significa, ad esempio, detenere un mix di titoli tecnologici, energetici, sanitari, ecc.
  • area geografica: investimenti provenienti da diverse aree geografiche riducono il rischio totale del portafoglio, in quanto è più difficile che eventi politici ed economici influenzino tutte le attività allo stesso modo.
  • tipologia di attività: per costruire un portafoglio equilibrato, è estremamente importante includervi diverse tipologie di investimenti quali attività monetarie, azioni, obbligazioni, materie prime, metalli preziosi, immobili, ecc. Così da proteggere il portafoglio dalla volatilità e dalle oscillazioni di un singolo asset.

Che investimenti scegliere?

Esistono svariate tipologie di investimenti e ciascuna presenta le sue caratteristiche e peculiarità. Come sottolineato nel paragrafo precedente, al fine di comporre un portafoglio diversificato è importante includere attività varie e differenti, in base ai propri obiettivi e attitudini di investimento.

Nel caso di azioni e obbligazioni, la scelta ricade su tali attività quando un investitore ha una visione di investimento a lungo termine e vuole avere il controllo diretto sui propri investimenti, potendo seguire le notizie e i documenti riguardanti le aziende specifiche e agire rapidamente in caso di necessità. Altre due tipologie di strumenti che possono essere aggiunte a un portafoglio diversificato sono i CFD e gli ETF. I CFD, essendo strumenti finanziari derivati, permettono di prendere sia posizioni lunghe che corte sugli strumenti finanziari sottostanti, consentendo maggiore flessibilità e permettendo di coprire determinate posizioni attraverso la cosiddetta tecnica di hedging. Gli ETF, d’altro canto, possono facilitare l’esposizione a diversi mercati, in quanto permettono di comprare paniere di titoli, solitamente riguardante un settore o mercato specifico, quali energetico, dei metalli preziosi, ecc.

Nel caso sia interessato ad aggiungere azioni ed ETF nel tuo portafoglio, ti suggeriamo questo breve glossario contenente una lista di termini che ogni investitore dovrebbe conoscere: “Azioni ed ETF - Definizioni

In conclusione, diversificare il proprio portafoglio è l’approccio per cercare di minimizzare il rischio intrinseco nell’attività di investimento e, allo stesso tempo, massimizzare i guadagni potenziali, superando i momenti peggiori e trovando nuove opportunità.

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