La Cina annuncia il sostegno alla Russia (ma per adesso la guerra non c’entra)

Giorgia Bonamoneta

25 Maggio 2023 - 09:51

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Cina e Russia rafforzano l’alleanza economica. Dopo il G7 di Hiroshima aumenta il sostegno di Pechino a Mosca. Ecco cosa sappiamo.

La Cina annuncia il sostegno alla Russia (ma per adesso la guerra non c’entra)

La Cina ha annunciato di voler proseguire l’impegno, il sostegno e la collaborazione con la Russia. Una dichiarazione, quella del presidente cinese Xi Jinping, che segue la direzione intrapresa dal G7 a Hiroshima. Cina e Russia da una parte e Stati Uniti e alleati dall’altra, questo è il quadro che sembra delinearsi per il futuro, in uno stato di tensione protratto e alimentato proprio dalle prese di posizione che passano attraverso colloqui, incontri e strette di mano.

Il presidente cinese Xi Jinping ha ricevuto a Pechino il primo ministro russo Mikhail Mishustin e hanno discusso di cooperazione economica e commerciale. A riferirlo sono state le agenzie di stampa russa Ria Novosti e la televisione cinese. Niente guerra in Ucraina o tensioni con Taiwan, forse, ma solo punti di incontro per sviluppare le potenzialità economiche di entrambi i Paesi.

Su carta l’incontro tra il presidente cinese Xi e il primo ministro russo ha fortificato la resistenza delle due potenze contro i tentativi dell’Occidente di restare sul trono del dominio globale. Russia e Cina infatti stanno preparando il terreno per rendere il mondo multipolare, secondo quanto da mesi i leader raccontano.

Il sostegno della Cina alla Russia dopo il G7: economia al centro

La Russia, a discapito di quanto è stato raccontato nei mesi successivi lo scoppio della guerra in Ucraina, potrebbe star subendo il peso delle sanzioni occidentali. Per questo da mesi Mosca si appoggia economicamente a Pechino, in uno scambio non reciproco dove è la Russia a dipendere dalla Cina, più di quanto la Cina dipenda dalla Russia.

Il rapporto tra i due Paesi però si fa sempre più stretto e le dichiarazioni del G7 di Hiroshima hanno dettato una nuova stretta. Il G7 ha infatti concluso l’incontro con alcune richieste: confermare le sanzioni contro la Russia ed esortare la Cina a fare pressioni su Mosca per ritirare i suoi uomini dall’Ucraina. La relazione tra i due Paesi è quindi confermata anche dal G7 stesso e non solo da dichiarazioni ufficiali di amicizia scambiate da portavoce e leader di Cina e Russia.

Le nuove opportunità cinesi in Russia: la strada aperta dalle sanzioni

Le sanzioni hanno aperto alla Cina nuove opportunità per impegnarsi da un punto di vista economico con la Russia. Tra gli annunci di cooperazione non soltanto quello degli investimenti nei servizi commerciali, ma anche l’esportazione di prodotti agricoli in Cina e persino una cooperazione sportiva.

I collegamenti con l’Ucraina, anche se l’Occidente sembra voler legare il mito espansionistico russo al piano della Cina unita che vedete come protagonista Taiwan, sono stati negati. No, la Cina ha insistito più volte sul suo diritto di collaborare con qualsiasi Paese scelga la loro cooperazione, senza per questo assecondare il piano di invasione in Ucraina.

Eppure non è un caso se la Cina si sia astenuta dal denunciare l’invasione russa e dopo un primo piano di pace promosso da Pechino, timidamente accolto da Kyiv, c’è stato un ulteriore incontro tra Cina e Ucraina per promuovere i colloqui di pace. Dopo l’incontro con Zelens’kyj, il rappresentante speciale della Cina per gli affari euroasiatici visiterà questo venerdì la Russia, in una sorta di firma con timbro a certificare la posizione neutrale (ma non troppo) tra i due e presentarsi così come valido mediatore per la pace. Un ruolo che gli Stati Uniti, in questo quadro di sfida per l’influenza globale, non può permettersi di indossare.

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