Il clima è sempre più fuori controllo. Battuti altri quattro record

Redazione LifeGate

14 Giugno 2022 - 11:13

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CO2 nell’atmosfera, temperatura media globale, acidificazione degli oceani e innalzamento dei mari. Il clima della Terra è sempre più in pericolo.

Il clima è sempre più fuori controllo. Battuti altri quattro record

Nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), intitolato “Stato del clima mondiale 2021”, risuonano quattro campanelli d’allarme. Altrettanti record negativi, infatti, sono stati battuti e rivelano in modo sempre più chiaro quanto il riscaldamento globale stia incidendo sugli equilibri del Pianeta. Si tratta della concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera, dell’innalzamento del livello dei mari, della temperatura media globale e del grado di acidificazione degli oceani.

Siamo a 0,39 gradi centigradi dalla soglia fissata con l’Accordo di Parigi.

Il rapporto ha confermato in particolare che gli ultimi sette anni sono stati, nel loro complesso, i più caldi mai registrati da quando le temperature sono misurate con regolarità. Nonostante la presenza del fenomeno meteorologica della Niña, che contribuisce a raffreddare le temperature delle acque equatoriali di superficie dell’oceano Pacifico, nel 2021 la temperatura media globale è stata di 1,11 gradi superiore al periodo pre-industriale.

L’Accordo di Parigi del 2015 ha spiegato che non dovremo superare la soglia dei 2 gradi, alla fine del secolo. Ma ha anche aggiunto che dobbiamo cercare di rimanere il più possibile vicini a un aumento di 1,5 gradi. Al contempo, a crescere è stata anche la temperatura media degli oceani, che nel 2021 ha registrato, allo stesso modo, un record. Il tutto rischia di innescare un pericoloso circolo vizioso, poiché proprio i mari assorbono circa il 23 per cento delle emissioni annuali di CO2 di origine antropica.

Il segretario generale dell’Onu ha chiesto nello specifico di migliorare l’accesso alle tecnologie e alle infrastrutture, di triplicare gli investimenti privati e pubblici nel settore e di azzerare le sovvenzioni che ancora vengono concesse dagli stati al comparto delle fonti fossili. E che valgono circa 11 milioni di dollari al minuto.

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