Chi non paga le tasse universitarie: tutti i casi di esonero per l’anno 2022-2023

Simone Micocci

28 Settembre 2022 - 17:12

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Esonero tasse universitarie, la guida per l’a.a. 2022-2023: ecco chi non deve pagarle in base al merito o al reddito.

Chi non paga le tasse universitarie: tutti i casi di esonero per l’anno 2022-2023

Iscriversi e frequentare l’università ha un costo che, a seconda dei casi, può essere più o meno elevato: acquisto di libri di testo e di altro materiale, spese per spostarsi ed eventualmente per vitto e alloggio a cui vanno ad aggiungersi le tasse universitarie.

Risparmiare è possibile: ad esempio partecipando ai bandi pubblici per l’assegnazione di una borsa di studio, oppure verificando se si fa parte di quelle categorie che hanno diritto all’esonero delle tasse universitarie.

Ci sono degli studenti, infatti, che non devono pagare le tasse universitarie, in quanto ne sono esonerati. Nel dettaglio, come promosso dal diritto allo Studio (Disu), i casi di esonero delle tasse universitarie, sia per l’anno 2022-2023 che per i successivi, si distinguono in:

  • per merito;
  • per reddito;
  • disabilità.

A seconda della condizione del singolo, nonché del nucleo familiare di cui fa parte, l’esonero può essere totale oppure solamente parziale. Inoltre, le agevolazioni possono essere fissate sia a livello centrale che locale; ad esempio, al netto delle indicazioni fornite dal ministero dell’Università, i singoli atenei hanno la possibilità di fissare regole ulteriori, ad esempio prevedendo una scontistica maggiore per gli studenti che si sono distinti per il merito.

Alla luce di ciò, è bene scendere nel dettaglio facendo chiarezza, caso per caso, su chi non paga le tasse universitarie e perché.

Quanto costa andare all’Università

Prima di vedere chi ha diritto all’esenzione, cerchiamo di capire a quanto ammontano le tasse universitarie. Va detto che sono i singoli atenei a fissarle, decidendo persino il piano di rateizzazione. Solitamente sono 3 le rate delle tasse universitarie di cui deve farsi carico lo studente, altre 4, mentre l’importo dipende dal valore dell’Isee.

A tal proposito, ricordiamo che per fruire delle agevolazioni e poter sperare nell’esonero delle tasse universitarie, bisogna aver presentato il cosiddetto Isee università.

Ma soffermiamoci sui costi: come anticipato questi possono variare, ma solitamente c’è una prima rata che è uguale per tutti in quanto va a coprire le spese amministrative, assicurative, nonché le tasse regionali per il diritto allo studio. L’importo dovuto solitamente va dai 550 ai 600 euro.

I pagamenti potrebbero finire qui oppure arrivare oltre i 1.000 euro, tutto dipende dall’Isee. Facendo una media dei costi presso i diversi atenei italiani, infatti, ne risulta che non devono pagare altro coloro che fanno parte di un nucleo con Isee inferiore a 6.500 euro. Salendo si va da un minimo di 4 euro a un massimo di 190 euro circa per coloro che hanno un indicatore intorno ai 28.000 euro. Sopra i 28 mila euro, invece, si arriva a pagare molto di più, anche sopra 1.000 euro.

Ecco perché è molto importante capire come abbattere questo costo. Come visto sopra ciò è possibile, in quanto vi sono tre casistiche di esonero: merito, per reddito e per disabilità. Partiamo dal primo.

Esonero tasse universitarie per merito

È l’ateneo a fissare le regole per l’esonero delle tasse universitarie per merito. Ad esempio, chi all’esame di Stato ha conseguito il voto massimo, quindi 100 o 100 e lode, in molti casi ha diritto all’esonero totale dalle tasse universitarie o di prima immatricolazione oppure di uno sconto consistente sull’importo previsto.

Ad esempio per le matricole che hanno ottenuto 100, l’Università degli studi di Urbino prevede l’esonero totale dal pagamento del contributo onnicomprensivo annuale mentre nell’Università di Perugia occorre anche la lode; presso l’Ateneo Milano Bicocca, invece, per chi ha preso 100 c’è uno sconto sul contributo unico fino a un massimo di 204 euro ma, oltre al voto della Maturità, bisogna attestare un Isee sotto una certa soglia.

Quindi, per verificare quali requisiti di merito danno diritto allo sconto o esonero totale delle tasse universitarie, bisogna controllare con attenzione i bandi e gli avvisi dei singoli corsi di laurea. Infatti, oltre all’esonero(per le sole matricole) per chi ha preso 100 - con o senza lode - alla maturità, c’è anche la possibilità che l’agevolazione spetti a chi ha ottenuto il massimo dei Cfu previsti per il suo anno accademico, oppure ha discusso la tesi di laurea entro l’ultimo anno di corso.

L’esonero delle tasse universitarie per merito non esclude il pagamento della marca da bollo (16 euro) e della tassa regionale, il cui importo varia in base alla Regione in cui è ubicato l’Ateneo.

Esonero dalle tasse: i requisiti di reddito (Isee)

Per garantire il diritto agli studi, la legge prevede che siano esonerati dal pagamento delle tasse gli studenti con Isee uguale o inferiore a 20.000 euro (inizialmente questo tetto era fissato a 13.000 euro). Mentre per gli studenti con Isee familiare superiore alla no tax area di 20.000 euro esistono degli esoneri parziali che vanno dall’80% al 10% dell’importo complessivo delle tasse universitarie:

  • per Isee tra 20.000 e 22.000 euro c’è la riduzione dell’80%:
  • per Isee tra 22.000 e 24.000 euro c’è la riduzione del 50%
  • per Isee tra 24.000 e 26.000 euro c’è la riduzione del 30%;
  • per Isee tra 26.000 e 30.000 euro la riduzione va dal 20% al 10%.

Le esenzioni sopra riportate si riferiscono ai nuovi immatricolati, i quali devono presentare l’Isee aggiornato nei tempi e nei modi indicati dalla segreteria universitaria. Invece per gli studenti degli anni successivi al primo, oltre al reddito, è necessario provare specifici requisiti di merito richiesti dall’ateneo: in genere lo studente deve provare di aver conseguito almeno 10 Cfu per il secondo anno e almeno 25 Cfu per gli anni successivi.

Ogni ateneo sul suo sito ufficiale pubblica modalità, termini e documenti da presentare per essere esclusi dal pagamento delle tasse. Sono sempre necessari:

  • le attestazioni dei voti conseguiti (spesso basta la copia del libretto universitario);
  • i limiti reddituali tramite certificato Isee.

Esonero tasse universitarie per studenti disabili

Discorso a parte per l’esonero delle tasse universitarie per gli studenti disabili. Per fruire di questa agevolazione, lo studente deve presentare entro i termini indicati dall’ateneo, l’attestazione Isee congiuntamente al certificato medico dove si evince la percentuale di invalidità.

Secondo la legge 5 febbraio 1992, sono esonerati dalle tasse universitarie gli studenti che presentano un’invalidità pari o superiore al 66%.

Inoltre ogni Ateneo ha facoltà di prevedere esoneri parziali ai disabili con invalidità dal 33% al 65% a condizione che rientrino in determinate fasce di reddito Isee, stabilite di anno in anno dalle università medesime.

Allo stesso modo degli studenti inabili, sono generalmente esonerati anche gli studenti figli di beneficiari della pensione di inabilità, ai sensi dell’art. 30 della legge 118/71.

In tal caso, lo studente per godere dell’esonero, dovrà fornire all’università un’autocertificazione del proprio stato di famiglia, una copia del verbale di rilasciato dalla ASL che certifica il grado d’invalidità del genitore e la documentazione ufficiale rilasciata dall’ente pensionistico. Questo ultimo tipo di esonero viene concesso in presenza di due requisiti indispensabili:

  • in caso di inabilità lavorativa al 100% del genitore;
  • reddito Isee non superiore a un determinato importo stabilito dall’Ateneo.

Come ridurre le tasse universitarie con le borse di studio

Ogni anno la regione di appartenenza pubblica un bando per l’assegnazione di borse di studio, dove si può anche ottenere il semplice esonero delle tasse universitarie.

Basta, quindi, rientrare nelle posizioni utili della graduatoria per non pagare le tasse; inoltre, risultando vincitori oltre che idonei, si riceve anche un contributo per le spese universitarie, oltre alla possibilità di un alloggio gratis.

Anche nei suddetti bandi sono perlopiù due le condizioni richieste: si guarda, infatti, sia al reddito che al merito.

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