Cartelle notificate nel 2022 si pagano a 180 giorni: novità per la Riscossione

Rosaria Imparato

23 Dicembre 2021 - 10:32

condividi

Le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022 si potranno pagare entro 180 giorni: cosa prevede la Legge di Bilancio per la Riscossione e quando conviene chiedere il versamento a rate.

Cartelle notificate nel 2022 si pagano a 180 giorni: novità per la Riscossione

Pagamenti lunghi per le cartelle notificate dal 2022: la Legge di Bilancio interviene sui termini per il versamento. Novità per la Riscossione c’erano state già con la conversione del decreto Fiscale (Dl 146/2021), che ha allungato i termini di pagamento a 180 giorni per le cartelle notificate da settembre 2021.

Facciamo quindi il punto della situazione sul calendario della Riscossione, così da avere chiare le scadenze da rispettare con le novità introdotte da decreto Fiscale e Legge di Bilancio, e quali sono invece le cartelle a cui non si applicano i nuovi termini di pagamento.

Cartelle notificate nel 2022 si pagano a 180 giorni: novità per la Riscossione

Un emendamento alla Legge di Bilancio 2022 interviene modificando i termini di pagamento per le cartelle notificate dal 1° gennaio al 31 marzo 2022. La misura ha intenzione di andare in aiuto dei contribuenti, e quindi la nuova scadenza per effettuare i versamenti è entro 180 giorni.

Chi paga entro i 180 giorni quindi non va incontro né agli interessi di mora né alle procedure di pignoramento o alle altre misure cautelari.

Per quanto riguarda la proposizione del ricorso avverso le stesse cartelle rimane fissa, invece, la scadenza a 60 giorni dalla notifica.

Cartelle, pagamento a 180 giorni anche per quelle notificate da settembre 2021

L’emendamento alla Legge di Bilancio in pratica estende la misura contenuta nel decreto Fiscale e riguardante le cartelle notificate da settembre fino a dicembre 2021.

Per gli atti notificati nell’ultimo trimestre 2021, infatti, ci sono 180 giorni di tempo per effettuare il pagamento prima di incorrere nelle sanzioni.

Nella prima versione del decreto Fiscale già veniva concesso più tempo rispetto all’ordinario, poi con la conversione in legge si è passati da 150 a 180 giorni, concedendo in pratica un mese di tempo in più ai contribuenti.

Quando conviene chiedere la rateizzazione dei debiti?

Il decreto Ristori (137/2020) è intervenuto sulla modalità di richiesta della rateizzazione dei debiti con delle agevolazioni valide fino al 31 dicembre 2021. In pratica è più facile presentare richiesta di rateizzazione delle proprie cartelle, e la tolleranza è fino a 10 rate invece delle 5 ordinarie.

A meno che non si intervenga all’ultimo minuto (per esempio col decreto Milleproroghe) il termine per richiedere una dilazione più lunga scade tra pochi giorni, appunto il 31 dicembre 2021. Quindi, senza una proroga, dal 2022 si decade dai benefici con 5 rate non pagate.

C’è anche un’altra sostanziale differenza: la soglia entro cui non occorre dimostrare lo stato di difficoltà è 100.000 euro entro fine anno, e dal 2022 ritorna a essere quello ordinario di 60.000 euro.

In pratica quindi i contribuenti che hanno ricevuto le cartelle quest’anno si trovano nella condizione di dover chiedere la rateizzazione entro il 31 dicembre per poter usufruire di queste agevolazioni anche se la scadenza per il pagamento è il prossimo anno.

Iscriviti a Money.it