Bonus Nido, in arrivo gli arretrati: ecco per chi

Antonio Cosenza

20/07/2020

13/07/2021 - 18:02

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Bonus Nido 2020: l’INPS paga gli arretrati a coloro che al momento della domanda avevano l’ISEE difforme.

Bonus Nido, in arrivo gli arretrati: ecco per chi

Bonus Nido, al via le operazioni di conguaglio - con tanto di pagamento degli arretrati - per coloro che al momento della richiesta hanno presentato un ISEE difforme.

A chiarirlo l’INPS con il messaggio 2839/2020, con il quale è stata fatta chiarezza sulle operazioni con cui saranno riconosciuti gli arretrati del bonus nido a coloro a cui inizialmente la richiesta è stata respinta a causa di informazioni errate, o di omissioni, nell’ISEE.

Una buona notizia per tutte quelle famiglie che per un piccolo errore hanno fruito di alcune mensilità del bonus nido di importo più basso rispetto a quello spettante, i quali prossimamente riceveranno quanto gli spetta a titolo di arretrato.

Bonus nido, l’importanza dell’ISEE

Nel 2019 per fare domanda del bonus nido non era necessario l’ISEE; allora, infatti, la misura prevedeva un contributo uguale per tutti, pari al massimo a 1.000 euro l’anno.

Nel 2020, però, sono state apportate alcune modifiche, con l’ISEE che è diventato determinante (ma non vincolante) ai fini del calcolo del beneficio spettante.

Il bonus nido, infatti, spetta comunque a tutte le famiglie, indipendentemente dalla soglia ISEE, ma l’importo varia a seconda del reddito: per chi ha un ISEE inferiore ai 25 mila euro, infatti, spetta un rimborso fino a 3.000 euro annui, mentre sopra questa soglia, ma comunque sotto i 40 mila euro, il contributo scende a 2.500 euro l’anno. Spetta un rimborso di massimo 1.500 euro, invece, per i nuclei con un ISEE superiore ai 40.000 euro.

Per questo motivo è importante che al momento della domanda ci sia un ISEE aggiornato; affinché la domanda venga presa in considerazione, però, è necessario che l’attestazione ISEE risulti anche valida, ovvero che non presenti né omissioni né tantomeno difformità.

Bonus nido: arrivano gli arretrati?

È successo che quando quest’ultima condizione non è stata soddisfatta, ovvero in caso di ISEE difforme, la domanda sia stata comunque accolta, ma il contributo erogato è stato quello minimo: 1.500 euro annui, per un rimborso mensile di 136,37 euro. Lo stesso vale per quelle domande presentate senza alcuna attestazione ISEE: anche in quel caso viene riconosciuto un rimborso standard di 136,37€.

Va chiarito, però, cosa succede una volta che viene sanato l’ISEE difforme: in tal caso, quando l’ISEE è inferiore a 40.000 euro e quindi il nucleo familiare avrebbe diritto ad un rimborso più alto rispetto a quello riconosciuto, spetta un’integrazione anche per le mensilità precedenti a quelle in cui è stato sanato l’ISEE difforme.

Spettano, quindi, gli arretrati per tutto il tempo passato dal momento della domanda a quello in cui l’ISEE è stato corretto o integrato delle informazioni mancanti.

Ma attenzione, quanto appena detto non vale per i casi in cui la domanda viene presentata senza ISEE. In tal caso, infatti, l’integrazione sarà riconosciuta solamente a partire dal mese in cui viene presentata la DSU; in questo caso, quindi, il rilascio dell’attestazione ISEE aggiornata non ha effetti retroattivi.

In quest’ultimo caso, quindi, non spetta alcun arretrato, mentre nel primo sì. A tal proposito, l’INPS ha messo a punto un meccanismo automatico per l’erogazione degli arretrati dei rimborsi. Nel dettaglio, per ogni specifica domanda verrà controllato l’ISEE alla data relativa all’ultimo giorno del mese precedente di erogazione del bonus: qualora da questa operazione ne risulti che nel frattempo l’ISEE è stato regolarizzato, allora l’INPS andrà ad adeguare il valore della rata mensile dal mese successivo, quando scatterà anche il pagamento degli arretrati.

Lo stesso meccanismo viene utilizzato anche per i bonus erogati in un’unica soluzione per coloro che hanno necessità di favorire l’introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione destinata ai bambini al di sotto dei tre anni, impossibilitati a frequentare gli asili nido in quanto affetti da gravi patologie croniche.

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