Bonus casa 2021, le spese escluse da cessione del credito e sconto in fattura

Anna Maria D’Andrea

19/05/2021

02/12/2022 - 15:00

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Bonus casa 2021, cessione del credito e sconto in fattura continuano a lasciare fuori il bonus mobili, ma non solo. Facciamo il punto sulle spese escluse per le quali la detrazione fiscale è l’unica via ammessa.

Bonus casa 2021, le spese escluse da cessione del credito e sconto in fattura

Bonus casa 2021, cessione del credito e sconto in fattura velocizzano il recupero delle detrazioni fiscali, ma non per tutte le spese.

Dalle ristrutturazioni edilizie fino ai lavori sulle facciate degli edifici, sono le due opzioni alternative all’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali la vera novità per chi intende effettuare lavori in casa, introdotte in parallelo all’avvio del superbonus del 110%.

Accanto ai lavori rientranti nel maxi sconto fiscale del 110%, sia la cessione del credito che lo sconto in fattura si applicheranno alla generalità dei bonus casa 2021.

Sono solo due le categorie di spese escluse: quelle rientranti nel bonus mobili e nel bonus verde.

Non è passato il tentativo, contenuto in un emendamento alla legge di conversione del decreto Sostegni, di estendere la “monetizzazione” dei bonus casa anche alla detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Bonus casa 2021, niente cessione del credito e sconto in fattura per mobili, elettrodomestici e giardini

Il bonus mobili del 50% è riconosciuto ai contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia ammessi in detrazione fiscale. La detrazione per il 2021 si applica fino a 16.000 euro di spesa, e riguarda l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Letti, armadi, piccoli e grandi elettrodomestici come frigoriferi o forni a microonde rientrano nel novero delle spese che, se legate ad interventi di ristrutturazione edilizia, possono essere portati in detrazione fiscale. Lo sconto si recupera in 10 anni, in sede di dichiarazione dei redditi.

L’utilizzo in detrazione resta confermato come l’unica via per utilizzare il bonus riconosciuto. Per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici resta esclusa la possibilità di accedere alle due opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito.

La moneta fiscale introdotta dal decreto Rilancio con l’obiettivo di dare impulso ad un settore in sofferenza ed aprire le porte dei bonus fiscali sulla casa anche agli incapienti, lascia fuori uno degli incentivi dal maggiore appeal per i contribuenti.

Non è passato l’emendamento al decreto Sostegni che introduceva la cessione del credito anche per il bonus mobili. La modifica, inizialmente approvata, è stata stralciata in Senato per via delle criticità evidenziate dalla Ragioneria Generale dello Stato per “questioni di finanza pubblica”.

Il bonus mobili non è l’unico escluso. Anche la detrazione per i lavori di sistemazione a verde non rientra tra i bonus casa per i quali si può esercitare l’opzione per monetizzare subito lo sconto fiscale.

Il bonus verde consente di detrarre dall’Irpef il 36% della spesa sostenuta per la sistemazione di giardini, coperture o recinzioni, fino ad un massimo di 5.000 euro.

Bonus casa 2021, cessione del credito e sconto in fattura ad ampio raggio. Tutte le spese incluse

La possibilità di monetizzare subito la detrazione fiscale spettante per la generalità dei bonus casa nel 2021 è riconosciuta per le seguenti categorie di spese:

  • recupero del patrimonio edilizio, bonus ristrutturazioni: interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari nonché dei precedenti interventi e di quelli di manutenzione ordinaria effettuati sulle parti comuni degli edifici
  • ecobonus ordinario, detrazione riconosciuta ad esempio per gli interventi di sostituzione degli impianti di riscaldamento o delle finestre comprensive di infissi, gli interventi sulle strutture o sull’involucro degli edifici, nonché quelli finalizzati congiuntamente anche alla riduzione del rischio sismico;
  • sismabonus ordinario, anche con riferimento alla detrazione spettante per l’acquisto delle “case antisismiche”;
  • recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti, bonus facciate, anche per i soli lavori di pulitura o tinteggiatura esterna;
  • installazione di impianti fotovoltaici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus;
  • installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, compresi quelli che danno diritto al Superbonus.

Una variegata categoria di spese, per le quali ai sensi dell’articolo 121 del decreto Rilancio, sarà possibile richiedere l’applicazione di uno sconto in fattura al fornitore o, in alternativa, cedere il credito corrispondente alla detrazione, anche alle banche.

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