Bonus busta paga 4 novembre 2023, domani spetta un giorno di permesso extra?

Simone Micocci

3 Novembre 2023 - 15:07

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Il 4 novembre non è un giorno festivo: ma non è sempre stato così. Ecco perché chi lavora domani matura un giorno di permesso extra in busta paga.

Bonus busta paga 4 novembre 2023, domani spetta un giorno di permesso extra?

Domani, sabato 4 novembre 2023, può sembrare una giornata lavorativa come un’altra, ma non è proprio così.

Dovete sapere, infatti, che fino a qualche anno fa il 4 novembre era considerato a tutti gli effetti come un giorno festivo, al pari del 1° novembre per intenderci: ciò permetteva ai lavoratori di astenersi dall’attività lavorativa godendo così di un giorno di riposo extra senza alcun effetto sulla busta paga.

Il 4 novembre è infatti il Giorno dell’Unità nazionale, o anche Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate, istituito per commemorare la fine della Prima guerra mondiale con l’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti. Per questo motivo fino al 1977 era considerato un giorno di festa, tanto per scuole quanto per i lavoratori, salvo poi essere ricompreso nel novero delle cosiddette ex festività.

Con la legge 937/1977 con la quale sono state soppresse alcune festività, infatti, è stato stabilito che nelle giornate interessate il lavoratore matura comunque un giorno di permesso di cui godere in caso di necessità, demandandone però la regolamentazione alla contrattazione collettiva.

Condizione necessaria per far sì che il permesso venga maturato in busta paga è quella per cui la giornata in cui ricade la ex festività deve essere lavorata: ciò significa che nel 2023 la platea di coloro che ne godranno è inferiore rispetto a quella dello scorso anno (quando il 4 novembre cadde di venerdì), in quando sono esclusi tutti quei lavoratori impiegati per 5 giorni settimanali (con sabato e domenica esclusi).

8 ore di permessi per il 4 novembre

Ricapitolando, il 4 novembre in busta paga dà diritto, in quanto ex festività, generalmente a 8 ore di permessi retribuiti per il lavoratore il cui Ccnl lo preveda. Per gli stessi permessi, qualora non vengano utilizzati dal lavoratore, spetta in busta paga il corrispettivo in denaro. Ma andiamo con ordine.

Il lavoratore ha diritto con l’ex festività, se non cadente di domenica e a patto che coincida un giorno lavorativo, a 8 ore di permessi in più retribuiti e per capire nel dettaglio come funzionano prendiamo il contratto collettivo nazionale del lavoro del Commercio.

Nel Ccnl Commercio, che è uno dei più applicati, si legge chiaramente che dai lavoratori vengono fruiti: “gruppi di 4 o di 8 ore di permesso individuale retribuito, in sostituzione delle 4 festività abolite dalla legge.”

Il lavoratore che faccia riferimento al Ccnl Commercio avrà diritto, in base a quanto abbiamo visto, nell’anno a 32 ore di permessi retribuiti per ex festività, 8 delle quali proprio in riferimento al 4 novembre.

Quando i permessi diventano un bonus in busta paga

Vediamo a questo punto cosa succede se il lavoratore decide di non fruire di queste ore in più di permessi retribuiti, 8 ore che corrispondono a una giornata lavorativa. A venirci in aiuto ancora una volta è il Ccnl Commercio nel quale si legge:

“I permessi non fruiti entro l’anno di maturazione decadranno e saranno pagati con la retribuzione di fatto, in atto al momento della scadenza, oppure potranno essere fruiti in epoca successiva e comunque non oltre il 30 giugno dell’anno successivo.”

Dunque se scadute perché non fruite nell’anno di maturazione le 8 ore di permesso del 4 novembre, come anche i permessi che fanno riferimento ad altre festività soppresse, verranno pagati con la retribuzione di fatto e solitamente nelle mensilità di dicembre o di gennaio dell’anno successivo.

In alternativa possono comunque essere utilizzati, ma non oltre il 30 giugno dell’anno successivo a quello di scadenza. Anche questa scadenza, avendo preso come riferimento il solo Ccnl Commercio, può variare per i lavoratori di altri settori.

4 novembre in busta paga e altre ex festività

Il 4 novembre, come abbiamo anticipato, non è l’unica ex festività che dà diritto in busta paga alle ore di permessi extra. Ma non è la sola, ecco quali sono le prossime in programma:

  • San Giuseppe: martedì 19 marzo 2024, giornata per cui quest’anno non spetterà alcunché in busta paga;
  • Ascensione: giovedì 9 maggio 2024 (il 39° giorno dopo la domenica di Pasqua);
  • San Pietro e Paolo: sabato 29 giugno 2024.

Ricordiamo che le 8 ore di permessi in più retribuiti in busta paga vengono riconosciute se la ex festività cade in un giorno lavorativo tra il lunedì e il venerdì, o anche il sabato se si lavora 6 giorni su 7.

Altro caso in cui la ex festività non viene riconosciuta in busta paga con 8 ore di permessi in più ha a che vedere con il 29 giugno. Se il lavoratore presta servizio a Roma infatti i permessi per la ex festività del 29 giugno non vengono riconosciuti essendo in questo caso festività a tutti gli effetti. Per chi lavora a Roma si tratta della festa del Santo Patrono e quindi retribuita come tale in busta paga.

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