Bonus birra artigianale: come funziona il nuovo contributo a fondo perduto

Rosaria Imparato

05/08/2021

26/08/2021 - 10:47

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Il bonus birra artigianale consiste in un contributo a fondo perduto per i piccoli birrifici indipendenti: vediamo come funziona e a quanto ammonta.

Bonus birra artigianale: come funziona il nuovo contributo a fondo perduto

Nella legge di conversione del decreto Sostegni bis c’è un nuovo contributo a fondo perduto, destinato a chi produce birra artigianale. Un vero e proprio bonus birra, dunque.

In totale per la misura sono stati stanziati 10 milioni di euro: l’obiettivo è aiutare le piccole imprese, con un sostegno al settore che ha subìto le conseguenze della pandemia.

Ma come funziona, a chi spetta e a quanto ammonta? Scendiamo nel dettaglio per capire in cosa consiste questo bonus, e cosa serve per richiederlo.

Bonus birra artigianale: come funziona il nuovo contributo a fondo perduto

A introdurre il bonus per la birra artigianale è il decreto Sostegni bis: si tratta di una novità inserita durante il processo di conversione in legge. I parametri del bonus sono stabiliti nell’articolo 68-quater, Misure a sostegno del settore della birra artigianale.

Il fondo perduto ammonta a 0,23 centesimi per ciascun litro di birra prodotto e preso in carico nel registro della birra condizionata o nel registro annuale di magazzino nel 2020, sulla base dei dati riportati nella dichiarazione riepilogativa che i micro birrifici presentano ogni anno all’Ufficio dogane e monopoli territorialmente competente.

I 10 milioni di euro di platfond per l’erogazione del fondo perduto sono stati trovati riducendo il Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura.

Bonus birra artigianale a fondo perduto: chi può richiederlo?

Il bonus può essere richiesto dai birrifici con determinate caratteristiche, stabilite dalla legge n. 1354 del 16 agosto 1962, per la precisione all’articolo 2 comma 4-bis.

Il suddetto articolo stabilisce che per birra artigianale si intende la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione.

Per “birrificio indipendente” si intende:

  • un birrificio legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio;
  • deve utilizzare impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio;
  • non deve operare sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.

Per fare domanda bisognerà attendere le istruzioni con un provvedimento attuativo ad hoc.

Fondo perduto per i birrifici indipendenti: i dati di AssoBirra

Il settore della birra artigianale è stato duramente colpito dalle restrizioni messe in campo dal Governo nella fase più acuta della pandemia. Lo sottolinea il report annuale di AssoBirra, l’associazione dei birrai e dei maltatori. Secondo il vice presidente Matteo Minelli, nel 2020 c’è stata una perdita di produzione e del fatturato superiore al 70%:

“Lo stop della ristorazione ha bloccato i consumi, canale prioritario per i micro birrifici che si reggono sul rapporto con i distributori diretti. Parliamo di un settore costituito in gran parte da realtà imprenditoriali giovanili, che contava prima della crisi più di 850 produttori da Nord a Sud con circa 3000 addetti.”

Nel report del 2020 di AssoBirra viene specificato come ci sia stato un calo di produzione del 31% (361.000 hl del 2020 contro i 523.000 del 2019), situazione davanti alla quale molte attività non hanno potuto fare altro che chiudere.

Da qui è scaturita anche il calo di posti di lavoro nei punti di consumo del fuori casa (bar, ristoranti, pizzerie e locali), con una stima secondo Alfredo Pratolongo, Vice Presidente di AssoBirra con delega a Relazioni Istituzionali e Comunicazione- di oltre 20.000 posti di lavoro persi nel solo primo semestre 2020 in Italia.

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