Benefit aziendali: quali sono, a cosa servono e come vengono tassati

Claudia Cervi

10 Agosto 2022 - 18:30

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Benefit aziendali ancora più convenienti con il Dl Aiuti bis. Ecco quali sono, a cosa servono e come vengono tassati i bonus che le imprese concedono ai dipendenti per favorire il loro benessere.

Benefit aziendali: quali sono, a cosa servono e come vengono tassati

Nell’ultimo anno sono diversi gli interventi del Governo per contrastare il caro-prezzi e tutelare il potere d’acquisto di famiglie e imprese. Tra questi il Decreto Aiuti bis che alza a 600 euro, per il solo 2022, la soglia di esenzione dei benefit aziendali riconosciuti al dipendente.

Vediamo nel dettagli quali sono, a cosa servono e come vengono tassati i Fringe benefit che le imprese concedono ai dipendenti per favorire il loro benessere.

Benefit aziendali: quali sono, a cosa servono e come vengono tassati

Quali sono i benefit aziendali

I benefit aziendali ( o fringe benefit) sono delle integrazioni alla retribuzione che le aziende concedono ai dipendenti per aumentare il loro potere d’acquisto e contribuire al miglioramento del clima nell’ambiente lavorativo e del benessere generale.

Possono essere erogati direttamente in busta paga ovvero in natura, attraverso la concessione di beni e servizi che migliorano il work-life-balance dei dipendenti e delle loro famiglie, come previsto dall’art. 2099 del Codice Civile.

L’azienda può concedere i fringe benefit singolarmente a ciascun lavoratore nell’ambito del contratto individuale e del ruolo ricoperto: non è detto infatti che tutti i dipendenti di una stessa azienda debbano beneficiare dell’auto aziendale o di alloggi messi a disposizione.

Ma quali sono i benefits aziendali più usati dalle aziende?
Ecco alcuni esempi che spaziano dall’ambito sanitario a quello previdenziale, dalla formazione alla gestione del tempo libero:

  • auto aziendale;
  • dispositivi tecnologici come computer e smartphone aziendale;
  • assistenza sanitaria;
  • polizze assicurative;
  • corsi di formazione;
  • acquisto a prezzi agevolati di azioni societarie (Stock option);
  • alloggi messi a disposizione del dipendente e della famiglia.
  • previdenza complementare aziendale e/o privato;
  • rimborso spese scolastiche o rette per asili nido
  • convenzioni con palestre e centri benessere;
  • finanziamenti agevolati;
  • rimborso degli interessi passivi relativi a mutui e finanziamenti;
  • rimborsi spese per pagare le bollette di luce, gas e acqua (confermato dal Dl Aiuti bis);
  • buoni pasto;
  • buoni acquisto che i dipendenti possono utilizzare presso esercizi convenzionati.

A cosa servono i benefit aziendali

I benefit aziendali generano vantaggi sia per i lavoratori per l’impresa che li eroga.

Oltre ai benefici fiscali di cui parleremo tra poco, attraverso i benefit aziendali i dipendenti possono soddisfare esigenze extra-lavorative o supportare la propria famiglia grazie ai servizi offerti dall’azienda. Secondo alcune ricerche di mercato molti dipendenti preferiscono ricevere benefit aziendali al posto di aumenti di stipendio.

I vantaggi per l’azienda che eroga benefit aziendali sono molteplici, dal miglioramento del clima tra i lavoratori al incremento delle performance, specie quando il benefit è utilizzato come riconoscimento del lavoro svolto. Uno degli effetti positivi è dato dalla riduzione dei livelli di turnover, grazie alla maggiore fidelizzazione dei dipendenti. Senza poi dimenticare i vantaggi fiscali che permettono ai datori di lavoro di abbattere il costo del lavoro grazie alla deducibilità di tali benefit dal reddito d’impresa.

Come sono tassati i benefit aziendali

I benefit aziendali godono di una fiscalità agevolata prevista dagli articoli 51 e 100 del TUIR, il Testo Unico Imposte sui Redditi, ma negli ultimi anni sono diventati ancora più convenienti.

Dopo l’emendamento al Decreto Sostegni che ha raddoppiato il limite per l’esenzione fiscale (a 516,46 euro annui) per il 2020 e il 2021, il più recente Decreto Aiuti bis (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 agosto) ha alzato da 258,23 a 600 euro la soglia sotto la quale i benefit aziendali sono esentasse per i lavoratori.

Nel dettaglio, l’art. 12 del Dl Aiuti bis stabilisce che “non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, entro il limite complessivo di 600 euro”.

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