Bankitalia sulle imprese: è emergenza liquidità, servono 50 miliardi entro luglio

Anna Maria Ciardullo

15 Aprile 2020 - 16:19

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Le stime di Bankitalia indicano una situazione di emergenza: entro luglio il fabbisogno aggiuntivo di liquidità delle imprese potrebbe toccare i 50 miliardi

Bankitalia sulle imprese: è emergenza liquidità, servono 50 miliardi entro luglio

Bankitalia stima che alle imprese serviranno 50 miliardi di liquidità entro luglio.

Si tratta della previsione che l’Istituto ha presentato a Camera e Senato, parlando del credito di emergenza di cui il tessuto produttivo avrà bisogno per sopperire alle gravi conseguenze della crisi scatenata dal coronavirus.

Intanto, aumenta ancora il debito pubblico italiano. Secondo le ultime considerazioni di via Nazionale, nel mese di febbraio è arrivato a quota 2.446,9 miliardi. Rispetto a gennaio, è aumentato di 2,7 miliardi. Nel febbraio 2019, era pari a 2.420,7 miliardi.

La liquidità del sistema bancario per sostenere la produttività nell’emergenza sanitaria resta un punto cruciale della questione.

Alle aziende serviranno 50 miliardi di liquidità: il punto di Bankitalia

Le previsioni di Bankitalia sono state presentate davanti alla Commissione parlamentare nell’ambito delle iniziative della task force per la liquidità del sistema bancario.

Nella relazione scritta dal capo del dipartimento di vigilanza bancaria e finanziaria Paolo Angelini e dal capo del Servizio Stabilità finanziaria Giorgio Gobbi, si legge:

“Le nostre stime indicano che tra marzo e luglio il fabbisogno aggiuntivo di liquidità delle imprese possa raggiungere i 50 miliardi”.

Inoltre, sulla base delle valutazioni fatte, gli esperti di via Nazionale hanno ipotizzato che a marzo 2020 la produzione industriale ha subito una contrazione del 15% circa.

Per questo, si legge ancora nel testo:

“è necessario assicurare un rapido dispiegamento degli strumenti di contrasto dell’emergenza approvati dal Governo”.

Portando come esempio l’individuazione di nuove modalità di tracciamento dei finanziamenti erogati, quali l’obbligo di convogliargli con garanzia pubblica su conti dedicati.

Banche in stallo: serve una semplificazione dei processi

Nonostante il governo abbia messo sul piatto delle garanzie affinché la liquidità passi dalle banche alle aziende, attraverso il decreto liquidità imprese, il comitato esecutivo di ABI (Associazione bancaria italiana) ha ricordato che gli istituti non sono nelle condizioni di anticipare liquidità immediata.

Si dovrà tenere conto di fattori indipendenti finora non contemplati. Adempimenti e misure, come imprescindibili verifiche ai fini di rispetto degli aspetti normativi, che “necessiterebbero di semplificazioni” e nuovi indirizzi del sostegno pubblico per sbloccare l’azione delle banche e accelerare il procedimento, mantenendo intatta la robustezza del sistema.

Le garanzie di Sace in quattro step

A questo proposito ABI ha condiviso con le banche le linee guida del processo di richiesta di valutazione delle garanzie per i prestiti a Sace. La società ha stabilito insieme all’associazione che la procedura per ottenere il credito garantito dallo Stato si svolga in quattro step:

  • presentazione della richiesta di finanziamento all’istituto finanziatore da parte dell’assistito;
  • l’invio della richiesta di garanzia a Sace da parte del soggetto finanziatore;
  • l’esito della richiesta di garanzia;
  • l’erogazione del finanziamento.

Il disciplinare ha previsto infine che saranno ammessi anche nuovi finanziamenti erogati dal sistema dopo l’entrata in vigore del decreto e un sistema di reportistica a cadenza trimestrale per il monitoraggio dell’operatività e dei suoi effetti.

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