Aumento degli stipendi e taglio dell’Iva sui prodotti alimentari, quando arrivano davvero? L’annuncio di Meloni

Stefano Rizzuti

25 Ottobre 2022 - 13:16

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Giorgia Meloni, nel suo discorso programmatico, annuncia una serie di interventi contro l’inflazione: dal taglio del cuneo fiscale alla riduzione dell’Iva al 5% per alcuni beni primari.

Aumento degli stipendi e taglio dell’Iva sui prodotti alimentari, quando arrivano davvero? L’annuncio di Meloni

Un doppio binario contro l’inflazione. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, annuncia in occasione del suo discorso programmatico le intenzioni del nuovo governo per aiutare cittadini e imprese in seguito all’aumento dei prezzi dovuto soprattutto al caro energia. Gli interventi riguarderanno sia misure come la riduzione dell’Iva che un aumento degli stipendi attraverso un rafforzamento del taglio del cuneo fiscale.

Meloni annuncia gli interventi non solo riguardanti il settore energetico in senso stretto - pensiamo agli aiuti su bollette e carburante - ma anche tutti quelli che serviranno per ridare potere d’acquisto agli italiani. E proprio per questo ritiene essenziale intervenire sul fronte degli stipendi e del lavoro, ma anche delle spese quotidiane.

Il discorso di Meloni alla Camera tocca diversi aspetti che possono interessare da vicino i cittadini, a partire dalle misure da mettere in campo con la prossima legge di Bilancio. Vediamo, quindi, cosa potrebbe fare il nuovo governo per arginare l’inflazione e per aiutare lavoratori e imprese.

Inflazione, taglio dell’Iva in legge di Bilancio

Meloni sottolinea da subito come la priorità, per l’Italia, non sia solo affrontare il caro energia ma anche l’inflazione, che sta "erodendo inesorabilmente il potere d’acquisto, nonostante una parte di questi aumenti sia stata assorbita dalle aziende”. La presidente del Consiglio spiega che è necessario intervenire subito con misure che abbiano come obiettivo quello di “accrescere il reddito disponibile delle famiglie”.

Ecco le misure che Meloni vuole mettere in campo a questo scopo:

  • Riduzione delle imposte sui premi di produttività;
  • Innalzamento della soglia di esenzione dei fringe benefit;
  • Potenziamento del welfare aziendale.

A questi interventi se ne aggiunge un’altra, di cui si era parlato in campagna elettorale ma che era poi scomparsa nelle scorse settimane: l’allargamento della platea dei beni primari che godono dell’Iva ridotta al 5%. Si potrebbero quindi aggiungere altri prodotti - anche alimentari come pesce e carne - a quelli che rientrano nell’Iva ridotta.

Per Meloni si tratta di misure concrete che verranno inserite nella prossima legge di Bilancio su cui il governo sta già lavorando. A questo si affiancherà un altro obiettivo programmatico, più a lungo termine, ovvero “archiviare la logica dei bonus” ritenuti da Meloni utili solo ai fini delle campagne elettorali.

Taglio del cuneo fiscale, Meloni vuole aumentare gli stipendi

Non può mancare, nel discorso programmatico di Meloni, un riferimento alla riduzione del cuneo fiscale, chiesto da imprese e lavoratori. Per la presidente del Consiglio il carico fiscale sul lavoro è “eccessivo”, tanto da essere ritenuto “uno dei principali ostacoli alla creazione di nuova occupazione e alla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali”.

Meloni sottolinea di voler intervenire, gradualmente, per arrivare a un taglio che sia di “almeno cinque punti del cuneo” in favore di imprese e lavoratori. Così facendo si andrebbe ad alleggerire il carico fiscale delle imprese e ad aumentare le buste paga dei lavoratori.

Inoltre per incentivare le aziende ad assumere, il nuovo governo sta pensando a un meccanismo fiscale che possa premiare le attività “ad alta densità di lavoro: più assumi, meno paghi”, è il concetto espresso dalla presidente del Consiglio. Sempre offrendo un sostegno sul campo dell’innovazione tecnologica.

Quando arriverà l’aumento in busta paga?

Nel caso del cuneo fiscale, però, Meloni non si sofferma sulle tempistiche di questo intervento. Non è quindi detto che ci sia un aumento in busta paga per i lavoratori già dal 2023. Sicuramente con la legge di Bilancio il governo sarà chiamato a rendere strutturale, per il 2023, lo sgravio contributivo del 2% introdotto dal governo Draghi.

Anche su questo punto, in realtà, Meloni non ha dato conferme, ma sembra probabile una proroga di questo regime già con la manovra. Più difficile, invece, capire se con la prossima legge di Bilancio si interverrà a favore di imprese e lavoratori con un ulteriore taglio del cuneo fiscale. Al momento sembra più probabile che questa decisione venga rinviata o che venga messo in campo un intervento limitato da andare poi ad allargare nei mesi successivi.

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