Quanti pensionati in più ci saranno con la Quota 100?

Simone Micocci

13 Settembre 2018 - 09:53

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Con l’introduzione della Quota 100 il numero dei pensionamenti anticipati potrebbe più che raddoppiare; l’aumento della spesa previdenziale, però, verrebbe riassorbito rapidamente grazie all’incremento delle assunzioni.

Quanti pensionati in più ci saranno con la Quota 100?

Comincia a definirsi la riforma delle pensioni che verrà approvata dal Governo del cambiamento; tra i provvedimenti che verranno approvati sicuramente ci sarà la Quota 100 (per la quale bisogna ancora stabilire l’età minima per l’accesso) con la quale il Governo vuole dare uno strumento alternativo (e più veloce) per accedere alla pensione così da limitare gli effetti della Legge Fornero. Resta ancora da definire invece il futuro dell’Opzione Donna, per la quale non sono ancora tramontate le possibilità di una proroga per il 2018.

Ma quale impatto avrà la riforma delle pensioni pensata dal Governo del cambiamento sul sistema previdenziale italiano? Certamente la Quota 100 farà aumentare il numero dei pensionamenti, ma molto dipenderà dai paletti che verranno introdotti per ridurre i costi della riforma.

Ad oggi le ipotesi possibili sono due:

  • la prima prevede un minimo di età pari a 64 anni (compiuti) per accedere alla Quota 100;
  • la seconda ipotesi - annunciata da Matteo Salvini - prevede un minimo di 62 anni compiuti o in alternativa un minimo contributivo di 41 anni e mezzo.

Sarebbe interessante quindi vedere quali sarebbero gli effetti sui pensionamenti; a tal proposito citiamo un articolo de Il Sole 24 Ore - a firma di Davide Colombo - secondo il quale con Quota 100 raddoppieranno i pensionamenti per anzianità.

Vediamo quindi quale sarà - in termini di aumento dei pensionamenti - l’impatto nel medio-lungo periodo della Quota 100, primo step con cui il Governo intende smantellare la Legge Fornero “pezzo per pezzo”.

Con Quota 100 raddoppiano i pensionamenti per anzianità

Per capire di quanto aumenteranno i pensionamenti nel caso in cui il Governo alla fine dovesse decidere di fissare l’età minima a 64 anni per accedere alla Quota 100 (anticipando di fatto l’accesso alla pensione di 3 anni, visto che dal 2019 per la pensione di vecchiaia saranno richiesti 67 anni di età) bisogna fare riferimento alla simulazione contenuta nella nota tecnica Inps pubblicata in estate.

Nel dettaglio, secondo le stime dei tecnici dell’Istituto, con la Quota 100 a 64 anni di età per il 2019 si stimano 258mila pensionamenti, per arrivare a 300mila nel 2021. Tradotto in termini di costi, per lo Stato ci sarà una spesa che parte dai 4,6 miliardi di euro per poi arrivare a 6,3 miliardi annui.

Pensate che nel 2017 i pensionamenti anticipati hanno contato 153mila unità; in attesa dei dati del 2018 sappiamo che questo numero dal prossimo anno dovrebbe ridursi di circa il 25% visto che i requisiti per accedere alla pensione anticipata verranno incrementati (per effetto dell’adeguamento con le aspettative di vita) arrivando a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e a 42 anni e 3 mesi per le donne.

Per il 2019, quindi, si stimano 120mila pensionamenti anticipati in caso di legislazione invariata. Come abbiamo appena visto, però, questo numero verrebbe più che raddoppiato in caso di introduzione della Quota 100 con minimo di 64 anni.

Ed ovviamente aumenterebbe ancora qualora la decisione dovesse cadere sull’età minima a 62 anni, tant’è che Salvini ha parlato di una spesa complessiva variabile dai 6 agli 8 miliardi.

L’aumento dei pensionamenti fa bene al mercato del lavoro

Secondo Matteo Salvini, però, queste stime non devono ingannare. L’aumento dei pensionati, infatti, comporterebbe sì un aumento dei costi per il sistema previdenziale italiano ma allo stesso tempo avrebbe degli effetti positivi per il mercato del lavoro riducendo la disoccupazione giovanile.

Come dichiarato dal leader della Lega, infatti, concedere il diritto alla pensione ad un lavoratore con 62 anni di età favorisce il ricambio generazionale nel mercato del lavoro.

Questo perché le aziende che si alleggeriranno della manodopera più anziana potranno tornare ad assumere giovani; nel dettaglio, a fronte di un pensionamento anticipato ci sarebbe l’assunzione di un giovane e mezzo, quindi 3 nuove assunzioni ogni 2 pensionati.

In questo modo l’aumento dei pensionamenti e della spesa previdenziale verrebbe riassorbito quasi immediatamente grazie ai maggiori contributi versati dalle imprese.

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