Assegno o pensione sociale, calcolo dell’importo: la guida

Simone Micocci

12/05/2022

12/05/2022 - 12:42

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Quanto spetta di assegno sociale? Si ha diritto all’importo pieno solo in determinate circostanze: ecco come fare per calcolare l’importo.

Assegno o pensione sociale, calcolo dell’importo: la guida

L’assegno sociale - da molti chiamato ancora pensione sociale nonostante questa misura non esista più dal 1996, da quando c’è stato il passaggio dal contributivo al retributivo - non ha un importo fisso in quanto il calcolo di quanto spetta dipende dai redditi individuali, ed eventualmente coniugali per chi è sposato, del titolare della prestazione.

L’assegno sociale ha infatti un importo base e massimo (che può tuttavia aumentare per effetto della maggiorazione che si applica al compimento dei 70 anni di età), ma questo spetta solamente a coloro che oltre al trattamento in oggetto non percepiscono altri redditi.

In caso contrario, l’assegno sociale viene calcolato applicando una certa formula, con l’importo che dunque si riduce quanto più sono elevati gli altri redditi percepiti.

Per capire quanto spetta di assegno o pensione sociale, dunque, bisogna conoscere le regole con cui l’importo viene rideterminato in base al reddito. Ve le spiegheremo in questa guida, facendo chiarezza - in maniera semplice - su qual è il calcolo effettuato dall’Inps per quantificare l’importo della pensione sociale spettante.

Importo massimo assegno sociale aggiornato al 1° gennaio 2022

Per capire quanto spetta di assegno sociale dobbiamo partire dall’importo base e limite della misura, ossia il valore riconosciuto a coloro che hanno un reddito pari a zero.

Questo importo viene rideterminato ogni anno per effetto della rivalutazione, ossia quel meccanismo con cui gli importi dei trattamenti assistenziali e previdenziali vengono adeguati alla variazione dei prezzi, così da mantenerne inalterato il potere d’acquisto.

A tal proposito, per il periodo che va dall’1 gennaio al 31 dicembre 2022, l’importo dell’assegno o pensione sociale è di 468,11 euro per tredici mensilità.

Già prima dei 70 anni può spettare un maggiorazione di massimo 12,92 euro, mentre al compimento dei 70 anni questa viene sostituita dal cosiddetto incremento al milione. Questo - calcolato sempre tenendo conto del reddito del titolare dell’assegno - può avere un valore massimo di 192,68 euro, con l’assegno sociale che dunque può arrivare fino a 660,78 euro.

Assegno sociale: quando spetta un importo parziale

Come anticipato, spetta un importo pieno solo quando il titolare dell’assegno sociale non ha altri redditi oltre a quanto percepito con il trattamento in oggetto.

Diversamente, l’assegno sociale spetta ma solo parzialmente. Nel dettaglio, i limiti reddituali per avere diritto a questa misura nel 2022 sono i seguenti:

  • 6.085,43 euro per il reddito individuale;
  • 12,170,86 euro per il reddito coniugale. Quando il reddito coniugale è pari all’importo annuo dell’assegno sociale, quindi 6.085,43 euro, la prestazione spetta per intero.

Per chi rientra nelle suddette soglie, dunque, l’assegno sociale spetta ma l’importo riconosciuto è solamente parziale.

Come calcolare quanto spetta di assegno sociale

In particolare, qualora il reddito del richiedente o quello coniugale risultino inferiori ai limiti di legge ma comunque non pari a zero, l’importo dell’assegno sociale viene calcolato applicando la seguente formula:

Importo intero annuale dell’assegno sociale - reddito annuale personale o coniugale

A questo punto possiamo vedere alcuni esempi, così da capire come questa formula si applica a seconda dei casi.

Calcolo dell’assegno sociale per il titolare non sposato

Nel caso della persona non sposata, dunque, il calcolo dell’assegno sociale è molto semplice in quanto si tiene conto solamente del reddito individuale. Prendiamo, ad esempio, la situazione di Tizio che richiede l’assegno sociale con un reddito individuale annuo di 2.000 euro.

Considerando l’importo annuo dell’assegno sociale pari a 6.085,43 euro (ossia 468,11 moltiplicato per tredici mensilità), e sottraendo da questo i 2.000 euro percepiti, risulta un valore mensile di 314,26 euro. Sarà questo, dunque, l’importo dell’assegno sociale percepito.

Calcolo dell’assegno sociale per il titolare sposato

Nel caso in cui il titolare fosse sposato, invece, l’assegno sociale spetta per intero qualora il reddito coniugale risulti inferiore a 6.085,43 euro, mentre in misura parziale nel caso in cui non venga superata la soglia di 12,170,86 euro.

Prendiamo come esempio Tizio e Caia, dove Caia chiede l’assegno sociale con un reddito individuale pari a zero ma, considerando i redditi del marito, con un reddito coniugale di 8.000 euro.

In questo caso l’assegno sociale è così calcolato:

12,170,86 - 8.000

Il risultato, dunque, è un assegno sociale mensile di 320,83 euro.

Calcolo importo assegno sociale: quali redditi si considerano

Fatta chiarezza sulle regole per il calcolo dell’assegno - o pensione - sociale parziale, è importante concludere su quelli che sono i redditi che vengono presi in considerazione in tale operazione.

Nel dettaglio, ai fini della determinazione del suddetto importo concorrono i redditi di qualsiasi natura, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva, compresi quelli esenti dal pagamento delle imposte, come pure i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o imposta sostitutiva. Rientrano tra i redditi considerati per il calcolo dell’assegno sociale anche eventuali assegni alimentari (come ad esempio l’assegno di mantenimento versato dall’ex coniuge), come pure le pensioni di guerra.

Non concorrono alla formazione del reddito, né individuale e né personale, invece:

  • trattamenti di fine rapporto comunque denominati e le sue eventuali anticipazioni
  • competenze arretrate soggette a tassazione separata
  • reddito della casa di abitazione
  • pensione a carico di gestioni ed enti previdenziali, pubblici e privati, che gestiscono forme di pensionamento obbligatorio. Tuttavia, non se ne tiene conto solo quando questa è corrisposta al soggetto che richiede l’assegno e qualora sia stata liquidata con le sole regole del contributivo;
  • indennità di accompagnamento di ogni tipo;
  • assegni per l’assistenza personale continuativa erogati dall’Inail nei casi d’invalidità permanente assoluta
  • assegni per l’assistenza personale e continuativa pagati dall’Inps ai pensionati per inabilità;
  • i trattamenti di famiglia, comunque questi vengano denominati.

Inoltre, come detto in precedenza, non viene considerato nel reddito il valore dello stesso assegno sociale.

Come calcolare l’importo delle maggiorazioni dell’assegno sociale

Sull’importo base dell’assegno sociale è riconosciuta una maggiorazione di 12,92 euro ai sensi della legge n.388/2000. Questa spetta per intero a coloro che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, mentre in misura parziale a chi rientra nella soglia dei 6.253,39€. La maggiorazione viene calcolata, dunque, sottraendo dalla soglia massima il reddito individuale percepito.

Per il pensionato coniugato, invece, il limite per la maggiorazione piena è di 12.901,98 euro, mentre per la parziale è di 13.069,94 euro.

Al compimento dei 70 anni del titolare dell’assegno sociale si aggiunge un’altra maggiorazione sull’importo percepito. Si tratta dell’incremento al milione, riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito individuale inferiore alla soglia di 8.590,27 euro, e sotto i 14.675,70 euro per il reddito coniugale.

È ovvio, dunque, che l’incremento spetta sempre sull’assegno sociale, in quanto superando queste soglie non si avrebbe diritto neppure all’assegno sociale stesso.

Tuttavia, la maggiorazione spetta per intero solo per coloro che hanno un reddito inferiore a:

  • 6.085,3 euro nel caso del reddito individuale;
  • 12.170,86 euro per il reddito coniugale.

Per maggiori informazioni sul calcolo della maggiorazione parziale potete consultare la nostra guida di riferimento.

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