Attacco a stabilimenti di petrolio saudita: Aramco chiude metà della produzione

Mario D’Angelo

14 Settembre 2019 - 18:04

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Il governo saudita ha chiuso metà della produzione di petrolio, pari al 5% di quella mondiale

Attacco a stabilimenti di petrolio saudita: Aramco chiude metà della produzione

L’Arabia Saudita ha chiuso metà della sua produzione di petrolio dopo che alcuni droni hanno attaccato il più grande stabilimento del regno (e del mondo), Buqyaq. A dare la notizia è stato il Wall Street Journal che aggiunge che l’impatto della chiusura consisterà di cinque milioni di barili al giorno, ovvero il 5% della produzione mondiale quotidiana.

Droni attaccano stabilimento petrolifero Aramco

Alle prime luci del mattino di sabato, 14 Settembre, un giacimento petrolifero di Saudi Aramco, colosso nazionale del petrolio, è stato colpito da un assalto di droni. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo di ribelli yemeniti Houthi, supportati dall’Iran.

Contemporaneamente è stato colpito lo stabilimento di Buqyaq, che trasforma il crude in leggero a basso zolfo. Nell’area è scoppiato un enorme incendio. Lo stabilimento è definito dalla stessa Aramco come “il più grande del mondo”, e si stima che possa raggiungere la produzione di 7 milioni di barili al giorno. Questi, dopo essere trasformati in “sweet”, vengono trasportati verso il Golfo Persico e il Mar Rosso.

Il ministro dell’Interno saudita ha detto che i fuochi sono sotto controllo. Le autorità stanno considerando la possibilità di ridurre le proprie riserve per evitare che forniture mondiali di petrolio vengano alterate, riporta sempre il WSJ. La televisione di Stato ha detto che le esportazioni continueranno.

L’attacco al più grande esportatore di petrolio arriva mentre il governo saudita sta pianificando un’IPO. Al tempo stesso, l’Iran soffre per le sanzioni statunitensi. Nel 2015 l’Arabia Saudita ha guidato una coalizione di Paesi sunniti in Yemen contro gli Houthi, e ha poi accusato il rivale sciita Iran per precedenti attacchi a giacimenti e petroliere.

Promettiamo al regime saudita che le nostre future operazioni si espanderanno e saranno più dolorose se non cessa l’aggressione e l’assedio”, hanno detto gli Houthi. Per l’operazione sono stati impiegati 10 droni. Nelle ultime 24 ore, secondo quanto rivelano funzionari di sicurezza dello Yemen, i ribelli Houthi hanno ucciso almeno 13 civili, donne e bambini inclusi.

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