USA: ancora indagini sulla Trump Organization

Marco Ciotola

22 Novembre 2020 - 00:09

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Nuova inchiesta a New York per presunte frodi fiscali sulle consulenze da parte della Trump Organization

USA: ancora indagini sulla Trump Organization

Le autorità di New York che indagano sulla Trump Organization hanno ampliato le loro indagini per includere nuove frodi che riguarderebbero milioni di dollari in spese di consulenza.

A rivelarlo per prima è stata la CNN, che cita fonti vicine alla vicenda. Gli investigatori del distretto di Manhattan e l’ufficio del procuratore generale di New York hanno citato in giudizio l’Organizzazione Trump, alla ricerca di documenti relativi alle spese di consulenza.

Un procedimento che segue il reportage targato New York Times relativo alla dichiarazione dei redditi del presidente, che punta il dito anche su una consulenza di 747mila dollari richiesta dalla figlia di Trump, Ivanka.

I rappresentanti della Trump Organization, interpellati sulla questione, hanno rifiutato di rilasciare commenti.

Trump: ancora indagini sulla Trump Organization

Ivanka Trump ha reagito all’articolo del New York Times tramite Twitter, parlando di accuse infondate e di un accanimento ingiustificato:

“Si tratta di molestia pura e semplice. Questa ’inchiesta’ spinta dai democratici di New York è motivata al 100% dalla politica, dalla pubblicità e dalla rabbia. Sanno benissimo che non c’è assoutamente niente, non c’è stato alcun vantaggio fiscale. Questa politica è semplicemente spietata”.

Alan Garten, consigliere generale della Trump Organization, ha dichiarato al Times che ogni cosa è stata fatta “nel rigoroso rispetto della legge applicabile e sotto la consulenza di consulenti ed esperti fiscali"”:

“Tutte le tasse sono state pagate e nessuna parte interessata ha ricevuto alcun vantaggio indebito.”

Le indagini sono di certo le più serie che il tycoon si trova ad affrontare nel processo post-elettorale che lo vedrà presto a tornare un privato cittadino.

Il procuratore generale di New York si sta concentrando soprattutto sull’ipotesi che la Trump Organization abbia gonfiato in modo improprio il valore di determinati beni in violazione delle leggi fiscali e in cerca di prestiti.

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