Le multe per gli over 50 non vaccinati stanno arrivando: vediamo la procedura per fare ricorso e fino a quando si può rinviare il pagamento della sanzione.
La prima tornata di multe per gli over 50 è in arrivo: sono oltre 200mila gli avvisi consegnati a Poste Italiane e che a breve verranno recapitati a destinazione. Una volta arrivata la sanzione di 100 euro l’interessato ha due strade davanti: la prima è quella di pagare, e la seconda è quella di fare ricorso. L’obbligo di vaccinazione per gli over 50 è entrato in vigore il 1° febbraio e resterà fino al 15 giugno.
Gli over 50 non vaccinati che decidono di intraprendere la procedura per fare ricorso vedranno slittare la scadenza di 260 giorni, tuttavia ci sono dei costi da prendere in considerazione.
La sanzione viene inviata dall’Agenzia delle entrate Riscossione: vediamo qual è la procedura per fare ricorso e spostare il pagamento della multa di otto mesi.
Multe per chi non si vaccina: come funziona la sanzione
L’importo della multa è di 100 euro e a notificare la sanzione sarà l’Agenzia delle Entrate. L’obbligo vaccinale riguarda chi ha compiuto 50 anni e chi li compirà entro il prossimo 15 giugno.
La multa scatta per chi, alla data del 1° febbraio, non si è vaccinato, o ha solo la prima o seconda dose, senza aver rispettato i termini per effettuare il richiamo, appartenente alle seguente categorie:
- esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario;
- lavoratori impiegati in strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie;
- personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, della polizia locale, degli organismi di cui alla legge 3 agosto 2007, n. 124, delle strutture di cui all’art. 8-ter del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, degli istituti penitenziari, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e degli istituti tecnici superiori;
- ultracinquantenni alla data dell’8 gennaio 2022 (data di entrata in vigore del DL n. 41/2022) oppure che compiono il cinquantesimo anno di età in data successiva all’8 gennaio 2022 e fino al 15 giugno 2022.
Come funziona la sanzione? La notifica verrà fatta dall’Agenzia delle Entrate, ma a irrogarla sarà il Ministero della Salute. È il Ministero stesso a predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti anche acquisendo direttamente dal sistema tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall’anagrafe vaccinale nazionale. Queste informazioni verranno usate anche per escludere dall’elenco degli inadempienti i soggetti esenti.
Inoltre, la nota del Ministero della Salute evidenzia che:
“anche se la verifica dell’adempimento avverrà in prima battuta attraverso sistemi informatizzati, il decreto-legge prevede una fase di contraddittorio nel rispetto dei principi enunciati al riguardo dalla Corte costituzionale.”
Questa fase di contradditorio consentirà di posticipare la data di pagamento per otto mesi: vediamo come.
Come fare ricorso e fino a quando è possibile rinviare il pagamento
Il soggetto over 50 che non ha rispettato l’obbligo di vaccino riceverà una comunicazione di avvio del procedimento prima dell’avviso di addebito. A questo punto può decidere di pagare subito, oppure di avviare la cosiddetta fase di contradditorio: avrà 10 giorni di tempo per inviare all’Asl di competenza eventuali esenzioni o motivazioni oggettive che hanno comportato il differimento del vaccino (per esempio, non c’erano slot liberi per la prenotazione).
Sempre entro questi 10 giorni, il soggetto over 50 dovrà inviare una comunicazione all’Agenzia delle entrate-Riscossione in cui avvisa di aver mandato le proprie giustificazioni all’azienda sanitaria.
Il servizio, “Comunicazione differimento/esenzione obbligo vaccinale”, disponibile solo per i destinatari della Comunicazione, consente di:
- visualizzare e scaricare in formato pdf la “Comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio”;
- informare Agenzia delle entrate-Riscossione di aver inviato, all’Asl competente per territorio, la certificazione di differimento/esenzione dall’obbligo vaccinale nonché ogni altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità ad adempiere a tale obbligo. Basterà inserire i dati richiesti: Regione, Asl territorialmente compente e data di trasmissione della Comunicazione effettuata all’Asl.
L’azienda sanitaria avrà a sua volta 10 giorni di tempo per comunicare all’Agenzia delle entrate se la multa va fatta oppure no, dopo aver valutato le motivazioni presentate dal soggetto. Nel secondo caso, quindi se la sanzione non va effettuata, si chiude il procedimento.
In caso contrario, l’iter va avanti. L’Agenzia delle entrate notificherà via Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno all’interessato un avviso di addebito che avrà valore di titolo esecutivo.
Il destinatario avrà:
- 60 giorni di tempo per pagare;
- oppure 30 giorni per presentare ricorso davanti al Giudice di pace.
Multe over 50 non vaccinati: come fare ricorso al Giudice di pace
Il soggetto over 50 che decide di procedere col ricorso al giudice di pace dovrà ricordarsi di chiedere la sospensione dell’avviso di addebito; in caso contrario (o se giudice non accoglie l’istanza) l’Agenzia delle entrate potranno avviare l’iter per il recupero coattivo della somma, maggiorata delle spese successive.
Per il ricorso non è necessario farsi rappresentare da un avvocato, è possibile anche difendersi personalmente. Bisogna pagare un contributo unificato di 43 euro e la controparte in giudizio sarà l’Agenzia delle entrate per il tramite dell’avvocatura di Stato.
Davanti al giudice di pace il soggetto over 50 potrà spiegare perché ritiene ingiusta la sanzione, ma attenzione: in caso di condanna, oltre alla multa dovrà pagare anche le spese di giudizio. La sentenza potrà essere impugnata entro 30 giorni dalla notifica della sentenza del giudice di pace.
Quindi, in caso di opposizione alla sanzione, portano l’iter della multa ad allungarsi a 260 giorni: visto che le prime comunicazioni stanno arrivando ad aprile, i pagamenti per chi fa ricorso ci saranno a dicembre. Tuttavia, visti i costi dei procedimenti e l’importo irrisorio della sanzione, il ricorso è piuttosto disincentivato rispetto al pagamento diretto della multa.
Infine, è bene chiarire che chi decide di vaccinarsi dopo aver ricevuto la sanzione non viene esentato dal pagamento della stessa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA