Abolizione ora legale: l’Italia ha deciso

Fiammetta Rubini

18/11/2019

18/11/2019 - 15:39

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L’abolizione del cambio ora solare-legale ha il favore del Parlamento europeo, che ha fissato la data al 2021. Ecco cosa ha deciso l’Italia.

Abolizione ora legale: l’Italia ha deciso

L’Italia si è pronunciata sull’abolizione dell’ora legale, chiarendo finalmente la sua posizione in merito alla proposta di abolire il cambio ora, avanzata dall’Europa lo scorso anno.

Come molti di voi si ricorderanno, nel 2018 il Parlamento europeo, con 410 voti favorevoli, 192 contrari e 51 astenuti, si è espresso a favore della fine del passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa. È seguita una consultazione paneuropea a cui hanno risposto quasi 5 milioni di cittadini, la maggior parte dei quali favorevoli. Il cambio stagionale avrebbe quindi le ore contate: i singoli Paesi dovranno decidere entro aprile 2021 se mantenere o no ora solare e legale.

Cambio ora legale abolito: l’Italia ha deciso

L’Italia ha detto no all’abolizione dell’ora legale. Il governo Conte ha depositato a Bruxelles richiesta formale di mantenimento della situazione attuale. Ciò significa che manterremo il cambio orario due volte l’anno (a fine ottobre e a fine marzo).

Perché l’Italia ha detto no all’abolizione cambio ora

I motivi per cui il nostro Paese ha deciso di non appoggiare l’abolizione del cambio orario sono principalmente 3.

1) La prima motivazione fa riferimento alla mancanza di una visione chiara su vantaggi e svantaggi del cambio orario. Non ci sarebbero, nei fatti, prove scientifiche che i due cambi di fuso orario arrechino danni all’equilibrio psicofisico, ragion per cui si preferisce mantenere le cose così come stanno.

2) La seconda ragione è di carattere economico: l’ora legale, spiega il documento, permette un bel risparmio di energia elettrica, pari a 100 milioni di euro l’anno.

3) Infine l’Italia teme che lasciare l’ultima parola agli Stati membri sul mantenimento o no del cambio ora possa creare confusione e squilibri nel funzionamento del mercato interno a causa di un mosaico di fusi orari.

Si suppone che il Sud Europa manterrà l’ora legale tutto l’anno, quelli del Nord 12 mesi di ora solare. Ci sono alcune nazioni che hanno già annunciato l’opzione per cui protendono, come la Francia, che dopo una consultazione popolare ha detto di voler bandire per sempre l’ora solare.

Abolizione ora legale: le cose da sapere

Un sondaggio effettuato dalla Commissione UE tra luglio e agosto 2018, promosso in particolare dai paesi nordici e dell’est, chiedeva ai cittadini di esprimersi a favore o contro il cambio orario due volte l’anno.

Con 4,6 milioni di voti, questa è stata la consultazione con maggiore interazione nella storia di Bruxelles. Tanto che anche il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si era espresso sull’accaduto, dichiarando:

We will decide that today. Millions ... believe that summertime should be all the time.

Tutti i media hanno parlato di abolizione di ora legale a favore dell’ora solare, ma le dichiarazioni di Juncker parlano di estensione dell’ora legale ai 12 mesi dell’anno.

Difatti è sufficiente consultare la voce “summertime” nel dizionario online Wordreference per capire ciò che avverrà. Summertime in inglese è da tradursi sia come periodo estivo, stagione estiva, sia come orario estivo, ora legale.

La discussione in seguito al sondaggio non ha portato a una decisione univoca, e sta ora ai singoli Paesi decidere se continuare ad avere l’ora legale oppure no. Ciò su cui i membri dell’Unione sono chiamati a esprimersi, dunque, sarà l’estensione dell’ora legale a tutto l’anno e non il contrario. Decisione che andrà comunicata entro aprile 2021, anche se non è da escludere l’eventualità che alla fine l’ultima parola venga lasciata ai cittadini.

Perché abolire ora legale-solare?

La proposta sembra essere portata avanti da Finlandia, Polonia, Estonia, Lettonia, Germania e in generale dagli altri Paesi settentrionali dell’Unione. Le problematiche sarebbero legate alla salute: il passaggio di orario porterebbe, infatti, a sbalzi di umore, problemi cardiaci, disturbi del sonno.

Lo spostamento delle lancette inciderebbe anche sugli incidenti sul lavoro e stradali, oltre che sul benessere cardiaco. Una serie di istanze che hanno portato così l’84% di 4,6 milioni di persone a richiedere l’abolizione del cambio orario.

Mantenendo le lancette sull’orario estivo, quella che in Italia viene chiamata ora legale, i paesi del Nord Europa potrebbero beneficiare di un’ora di luce in più, portando quindi anche un risparmio economico. Per l’Italia si avrebbe il vantaggio di beneficiare di serate più lunghe e di maggiore luce, ma dall’altro lato il sole sorgerebbe un’ora dopo.

Alla base della proposta europea sull’ora legale, quindi, ci sarebbero benefici per la salute e per il portafogli, visto che si potrebbe sfruttare meglio la luce del sole per le normali attività diurne.

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