Bonus Barriere Architettoniche 2024, guida: come funziona la detrazione, lavori ammessi, requisiti, novità

Nadia Pascale

17 Gennaio 2024 - 09:20

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Con il decreto 212 del 2023 cambia il bonus barriere architettoniche. Dal 1° gennaio 2024 ridotti i benefici e i beneficiari. Ecco la guida 2024 per la detrazione al 75%.

Bonus Barriere Architettoniche 2024, guida: come funziona la detrazione, lavori ammessi, requisiti, novità

Come cambia il bonus barriere architettoniche nel 2024? Sarà ancora possibile avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura? Ecco tutte le novità che ci attendono a partire dal 1° gennaio 2024.

Il bonus barriere architettoniche e un’agevolazione fiscale finalizzata all’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, al fine di favorire la mobilità delle persone con disabilità. Con la Legge di Bilancio 2023 sono state introdotte alcune novità e prorogate le agevolazioni fino al 2025, ma di fatto parte di quelle agevolazioni è stata spazzata via con il decreto legge 2012 del 2023 le cui novità entrano in vigore il 1° gennaio 2024.

In questa guida completa, esploreremo cos’è il bonus barriere architettoniche, come funziona, quali sono i lavori ammessi, la detrazione disponibile e i requisiti per accedere a questa agevolazione.

Cos’e il Bonus Barriere Architettoniche

Tra le agevolazioni fiscali per i lavori edilizi ce n’è una che riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Il bonus barriere architettoniche è un’agevolazione fiscale che permette di ottenere una detrazione sulle spese sostenute per eliminare le barriere architettoniche negli edifici. L’obiettivo principale di questa agevolazione e garantire un’accessibilità adeguata alle persone con disabilità grave, migliorando la loro mobilita interna ed esterna agli edifici.

Si tratta di una detrazione del 75% delle spese sostenute ed è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2022. Il bonus è nato come un’agevolazione «transitoria», nel senso che la sua applicazione era prevista solo per l’anno di imposta 2022, dal 1° gennaio al 31 dicembre.

La Legge di Bilancio 2023, invece, ha previsto la proroga dell’agevolazione fino al 31 dicembre 2025.

Come Funziona il Bonus Barriere Architettoniche

Il bonus barriere architettoniche prevede una detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute per i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche. Questa detrazione può essere usufruita da cittadini, imprese, enti pubblici e privati. Solo in alcuni casi è ancora possibile fruire di cessione del credito e sconto in fattura, mentre per chi preferisce le detrazioni fiscali sull’Irpef e Ires dovuta, la detrazione può essere fruita nuovamente in 5 anni.

Ma questo non è l’unico modo per usufruire nel 2023 e fino al 2025, salvo modifiche, del bonus barriere architettoniche.
Nel dettaglio, si può usufruire dell’agevolazione attraverso una delle seguenti modalità:

  • la dichiarazione dei redditi, in cui la cifra viene suddivisa in 5 quote in parti uguali, sottratte all’imposta netta annuale del richiedente ( non più 10);
  • lo sconto in fattura applicato da fornitori di beni o servizi, opzione tramite la quale si ha subito uno sconto sulla cifra totale che è sempre minore rispetto alla cifra che va a recuperare chi invece scegliere di usufruire del bonus tramite la dichiarazione dei redditi,
  • la cessione del credito per il 75% della spesa sostenuta, strumento tramite il quale il credito fiscale spettante al richiedente del bonus viene invece ceduto, recuperando quindi immediatamente la cifra totale della detrazione spettante (fino a un massimo di tre cessioni).

Esattamente: il bonus barriere architettoniche dà ancora il diritto di poter scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito nel 2024 ma solo in limitati casi:

  • lavori eseguiti sulle parti comuni degli edifici condominiali a prevalente destinazione abitativa;
  • lavori eseguiti da singoli proprietari su appartamenti o edifici unifamiliari adibiti ad abitazione principale, ma a condizione che il reddito non superi 15.000 euro;
  • nucleo familiare in cui sia presente un soggetto disabile (in questo caso non si applica alcun limite di reddito).

Vale ancora, comunque, l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate il documento di congruità dei prezzi che hanno concorso alla spesa totale degli interventi effettuati e il visto di conformità dei dati presenti all’interno della documentazione utile ad attestare il diritto di usufruire della detrazione del 75% prevista dal bonus barriere architettoniche.

Vediamo ora quali sono i limiti di spesa della detrazione e quali sono i lavori ammessi.

Limiti di spesa per il Bonus Barriere Architettoniche 2024

Il bonus barrire architettoniche deve rispettare dei limiti di spesa previsti dalla legge, e questi variano a seconda della tipologia di edificio in cui si interviene con i lavori al fine di rimuovere le barriere architettoniche. Nello specifico, i limiti massimi di spesa previsti per tale agevolazione sono:

  • 30.000 euro per gli edifici con oltre otto unità immobiliari, da intendersi per ogni unità immobiliare presente. Ad esempio, per un condominio composto da 10 unità abitative, la spesa totale massima prevista dal bonus è di 300.000 euro. Essendo la detrazione del 75%, ciascuna unità immobiliare potrà quindi portare in detrazione la cifra massima di 22.500 euro.
  • 40.000 euro per edifici composti da due a otto unità immobiliari, da intendersi per ogni unità immobiliare presente. In questo caso, prendendo ad esempio un edificio con sei unità immobiliari, la spesa massima per i lavori rientranti nel bonus barriere architettoniche sarebbe di 240.000 euro e ogni unità potrà portare in detrazione 30.000 euro (il 75% della quota massima di 4.000 euro).
  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità interne a edifici plurifamiliari indipendenti con uno o più accessi autonomi dall’esterno.

Lavori ammessi per il Bonus Barriere Architettoniche 2024

I lavori ammessi che danno diritto al bonus barriere architettoniche includono diverse tipologie di interventi finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche. In merito è intervenuto il decreto 212 del 2023 che al’articolo 3, comma 1 lettera 1 specifica che

Ai fini della determinazione delle imposte sui redditi, ai contribuenti è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda, fino a concorrenza del suo ammontare, per le spese documentate sostenute fino al 31 dicembre 2025 [...] per la realizzazione in edifici già esistenti di interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi a oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Ne deriva che sono attualmente esclusi dalla detrazione al 75% prevista per il bonus barriere architettoniche i lavori di sostituzione infissi, che possono però beneficiare dell’Ecobonus al 65% se consentono di ottenere risparmio energetico e i lavori di ristrutturazione bagni, che possono invece ottenere l’agevolazione del bonus ristrutturazione al 50%.

Questi interventi possono riguardare:

In generale, ogni intervento con l’obiettivo di eliminare barriere architettoniche.

  • L’installazione di ascensori e montacarichi per garantire l’accesso a diversi livelli dell’edificio.
  • La sostituzione di gradini con rampe per facilitare il passaggio delle persone in sedia a rotelle.
  • La realizzazione di strumenti tecnologici che favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone con disabilita grave.
  • L’automazione degli impianti degli edifici e di singole unità immobiliari volti ad abbattere le barriere architettoniche.
  • La sostituzione di impianti obsoleti con nuovi impianti che favoriscono l’accessibilità in riferimento alle spese di smaltimento materiali e bonifica.

È importante sottolineare che il bonus barriere architettoniche non copre semplicemente l’acquisto di strumenti o beni mobili, ma si concentra sull’eliminazione effettiva delle barriere architettoniche.

Requisiti per accedere al Bonus Barriere Architettoniche

Per accedere al bonus barriere architettoniche, e necessario rispettare alcuni requisiti. Ecco i principali:

  • Gli interventi devono essere eseguiti su edifici già esistenti.
  • I lavori devono essere conformi alle prescrizioni tecniche previste dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989, che riguardano l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati.
  • La spesa deve essere documentata con fatture e pagamenti tracciabili.
  • I lavori devono essere eseguiti da professionisti qualificati e abilitati.

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