Bombardata Zaporizhzhia, la centrale nucleare più grande d’Europa: quali sono i rischi reali e cosa può succedere

Stefano Rizzuti

4 Marzo 2022 - 10:21

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Scontri nella notte in Ucraina nella zona della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa: l’incendio divampato dopo i bombardamenti è stato domato. Ma quali sono i rischi reali?

Bombardata Zaporizhzhia, la centrale nucleare più grande d’Europa: quali sono i rischi reali e cosa può succedere

Paura nella notte in Ucraina per l’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Si tratta del più grande stabilimento d’Europa di questo tipo e si trova vicino alla città di Enerhodar. La zona dell’impianto è ora occupata dalle truppe di Mosca che hanno preso il controllo dell’area.

Secondo quanto emerso nella prima mattinata, dopo gli scontri della notte, sembra comunque scongiurato qualsiasi rischio e non si sarebbe registrata alcuna fuga radioattiva. L’impianto è stato bombardato dall’esercito russo durante i combattimenti che proseguono in quella zona ormai da giorni. In seguito agli scontri è scoppiato un incendio.

È stata colpita, in particolare, l’area dell’unità 1 dell’impianto. Il portavoce della centrale nucleare ha parlato alla tv ucraina spiegando che quell’area non è comunque in funzione, ma il rischio è comunque alto e deriva dal fatto che contiene materiale radioattivo. Vediamo cosa è successo nella notte, perché questa centrale ha un ruolo così importante e quali sono i rischi reali.

Cosa è successo e qual è ora la situazione alla centrale di Zaporizhzhia

L’allerta è scattata subito dopo lo scoppio dell’incendio, nella notte, poiché i pompieri non sono riusciti a raggiungere subito l’unità in fiamme, ostacolati dagli spari russi. Solo in un secondo momento, peraltro, si è scoperto che l’incendio ha riguardato in realtà la parta esterna della centrale e che sono stati colpiti un edificio amministrativo e un laboratorio di ricerca.

La situazione è quindi ora sotto controllo e dopo l’intervento dei pompieri si è garantito che non ci sono problemi di sicurezza. Inoltre le autorità ucraine hanno assicurato che il livello di radiazioni è rimasto invariato: non ci sarebbe quindi stata alcuna fuoriuscita. L’incendio, inoltre, non ha riguardato zone essenziali ed è stato contenuto in un’area di duemila metri quadri.

Zaporizhzhia, lo stabilimento nucleare più grande d’Europa

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è la più grande d’Europa tra quelle di questo tipo. Il portavoce dello stabilimento, Andriy Tuz, ha definito quanto successo stanotte una “reale minaccia di pericolo nucleare nella più grande centrale d’Europa”.

Lo stabilimento è considerato all’avanguardia, si tratta di una centrale nucleare di quarta generazione. Ospita sei dei 15 reattori attualmente in funzione in tutta l’Ucraina. Ha quindi un ruolo centrale per l’approvvigionamento elettrico di tutto il Paese, rappresentando circa un quarto della produzione d’energia di tutta l’Ucraina. Negli scorsi giorni era stato difeso da catene umane di civili che tentavano così di bloccare l’accesso delle truppe russe alla zona dell’impianto.

La guerra nella zona di una centrale nucleare

È la prima volta che una zona con al suo interno centrali nucleari è territorio di guerra e i timori li abbiamo visti già negli scorsi giorni con gli scontri intorno a Chernobyl. Ovviamente le truppe non hanno le centrali nucleari tra i loro obiettivi, ma un errore umano può portare un missile a colpire un impianto. E le centrali non sono state predisposte per resistere a un attacco militare.

L’altro rischio per le centrali nucleari è quello che restino senza acqua ed elettricità e non possano quindi più funzionare. Proprio per questi motivi l’Ucraina ha chiesto all’agenzia Onu per l’energia atomica di dichiarare delle safe zone di 30 chilometri intorno ai quattro impianti del Paese.

Quali sono i rischi reali per la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Nella notte i timori legati alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono cresciuti tanto da portare il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a lanciare l’allarme: “Se dovesse esplodere sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl”.

I rischi, in realtà, non sono così alti come sembra. Almeno stando a quanto spiega al Guardian Tony Irwin, professore dell’Australian national university: a suo giudizio la possibilità di un’esplosione, una fusione nucleare o un rilascio radioattivo è bassa.

I reattori utilizzati a Zaporizhzhia sono più sicuri di quelli di Chernobyl e comunque per ora non sono stati danneggiati. Inoltre l’impianto ha buoni sistemi di protezione antincendio e la possibilità di un rilascio radioattiva è considerata da Irwin molto bassa. Anche perché i reattori hanno dei sistemi di raffreddamento di emergenza che funzionano anche senza alimentazione elettrica. A suo avviso, quindi, i timori non sono poi così alti.

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