Quanto guadagna Xi Jinping? Stipendio, patrimonio e biografia del presidente cinese

Alessandro Cipolla - Andrea Pastore

20/03/2023

20/03/2023 - 11:52

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Xi Jinping da oltre dieci anni è presidente della Cina e segretario del Partito Comunista Cinese: la biografia, lo stipendio e il patrimonio del leader più potente al mondo secondo Forbes.

Quanto guadagna Xi Jinping? Stipendio, patrimonio e biografia del presidente cinese

Quanto guadagna Xi Jinping, l’attuale presidente della Repubblica Popolare Cinese? Una domanda questa sempre di grande attualità, vista l’importanza sempre maggiore di Pechino nello scacchiere economico e geopolitico mondiale.

Figlio di uno dei più temibili dei Principi Rossi, il gruppo di famiglie da cui Xi Jinping discende, Xi Jinping nel 2012 è diventato segretario del Partito Comunista Cinese e nel 2013 è stato nominato presidente della Cina, ottenendo ora un terzo mandato consecutivo.

Militare, ingegnere, politico, dopo aver dato per tredici volte l’esame per entrare nel partito - in Cina sono previsti degli esami per entrare nel Pcc - Xi è riuscito a distinguersi scalando in maniera repentina le vette del potere.

Vediamo allora quanto guadagna Xi Jinping, dando uno sguardo non solo allo stipendio percepito e al presunto patrimonio personale, ma anche alla biografia del leader cinese.

Chi è Xi Jinping? La biografia

Membro e attivista del Partito comunista cinese sin da giovane, Xi Jinping fa parte del gruppo dei Taizi, ovvero i c.d. “Principi Rossi”, che riunisce i figli e i nipoti dei protagonisti della “Lunga marcia” e della vittoria del 1949.

Figlio del veterano comunista Xi Zhongxun, da adolescente è stato esiliato nella contea di Yanchuan in seguito all’epurazione di suo padre durante la Rivoluzione culturale - quando Mao tentò di recuperare la presa sul partito e che vide delle purghe di ex-rivoluzionari - dove ha vissuto in una grotta vicino al villaggio di Liangjiahe, per poi unirsi al PCC dove lavorò alla segreteria locale del partito.

Dopo la laurea in Ingegneria chimica è stato segretario di Geng Biao, militare, ambasciatore della Repubblica e quadro del Partito Comunista Cinese. In seguito ha ricoperto incarichi dirigenziali in diverse province, per poi divenire governatore del Fujian nel 1999.

Xi Jinping fa parte del Comitato centrale del partito dal 2002. Nel 2007, quando è stato eletto nel Comitato permanente dell’ufficio politico e posto alla guida della segreteria del Partito, la sua carriera ha preso l’ascesa: è diventato vicepresidente della Cina nel 2008 e della Commissione militare centrale (Cmc) del Partito Comunista nel 2010.

Nel 2012 è stato nominato segretario del Partito Comunista e ha raggiunto la presidenza della Commissione militare, ultimo step prima del ruolo più importante. Nel 2013 infatti è succeduto a Hu Jintao nella carica di presidente della Repubblica Popolare Cinese.

È stato riconfermato il 2017 dal XIX congresso come leader della Cina e poi anche nel 2023 per una terza volta, vista la riforma costituzionale che riguarda l’eliminazione del vincolo dei due mandati per il presidente della Repubblica approvata nel 2018.

Quanto guadagna il presidente della Cina? Stipendio e patrimonio

Xi Jinping e altri membri del partito nel 2015 hanno avuto un aumento dello stipendio del 62%. Prima di questo aumento, il Presidente della Cina guadagnava circa 8.000 euro all’anno, pari a circa 60.000 yuan.

Dopo l’aumento sullo stipendio, Xi guadagna 19.200 euro annuali. Quanto al suo patrimonio personale, al momento in rete non si trovano delle cifre attendibili con la rivista Forbes che nel 2018 l’ha inserito però al primo posto delle persone più potenti al mondo.

Xi Jinping comunque rimane uno dei politici meno pagati al mondo, complice anche la valuta e la congiuntura salariale ed economica cinese, che proprio Xi ha ribadito di dover continuare a sviluppare puntando sul mercato interno.

Lo stipendio medio in Cina si aggira intorno agli 800 euro, 500 in meno di quello italiano. Prima del bonus sullo stipendio, Xi Jinping guadagnava in media come un cittadino cinese, dopo l’aumento siamo a più del doppio.

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