Variante Omicron, Cina nei guai: i suoi vaccini non funzionano

Alessandro Cipolla

17 Dicembre 2021 - 10:10

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I due vaccini Sinovac e Sinopharm prodotti in Cina stando a degli studi avrebbero un basso tasso di protezione nei confronti della variante Omicron: Pechino ora rischia una forte ondata Covid.

Variante Omicron, Cina nei guai: i suoi vaccini non funzionano

La Cina presto potrebbe avere un problema con la variante Omicron. Le brutte notizie arrivano da alcuni studi che hanno indagato sulla resistenza dei vaccini di Sinovac e Sinopharm nei confronti di questa nuova mutazione Covid.

I risultati non sono particolarmente esaltanti per i due preparati made in Cina. Per uno studio condotto dall’Università di Hong Kong, due dosi del vaccino Sinovac non sarebbero in grado di intercettare la variante Omicron, con altri test che sarebbero giunti a conclusioni simili anche per quanto riguarda Sinopharm.

Uno scenario questo che è stato ammesso ammesso dalla stessa Sinovac, con l’azienda farmaceutica cinese che ha spiegato come una terza dose del suo vaccino invece potrebbe prevenire l’infezione.

La Cina che finora dall’inizio della pandemia ha registrato ufficialmente soltanto 100.000 casi, il Regno Unito solo nelle scorse 24 ore ne ha contate ben 88.000, potrebbe così scoprirsi vulnerabile se la variante Omicron dovesse iniziare a diffondersi anche nel grande Paese asiatico.

La Cina e il pericolo Omicron

Nonostante sia il Paese dove è scoppiata questa pandemia che da due anni sta mettendo in ginocchio il mondo intero, la Cina finora stando ai dati ufficiali è uno dei Paesi che più ha retto l’onda d’urto del Covid.

Prendendo per buoni i dati diffusi dalle autorità di Pechino, questo ottimo risultato sarebbe dovuto soprattutto a due fattori: le maniacali misure di contenimento con i lockdown che scattano anche dopo un paio di casi e il buon andamento della campagna vaccinale.

Finora in Cina sono state somministrate 2,6 miliardi di dosi, con i due vaccini più usati che sono stati proprio quelli di Sinovac e di Sinopharm: stando agli studi però la doppia dose non sarebbe sufficiente per opporsi alla variante Omicron.

Nei giorni scorsi nella città di Tianjin è stato registrato il primo caso Omicron del Paese, ma delle positività alla nuova variante sarebbero state riscontrate anche in altre città. In tutti questi casi si tratta di persone tornate dall’estero.

Con lo scoppio di alcuni focolai in diverse Province, le autorità locali hanno imposto subito quarantene, blocchi dei collegamenti aerei e restrizioni in vista dei festeggiamenti per il Capodanno cinese.

Oltre che in Cina i vaccini Sinovac e Sinopharm sono stati molto utilizzati in Brasile, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti e Messico. Se in questi Paesi il Covid ha contagiato moltissime persone negli ultimi due anni, creando così una sorta di sacca di resistenza naturale al virus, Pechino invece non può dire lo stesso.

La variante Omicron che è più contagiosa rispetto alla Delta, ma fortunatamente meno virulenta stando ai primi studi, potrebbe così rappresentare un grosso problema per la Cina vista la probabile scarsa efficacia dei vaccini finora usati.

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