Variante Delta e vaccinati: perché se continuano i contagi potrebbe diventare più pericolosa

E. C.

14/07/2021

14/07/2021 - 18:02

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La variante Delta può colpire anche i vaccinati, che sembra non si ammalino gravemente. Tuttavia, potrebbe diventare più pericolosa in futuro: ecco perché.

Variante Delta e vaccinati: perché se continuano i contagi potrebbe diventare più pericolosa

La variante Delta è la nuova minaccia del SarsCoV-2 e probabilmente diventerà dominante anche in Italia così come è già per altri Paesi, con conseguente e inevitabile impatto sulla futura curva dei contagi.

Nel frattempo, si discute su come rapportarsi con questa nuova situazione epidemica in modo che la nuova variante del virus non incida in modo eccessivo sui ricoveri ospedalieri e che la frequenza del presentarsi della malattia in modo grave non riporti l’Italia in una situazione come quella dello scorso anno.

Una nota importante e da rimarcare nella nuova variante della pandemia che dilaga, però, è che le persone che presentano l’intero ciclo vaccinale e che sono pienamente immunizzate con gli attuali vaccini non si ammalano o, almeno, non incorrono nella malattia in maniera severa.

Per il momento, quindi, sembrerebbe che la variante Delta non sia così tanto pericolosa per tutti coloro che sono vaccinati. Tuttavia, la situazione potrebbe non essere così anche per il prossimo futuro e diventare più pericolosa se i contagi aumentano: vediamo perché.

I benefici della vaccinazione

Ormai si parla di una variante in grado di trasmettersi in maniera veramente elevata. La capacità di trasmissione della variante Delta è ormai da 6 a 8 volte maggiore rispetto a quella del suo antenato originario.

La nota positiva è che la vaccinazione in corso sembra aver reciso in modo drastico il legame tra infezione e malattia. Ciò significa, in altre parole, che chi prende il virus con la nuova variante è in grado comunque di non ammalarsi o almeno di non contrarre la malattia in modo grave, proprio grazie alla copertura vaccinale.

Perché ci sono rischi per il futuro

Tuttavia, restano due punti da notare: il primo è che la variante Delta è in grado di infettare anche i soggetti vaccinati, al contrario di quanto avveniva con il virus predecessore; la seconda è che esistono sia una parte della popolazione non vaccinata, sia una porzione di popolazione su cui il vaccino non ha agito come immunizzante.

Pertanto, i rischi per il futuro ci sono, poiché milioni di persone possono ancora sviluppare la malattia, se contagiate e i governi pensano che sia doveroso prendere delle misure di contenimento stringenti in maniera tempestiva.

La sperimentazione di ulteriori dosi

Una sperimentazione con ulteriori dosi di vaccini a mRNA, che sono altamente reattogenici, potrebbe essere una buona via di contrasto al virus - secondo quanto sostiene Roberto Cauda, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tuttavia - ribadisce Roberto Cauda - sarebbe necessaria una sperimentazione e si potrebbe pensare a dosaggi più bassi per la terza dose.

C’è chi ritiene che sarebbe opportuno aspettare l’arrivo di un vaccino diverso o con uno spike diversamente formulato, come ad esempio il vaccino NovaVax oppure uno dei vaccini cinesi, come il CoronaVac, in cui l’intera particella virale è inattivata. Infatti, a quanto dicono gli esperti, questi vaccini hanno riscontrato un’alta tollerabilità nella popolazione.

Cosa potrebbe diventare la variante Delta?

Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova, ha dichiarato che la variante Delta potrebbe essere un virus resistente all’immunità vaccinale. Secondo Crisanti, questa variante circola prevalentemente nei Paesi che stanno usando esclusivamente vaccini costituiti dall’antigene della proteina spike.

Ecco perché secondo gli esperti, la variante Delta potrebbe diventare pericolosa in futuro se continuano ad aumentare i contagi e, soprattutto, se non si agisce anche questa volta in modo pronto e tempestivo. Questo almeno fin quando nuove armi tecnologiche e scientifiche antivirali o vaccini di nuova generazione non porteranno i Paesi un passo avanti verso la lotta contro il Covid-19.

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