Vaccino italiano contro il Covid: a che punto siamo?

Martino Grassi

27 Gennaio 2021 - 10:15

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Potrebbe essere somministrato già durante la prossima estate il vaccino italiano contro il Covid se la sperimentazione di fase 2 e di fase 3 daranno esiti positivi. Ecco a che punto siamo.

Vaccino italiano contro il Covid: a che punto siamo?

Anche il vaccino italiano ReiThera contro il Covid potrebbe andare a unirsi alla lotta contro il coronavirus, a fianco dell’antidoti di Pfizer e Moderna, tra soli pochi mesi.

Se la sperimentazione di sicurezza ed efficacia della Fase 2 e della Fase 3 dovessero dare esiti positivi, il vaccino italiano contro il Covid potrebbe essere pronto per l’approvazione già nel mese di giugno 2021. A quel punto la palla passerebbe in mano alle autorità di vigilanza europee e del nostro Paese, che potrebbero dare il via libera alla somministrazione durante l’estate.

Lo sprint finale potrebbe essere facilitato anche dagli ingenti finanziamenti pubblici ottenuti dall’azienda italiana. Ma vediamo a che punto siamo.

Vaccino italiano contro il Covid: a che punto siamo

Procede spedita la sperimentazione del vaccino italiano contro il coronavirus, e tra pochi mesi potrebbe ottenere l’approvazione dell’Ema e dell’Aifa dando il via alla somministrazione.

L’azienda italiana ha ottenuto anche un ingente investimento del valore complessivo di 81 milioni di euro dopo l’approvazione, da parte del consiglio di amministrazione di Invitalia, del contratto di sviluppo presentato dall’azienda farmaceutica. La maggior parte dell’investimento sarà destinato alle attività di ricerca e sviluppo, per un totale di 69,3 milioni, i restanti 11,7 invece verranno impiegati per l’ampliamento dello stabilimento situato nelle vicinanze di Roma in cui saranno poi prodotte le fiale contenenti il vaccino.

Le agevolazioni concesse ammontano a circa 49 milioni, di questi 41,2 milioni sono a fondo perduto, mentre 7,8 milioni sono dei finanziamenti agevolati. Inoltre, in attuazione dell’articolo 34 del decreto-legge 14 agosto 2020, Invitalia acquisirà una partecipazione del 30% del capitale della società, dopo l’aumento del capitale di Reithera.

La sperimentazione del vaccino italiano

Al momento l’azienda farmaceutica ReiThera ha concluso la sperimentazione di Fase 1, che ha coinvolto un centinaio di volontari, realizzata grazie ad un finanziamento della Regione Lazio, e alla collaborazione con l’Istituto Spallanzani, attraverso la quale è stato possibile dimostrare la sicurezza e immunogenicità del vaccino.

Adesso, grazie all’ingente investimento, si potrà passare alle fasi successive con cui sarà stabilita la sicurezza ed efficacia, con l’obiettivo di arrivare in tempi molto ristretti alle autorizzazioni da parte di Ema e Aifa. Stando ai dati preliminari di Fase 1, il candidato italiano non avrebbe bisogno della seconda dose, la conferma però arriverà solo con le informazioni ottenute nella Fase 2, durante la quale il vaccino sarà somministrato ad un migliaio di persone e nella Fase 3, che coinvolgerà circa 10.000 persone.

L’azienda farmaceutica ha fatto sapere che sarà in grado di produrre circa 100 milioni di dosi all’anno, prevedendo anche 40 nuove assunzioni. Domenico Arcuri, il Commissario straordinario per l’emergenza Covid e l’Amministratore Delegato di Invitalia ha spiegato che:

“È un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute. La produzione italiana di vaccini andrà ad aggiungersi a quelle realizzate all’estero rafforzando la capacità di risposta nazionale alla pandemia e accelerando così l’uscita dalla crisi.”

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