Vaccino Pfizer, l’efficacia diminuisce dopo 6 mesi: lo studio

Martino Grassi

29/07/2021

29/07/2021 - 18:03

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Secondo un nuovo studio, che ancora deve essere sottoposto a revisione, l’efficacia del vaccino di Pfizer diminuisce a sei mesi di distanza dalla somministrazione della seconda dose.

Vaccino Pfizer, l’efficacia diminuisce dopo 6 mesi: lo studio

L’efficacia del vaccino di Pfizer nel prevenire il contagio, a distanza di 6 mesi dalla somministrazione della seconda dose, diminuisce sensibilmente passando dal 96% all’84%, tuttavia la sua capacità di prevenire le forme gravi di malattia resta estremamente alta (97%).

La novità arriva da uno studio pubblicato online non ancora sottoposto a peer review, condotto su 42.000 volontari, provenienti da sei Paesi, che hanno partecipato ad una ricerca condotta da Pfizer e BioNTech, conclusa lo scorso 13 maggio.

Vaccino Pfizer, l’efficacia diminuisce dopo 6 mesi

Secondo il nuovo studio, che adesso sarà sottoposto alla revisione da parte di altri scienziati, l’efficacia del vaccino di Pfizer nel prevenire la malattia sintomatica è diminuita di circa il 6% ogni due mesi, raggiungendo l’83,7% dopo sei mesi. Entrando nel dettaglio entro i due mesi dalla somministrazione della seconda dose l’efficacia e diminuita al 96,2%, nel periodo tra due e quattro mesi si è passati al 90,1% mentre in sei mesi si è arrivati all’83,7%. Nello studio tuttavia non è stato preso in considerazione il tasso di infezioni asintomatiche.

Lo studio è stato condotto in un momento in cui la variante Delta, che sta causando un nuovo incremento dei contagi in diversi Paesi, non era ancora così diffusa, tuttavia ulteriori ricerche condotte in tempi più recenti sono concordi nell’affermare che i vaccini siano in grado di offrire una buona protezione anche nei confronti della nuova mutazione.

Lo studio condotto a Israele

I risultati della ricerca sembrano concordare anche con i dati diffusi dallo Stato d’Israele, il Paese che detiene il record di vaccinazioni con il candidato di Pfizer, secondo i quali la protezione dell’antidoto sarebbe diminuita nel corso dei mesi.

Stando ai dati diffusi dal Ministero dalla Salute dello Stato d’Israele nel corso dell’ultimo mese di maggio i vaccini di Pfizer hanno dimostrato di essere in grado di prevenire i contagi asintomatici nel 94,3% dei casi. Nel corso del mese successivo, quello di giugno, durante il quale ha iniziato a diffondersi anche la variante Delta, la copertura si è ridotta al 64%. Per quanto riguarda il tasso di efficacia nei confronti della malattia grave il calo è stato solamente del 5%, hanno precisato le autorità israeliane.

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