Vaccino Covid dal medico di base: come funziona, chi può farlo e costi

Fiammetta Rubini

11 Maggio 2021 - 17:58

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Vaccino dal medico di famiglia: nel Lazio dal 17 maggio il servizio è aperto anche agli over 40. Ecco come funziona e come prenotare.

Vaccino Covid dal medico di base: come funziona, chi può farlo e costi

Vaccino Covid dal medico di base: è svolta nel Lazio, dove da lunedì 17 maggio si potrà effettuare la prenotazione della propria dose dal medico di famiglia grazie all’accordo raggiunto tra la Regione Lazio e la Federazione dei medici di famiglia del Lazio. Dal 20 maggio, poi, si potrà prenotare il vaccino anche in farmacia, con somministrazioni a partire dal 24 maggio con Johnson & Johnon per gli over 50.

Vaccino Covid dal medico di base nel Lazio

In base all’accordo siglato tra la Regione e le delegazioni Fimmg, ai medici di base saranno consegnati tutti i vaccini disponibili: dal 17 maggio al 1° giugno 2 fiale di Pfizer a settimana a medico destinate ai soggetti estremamente vulnerabili. Gli over 40 potranno vaccinarsi dal proprio medico di base con AstraZeneca e Johnson &Johnson. Se non ci si vuole vaccinare con uno di questi sieri, bisognerà aspettare l’apertura della propria fascia d’età secondo il piano vaccinale. Chi invece desidera prenotare il vaccino AstraZeneca o J&J dal medico di base può farlo andando sulla solita piattaforma Salute Lazio via sito o via app.

Per quanto riguarda la vaccinazione dei soggetti fragili, al fine di facilitare il compito nella identificazione di chi ha diritto al vaccino, la Regione mette a disposizione delle ASL e dei singoli medici l’elenco dei loro assistiti con le caratteristiche di estrema vulnerabilità, a cui il medico potrà aggiungere altri pazienti in base a una sua valutazione clinica. Questi pazienti vengono vaccinati con farmaci a mRNA (Pfizer e Moderna).

I medici che non hanno potuto essere vaccinati per motivi di salute o che per motivi organizzativi non sono in grado di assicurare il vaccino possono delegare un collega, preferibilmente della UCP di appartenenza, a cui verrà riconosciuta oltre alla remunerazione prevista per le prestazioni effettuate presso lo studio o il domicilio anche il contributo straordinario per la funzione organizzativa connessa al vaccino anti Covid.

I medici dovranno predisporre gli elenchi degli assistiti, compresa la valutazione della eventuale anamnesi di reazioni allergiche a farmaci e, previo accordo con le Asl di riferimento, potranno rendersi disponibili per vaccinare anche pazienti in carico ad altri medici di base che non possono/vogliono vaccinare direttamente o non abbiano ancora formalmente delegato altri professionisti. Si può fare il vaccino anche dai medici della Guardia Medica o Medicina dei Servizi che intendano aderire alla campagna vaccinale.

Vaccino Covid dal medico di base: dove si fa e come funziona

Il vaccino per il Covid-19 dal medico di base può essere effettuato:

  • presso lo studio medico
  • a domicilio
  • presso i locali messi a disposizione dalle aziende sanitarie

Il vaccino sarà gratuito per il paziente poiché a carico del Sistema Sanitario: è arrivato l’impegno del Governo ad adottare i necessari provvedimenti di urgenza per lo stanziamento delle risorse aggiuntive per questa novità.

Per l’impiego dei medici di base nella campagna vaccini sarà utilizzata una piattaforma di registrazione delle vaccinazioni effettuate a livello regionale, che sarà a sua volta trasferita nei dati nazionali. Le regole, come l’obbligo di dotazione specifica dello studio medico, saranno le stesse previste per i programmi di vaccinazione antinfluenzale.

Sarà compito dei medici di base trasmettere immediatamente alla regione di riferimento i dati dei vaccinati, in modalità telematica, secondo le indicazioni tecniche fornite dalla regione o P.A..

Tempi e logistica sono in via di definizione. Per il presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini si tratta di una cornice nazionale che deve essere coniugata “a livello regionale sia in base alle fasce della popolazione da vaccinare che alla definita logistica di conservazione dei vaccini”. Di recente, Pfizer e Moderna hanno fatto sapere che le loro dosi potranno essere conservate a temperature meno estreme.

Vaccino Covid dal medico di base Campania

In Campania l’accordo tra medici di base e Regione prevede che spetti ai medici segnalare alle Asl gli elenchi dei pazienti fragili e queste debbano a loro volta precaricare nominativi e anagrafiche dei candidati sul portale. Solo dopo il precaricamento dei dati si potrà procedere con le prenotazioni del vaccino. Ogni medico avrà in media 20 pazienti estremamente fragili da vaccinare in questa fase della campagna.

Vaccino Covid dal medico di base Liguria

In Liguria i medici di base sono scesi in campo per inoculare il vaccino anti-Covid dal 15 marzo. Si serviranno di 20 centri allestiti in tutta la Regione e attivi dal lunedì al venerdì. Il vaccino fatto dal medico di base sarà quello AstraZeneca e rivolte alle seguenti categorie: personale della scuola docente e non docente, polizia locale, volontari della Protezione Civile, vigili del fuoco, pazienti fragili che si sono prenotati tramite il medico curante. Se tutto va secondo i piani, in Liguria i vaccini fatti dai medici di famiglia saranno circa 2000. Vengono pagati circa 6,15 euro a somministrazione.

Vaccino Covid dal medico di base Veneto

L’accordo che la Regione Veneto ha stipulato con i medici di medicina generale per il vaccino anti-Covid prevede tre modalità di somministrazione:

- a domicilio (6,16 euro per ogni somministrazione e 18,90 euro per ogni accesso domiciliare)
- in ambulatorio (6,16 euro per ogni dose e 2,50 euro per ogni assistito in carico)
- nei centri vaccinali messi a disposizione delle Ulss (6,16 euro per ogni vaccino effettuato)

La Regione ha stanziato 27 milioni di euro per il coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna vaccinale. Al momento i medici di base somministreranno il vaccino AstraZeneca, ma non si esclude che possano usare anche vaccini Pfizer.

Quante dosi al medico di base

Il Protocollo prevede che l’approvvigionamento delle dosi di vaccino per ciascun medico di medicina generale avvenga in tempi certi e in quantità tali da consentire ad ogni medico la possibilità di garantire a tutti i propri assistiti che ne facciano richiesta la somministrazione del vaccino.

La regione fornirà i vaccini e i materiali ausiliari secondo le modalità individuate a livello regionale, tenuto conto anche degli ordinari canali di gestione vaccinale e della popolazione che i medici di base dovranno vaccinare in funzione dei piani regionali di vaccinazione, delle caratteristiche di conservazione dei singoli vaccini e della disponibilità di strumenti di conservazione e trasporto. Se dovessero insorgere difficoltà logistiche per la distribuzione dei vaccini agli studi dei medici di famiglia, il Commissario, su richiesta delle Regioni e d’accordo con il Ministero della Salute, potrà valutare altri tipi di interventi sussidiari per risolvere le criticità.

Qualora il medico non fosse in grado di somministrare il vaccino a causa di scarsità di dosi o mancata consegna, non si tratterà di omissione né giustificherebbe l’attivazione di procedura di contestazione disciplinare.

Quanto costa e chi paga

Il finanziamento delle prestazioni aggiuntive, tra cui rientrano le vaccinazioni non obbligatorie, è a carico di quota parte del fondo sanitario nazionale. Pertanto, il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale anti Covid-19 rende necessario un finanziamento aggiuntivo.

Secondo il vigente ACN 23 marzo 2005 e smi, per ogni vaccino non obbligatorio inoculato il medico riceve 6,16 euro. Nel caso del vaccino contro il Covid, però, il Governo dovrebbe mettere in campo un provvedimento di urgenza per lo stanziamento delle risorse che prevedrà un riconoscimento di circa 10 euro a dose se somministrata negli studi, e fino a 28 euro se la somministrazione è fuori.

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