Vaccini, Stati Uniti in difficoltà: metà della popolazione non è immunizzata

Alessandro Cipolla

6 Agosto 2021 - 09:07

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Dopo una buona partenza, la campagna vaccinale negli Stati Uniti sta vivendo una fase di stallo: solo il 50,4% della popolazione è completamente immunizzata, con i contagi che sono tornati a salire.

Vaccini, Stati Uniti in difficoltà: metà della popolazione non è immunizzata

Nella fondamentale partita dei vaccini contro il Covid, gli Stati Uniti hanno fallito il primo obiettivo che era stato indicato da Joe Biden: raggiungere il 70% dei cittadini immunizzati entro il 4 luglio, giorno della Festa dell’Indipendenza.

Una soglia che ancora adesso Oltreoceano appare lontana: al momento negli Stati Uniti ha completato il ciclo vaccinale il 50,4% della popolazione, con la percentuale che sale al 58,7% se consideriamo chi ha ricevuto anche una sola dose.

Numeri molto bassi per un Paese che ha a disposizione una quantità monstre di vaccini: in Italia dove le scorte sono quasi terminate siamo al 57% della popolazione completamente immunizzata, mentre il vicino Canada è al 60,7%.

Una situazione che preoccupa non poco la Casa Bianca, visto che la variante Delta sta facendo aumentare i contagi: dopo che a giugno si è toccato il minimo di 11.000 nuovi casi al giorno, ora negli Stati Uniti si è tornati costantemente a viaggiare oltre quota 100.000 con una media di 500 morti al giorno.

Gli Stati Uniti in ritardo sui vaccini

Se durante la scorsa primavera negli Usa la campagna vaccinale procedeva a ritmo spedito, tanto da far sbilanciare Biden nell’auspicare un 70% della popolazione immunizzato entro il 4 luglio, da settimane la situazione Oltreoceano è invece di assoluto stallo con le somministrazioni diminuite dell’87% rispetto ai mesi precedenti.

A poco sarebbero servite le tante iniziative messe in atto per convincere la popolazione a vaccinarsi: dalla birra gratis fino alle lotterie e ai 100 dollari in regalo in West Virginia per i giovani che accettano di sottoporsi alla somministrazione.

Neanche i numeri terrificanti del Covid negli Stati Uniti, dove dall’inizio della pandemia si sono registrati in totale 35 milioni di casi e 615.000 decessi, sembrerebbero aver scalfito le convinzioni dei no-vax americani.

Quasi sconsolato, a inizio luglio Anthony Fauci ha commentato che visto l’attuale andamento della campagna vaccinale, in autunno ci saranno “ due Americhe, una immunizzata e l’altra indifesa ”.

Una divisione che rischia di essere anche geografica, con la East Coast che ha alte percentuali di vaccinati al contrario del Sud e del Midwest, le zone maggiormenti rurali del Paese dove il numero degli immunizzati è molto basso.

Nel Mississippi finora poco più del 30% dei cittadini ha completato il ciclo vaccinale, una situazione simile a quella in Louisiana, Alabama e Arkansas. Numeri questi che stridono con quelli di New York, dove addirittura a giugno si è raggiunto il 70% degli abitanti con almeno una dose di vaccino.

Di questo passo, gli Stati Uniti raggiungeranno la soglia del 75-80% della popolazione immunizzata in forte ritardo rispetto all’Europa: un rischio sanitario ed economico che spaventa Biden, ma al momento la Casa Bianca non starebbe pensando a soluzioni drastiche come quella sul green pass adottata in Francia e nel nostro Paese.

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