Vaccini, Cile da record: tra le percentuali più alte al mondo

Marco Ciotola

19/04/2021

22/06/2021 - 15:31

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La campagna vaccinale anti-Covid del Cile si mostra tra le più rapide ed efficaci al mondo, ma nel Paese i contagi sono ancora molti

Vaccini, Cile da record: tra le percentuali più alte al mondo

Percorso vaccinale anti-Covid da record in Cile, che mostra una delle campagne più rapide del mondo.

Quasi il 40% del totale della popolazione ha ricevuto almeno una dose secondo le statistiche di Our World in Data, il che rende il Paese sudamericano uno di quelli con il tasso di vaccinazione più elevato al mondo.

Stando ai numeri infatti solo Israele e Regno Unito hanno coperto una quota maggiore della loro popolazione.

Eppure il Paese si trova costretto ancora a fare i conti con contagi medi giornalieri molto elevati. Specie nelle ultime settimane, si è registrato un forte aumento che ha spinto a nuovi lockdown per i circa 19 milioni di abitanti.

Vaccini, Cile da record: tra le percentuali più alte al mondo

L’andamento da record della campagna vaccinale non riesce a far fronte a una situazione pandemica ancora preoccupante.

A evidenziarlo lo stesso direttore regionale dell’Organizzazione panamericana della sanità, secondo cui molti dei Paesi sudamericani rischiano di trovarsi di fronte a vaccini non sufficienti a prevenire l’aumento dei tassi di infezione.

Il numero di positivi giornalieri in Cile è salito a un livello record il 9 aprile scorso, sopra i 9mila per la prima volta da inizio della pandemia e ben oltre il picco di quasi 7mila contagi in 24 ore registrato la scorsa estate.

Il ministro della Salute, Enrique Paris, ha assicurato che ora la curva andrà gradualmente ad abbassarsi nelle prossime settimane:

“Una volta raggiunto il picco, ci aspettiamo una stabilizzazione e poi un ritorno a un numero molto minore di positivi”.

Ma è inevitabile chiedersi come mai una delle più convincenti campagne vaccinali al mondo non riesca ancora ad allentare i contagi.
Gli esperti sanitari del Paese spiegano il fenomeno soprattutto con l’attuale circolazione di ceppi del virus ad elevatissimo tasso di contagiosità, elemento al quale si aggiunge l’allentamento delle misure restrittive e una maggiore mobilità.

Il governo cileno, guidato dal presidente Sebastian Pinera, aveva ordinato la chiusura dei confini da marzo a novembre 2020, prima di riaprirli ai passeggeri internazionali alla fine dello scorso anno.

Ma va anche evidenziato che uno studio dell’Università del Cile ha rilevato per il vaccino maggiormente in uso nel Paese, il CoronaVac, un’efficacia al 56,5% due settimane dopo la somministrazione della seconda dose nel Paese, che scende addirittura al 3% dopo la prima dose.

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