Università migliori d’Europa: la classifica

Simone Micocci

10 Marzo 2016 - 16:55

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Quali sono le Università migliori d’Europa? Ecco una classifica che mostra i primi 200 atenei. Tolta la Scuola Normale di Pisa, delude il resto del sistema universitario italiano.

Università migliori d’Europa: la classifica

Quali sono le Università migliori d’Europa? Se volete avere un ottimo futuro professionale dovrete fare particolare attenzione all’Università in cui vi iscrivete.

Infatti, come è ovvio che sia, alcuni atenei italiani sono considerati migliori di altri, quindi studiare in una determinata Università potrebbe garantirvi una preparazione migliore rispetto ad altre.

Per chiarire qualsiasi dubbio su quali siano le migliori Università d’Europa, il “THE - Times Higher Education” ha stilato una classifica dei top 100 atenei europei.

Questa è una delle classifiche più rilevanti, in quanto il Times Higher Education è famoso per prendere in considerazione solamente le Università che nel corso dell’anno hanno raggiunto degli standard elevati.

Prima di vedere la top 10 delle migliori Università di Europa vi anticipiamo che nessuna di queste è italiane. Infatti, per trovare il primo ateneo italiano bisogna scorrere fino alla 50esima posizione, dove si trova la Scuola Normale di Pisa. Inoltre, solo un’altra Università italiana è presente nella top 100 e questo dimostra la scarsa reputazione che i nostri atenei hanno in Europa.

Ma vediamo più nel dettaglio i risultati della classifica delle migliori Università d’Europa e i criteri di valutazione del Times Higher Education.

Università: quali sono i migliori atenei d’Europa?

Le prime tre posizioni della classifica delle migliori università d’Europa sono occupate tutte da atenei inglesi. Infatti, alla prima posizione troviamo la University of Oxford, al secondo la University of Cambridge mentre al terzo l’Imperial College London.

Ma non è tutto, perché nella top 10 troviamo altre quattro università inglesi: la University College London (UCL) (5°), la London School of Economics and Political Science (LSE) (6°), la University of Edinburgh (7°) e il King’s College London (8°).

Tra gli altri paesi europei che sono riusciti a posizionare un loro atenei nei primi 10 posti c’è la Svizzera con l’ETH Zurich – Swiss Federal Institute of Technology Zurich (4°), la Svezia con il Karolinska Institute (9°) e la Germania con il LMU Munich (10°).

Come abbiamo già detto per trovare la prima italiana bisogna scorrere fino alla 50esima posizione, dove si posiziona la Scuola Normale di Pisa. Al novantesimo posto invece c’è un’altra toscana, la Scuola Superiore Sant’Anna.

Le altre Università italiane si trovano tutte fuori dalla top 100, ma comunque è interessante vedere dove si sono posizionate così da potersi fare un’idea su quali sono considerate migliori:

  • 100/110° Università di Trento;
  • 110/120° Politecnico di Milano e Università di Bologna;
  • 120/130° La Sapienza di Roma;
  • 140/150° Università di Padova e di Trieste;
  • 150/160° Università di Milano e di Torino;
  • 160/170° Federico II di Napoli e Università di Pavia;
  • 170/180° Università di Firenze, di Milano Bicocca, di Verona;
  • 180/190° Politecnico di Torino;
  • 190/200° Università di Modena e Reggio Emilia, Roma Tor Vergata, Roma 3.

Quindi, basandoci sulla classifica del Times Higher Education non c’è da essere felici per la considerazione del nostro sistema universitario. Ma secondo quali elementi viene stilata questa classifica?

Le Università migliori d’Europa, ecco su cosa si basa la classifica

Le Università hanno dimostrato prestazioni eccellenti e, pertanto, si confermano le migliori a livello europeo in questa nuova lista della top 100”; così gli analisti del Times Higher Education hanno presentato la classifica degli atenei migliori d’Europa.

Come abbiamo già detto all’inizio del nostro articolo, questa è una delle classifiche più attendibili, poiché si basa su moltissimi fattori, come ad esempio:

  • risultati della ricerca;
  • formazione;
  • numero di docenti in rapporto agli studenti;
  • numero di brevetti registrati;
  • nascita di imprese spin off;
  • notorietà;
  • reputazione sui media;
  • capacità di fare trasferimento tecnologico.

Quindi, vista l’attendibilità della fonte, non sembrano esserci dubbi sulla crisi che sta attraversando il sistema universitario italiano. A questo punto è necessaria una svolta, e chissà se i provvedimenti messi in atto dal Ministro dell’Istruzione Giannini non riescano a risollevare, seppur minimamente la situazione.

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