Università: ecco come cambierà nei prossimi mesi

Teresa Maddonni

10 Aprile 2020 - 09:40

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Università: a spiegare come cambierà nei prossimi mesi è stato il ministro Gaetano Manfredi durante l’audizione alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera. Atenei chiusi fino al 15 giugno e ripresa a settembre. Novità anche per le borse di specializzazione di Medicina e Chirurgia.

Università: ecco come cambierà nei prossimi mesi

Università: come cambierà nei prossimi mesi lo ha annunciato il ministro Gaetano Manfredi.

A illustrare le due fasi che le università italiane dovranno affrontare con l’emergenza coronavirus in atto è stato il titolare di Università e Ricerca MUR (il Miur ricordiamo è stato scorporato e l’Istruzione è di competenza della ministra Lucia Azzolina) durante l’audizione alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera presieduta da Luigi Gallo che si è svolta nella giornata di ieri.

L’audizione per la prima volta è avvenuta da remoto, in videoconferenza. Il ministro Manfredi, nella giornata in cui è entrato in vigore il decreto scuola per l’emergenza da COVID-19 che pianifica il futuro degli Esami di Stato e delle lezioni, porta novità per gli atenei italiani: la chiusura è stabilita fino 15 giugno e poi a settembre, ma non per tutti. Vediamo come cambierà nei prossimi mesi e quello che gli studenti dovranno aspettarsi.

Università, ecco come cambierà: le due fasi di Manfredi

Università, ecco come cambierà: le due fasi di Manfredi sono state presentate ieri durante l’audizione da remoto della Commissione Cultura e Istruzione della Camera.

Il primo punto fondamentale è che le università italiane per il momento resteranno chiuse fino al 15 giugno. Ovviamente qualsiasi decisione che il governo mette in campo in questo momento siamo abituati a pensarla come provvisoria e suscettibile di modifiche dal momento che tutto dipende dall’evolversi della situazione epidemiologica del Paese. Dopo questa prima data fissata al 15 giugno si prevedono due fasi:

  • una prima fase di rientro dopo il 15 giugno per chi fa ricerca mentre lezioni, e immaginiamo anche gli esami, continueranno online;
  • una seconda fase di rientro a settembre nei vari atenei, ma con un modello misto in presenza e da remoto che tenga conto delle dimensioni degli stessi e dunque delle singole realtà territoriali.

Dunque l’Università cambierà nei prossimi mesi come d’altronde ha fatto in questi ultimi 30 giorni di lockdown adattandosi all’emergenza e al suo evolversi. Una cosa è certa, tra gli obiettivi di Manfredi vi è la necessità che gli studenti completino il semestre e non incorrano in ritardi.

Manfredi ha dunque ricordato che l’anno accademico si concluderà a giugno per evitare che gli studenti, che hanno dovuto posticipare la laurea magari per la situazione contingente di evidente disagio si ritrovassero a dover pagare più tasse da fuoricorso. Come ha detto infatti il ministro:

“Un paracadute per gli eventuali ritardi che si potevano verificare nella laurea degli studenti, ed evitare che questo da un lato significasse perdere dal punto di vista formale un anno, perché chi si laurea oggi entro il 15 giugno si laurea nel vecchio anno accademico, senza imporre il pagamento di eventuali nuove tasse di iscrizione”.

Manfredi su specializzazione Medicina

Manfredi non ha parlato solo di Università, ma anche della Facoltà di Medicina e Chirurgia e in particolare dei percorsi di specializzazione. Argomento quantomai sentito in questo periodo di emergenza sanitaria in cui si annovera la mancanza di medici e infermieri in corsia. Il ministro del MUR ha comunicato in audizione che tra gli obiettivi vi è l’aumento delle borse di specializzazione di 5mila unità (oggi ne sono 9mila).

Il ministro ha detto:

“I giovani messi in campo in questa situazione di emergenza hanno dimostrato grande professionalità testimoniando con concretezza la validità dei percorsi formativi.”

Inoltre Manfredi ha reso noto di aver firmato un decreto per la facoltà di Medicina e Chirurgia al fine di agevolare le università nel riconoscimento dei tirocini con riguardo per chi, in questa fase delicata, non ha potuto terminarli.

I numeri dell’Università che cambia

Manfredi ha fornito anche i numeri dell’Università che cambia e che al cambiamento in questo mese si è dovuta adattare. Le novità riguardano ovviamente le lezioni online e le lauree a distanza. Come ha spiegato il ministro:

  • 26mila studenti si sono laureati a distanza;
  • le lezioni da remoto sono seguite da circa 1 milione e 200mila studenti;
  • gli esami a distanza si svolgono nel 95% degli atenei.

Un buon risultato che andrà sempre migliorando con i cambiamenti che il mondo dell’Università dovrà continuare ad affrontare nei prossimi mesi.

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