UBS avverte: vaccino non vuol dire ripresa economica

Marco Ciotola

11/11/2020

07/07/2021 - 17:20

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Il colosso finanziario svizzero invita a non illudersi pensando a una rapida ripresa economica grazie al vaccino. L’analisi

UBS avverte: vaccino non vuol dire ripresa economica

UBS invita tutti a “non illudersi” pensando a una rapida ripresa economica garantita dall’arrivo di un vaccino anti-covid.

Un richiamo alla prudenza da parte del colosso finanziario svizzero in controtendenza rispetto al generale - e inevitabile - entusiasmo che la notizia delle sempre più solide certezze circa l’efficacia del vaccino sta generando.

Notizia accolta dall’entusiasmo degli stessi mercati globali. Ma il presidente di UBS, Axel Weber, prova a chiedere un’analisi più approfondita della situazione, chiarendo che anche con un vaccino ci vorrà molto tempo prima di un ritorno dell’economia globale ai livelli pre-crisi:

“Per il futuro non sono pessimista; voglio dire: sono certo che alla fine ce la faremo. Ma non dovremmo illuderci che accadrà velocemente, ci vorrà del tempo”,

ha spiegato alla CNBC.

UBS avverte: vaccino non vuol dire ripresa economica

Per la compagnia svizzera la strada è ancora molto lunga per diversi motivi. In primis, circa 2 anni serviranno a recuperare dalla disoccupazione e riavvicinarsi a un livello di crescita pre-crisi:

“Stiamo quindi parlando di una ripresa piuttosto lunga, che dovremmo affrontare per diversi anni a venire”

, ha spiegato Weber.

Inutile precisare però che la speranza di un ritorno agli usuali ritmi di vita ed economia si è sentita molto forte negli ultimi giorni, sulla scia dell’annuncio arrivato dal gigante farmaceutico statunitense Pfizer e dalla tedesca BioNTech.

Il loro vaccino contro il coronavirus mostra un’efficacia che va oltre il 90% nella prevenzione del Covid-19. Un simile ottimismo però - allerta Weber - va mitigato da una lucida analisi della realtà: difficoltà logistiche, della produzione di massa e del trasporto possono estendere i tempi.

In più il vaccino Pfizer richiede due dosi a persona e, sulla base delle proiezioni attuali, solo 25 milioni di persone potrebbero essere vaccinate entro la fine dell’anno.
Ecco quindi che va messo in conto un lasso di tempo notevole per il lancio di programmi di vaccinazione a livello nazionale e globale:

“Era da molto tempo che aspettavamo buone notizie e certamente quelle appena arrivate sono ottime e sono state accolte molto bene dal mercato. Ma si tratta di novità che vanno prese con le pinze. Sono certo che ci riprenderemo, questo accadrà; ma ci vorrà molto tempo prima di riuscire a uscirne fuori del tutto”.

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