Turismo in Italia: le opportunità nel periodo post-Covid

Martino Grassi

07/03/2021

07/07/2021 - 16:55

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Il 2020 è stato senza ombra di dubbio uno degli anni peggiori per il settore turistico. Ecco cosa aspettarsi e quali potrebbero essere le opportunità del settore nel periodo post-Covid.

Il Covid ha segnato una brutta battuta d’arresto per il turismo in Italia, come dimostrano anche le cifre da brividi registrate: 245 milioni di presenze perse, e un calo del fatturato di 14 milioni in meno rispetto al 2019. Nel periodo del primo lockdown sui social sono rimbalzate le immagini delle città d’arte e di altre mete turistiche completamente deserte che hanno reso ancora più evidente il forte legame tra il nostro territorio e la presenza dei visitatori, un binomio quasi indissolubile.

Sebbene al momento restino in vigore delle stringenti normative che vietano gli spostamenti e impediscono a molti turisti stranieri di visitare il nostro Paese, nel periodo post-Covid l’Italia potrà tornare a mostrare le sue bellezze, uniche e invidiabili, a tutto il mondo, adattandosi ad un nuovo turismo post pandemico. Ecco dunque quali potranno essere le nuove opportunità del settore.

Turismo in Italia: le opportunità nel periodo post-Covid

Cosa dobbiamo aspettarci per il turismo in Italia, e quali saranno le nuove opportunità che il settore dovrà cogliere per garantire una vera e propria ripartenza, esaltando le ricchezze del nostro Paese? La pandemia ha accelerato ancora di più l’evoluzione del turismo iniziata diversi anni fa, e dunque sarà necessario aggiustare il tiro per cambiare le cose.

Sicuramente ci sarà la necessità di porre una maggiore attenzione al digitale, nutrendo gli utenti prima ancora che raggiungano la destinazione del viaggio, e migliorando l’accessibilità. Un altro aspetto che acquisirà sempre più importanza sarà la sostenibilità ambientale delle proposte, andando incontro ad una tendenza sempre più crescente, che vede anche un maggiore interessamento verso la natura, forse dettato anche dalla chiusura forzata all’interno della città, e verso la scoperta o riscoperta di borghi e piccoli centri invidiati in tutto il mondo, in cui unire anche esperienze legate all’enogastronomia, una delle eccellenze del nostro Paese, e al Made in Italy.

Cosa aspettarsi per il 2021

Tuttavia, nonostante i buoni propositi, anche il 2021 si prospetta essere un anno nero per il settore turistico, come confermato dall’analisi predittiva condotta da Isnart-Unioncamere che prevede una perdita pari a 7.9 miliardi di fatturato rispetto al 2019, durante il primo trimestre. Sempre durante i primi tre mesi dell’anno è stata calcolata anche una riduzione del 60% del flusso di visitatori italiani e dell’85% di quelli internazionali, cifre che potrebbero aumentare ancora di più vista l’introduzione di nuove misure restrittive.

Un’altra battuta d’arresto potrebbe essere dettata anche da una scelta dei consumatori: un quinto dei viaggiatori a livello mondiale, già nel periodo tra luglio e ottobre 2020, aveva dichiarato di non voler effettuare voli internazionali al fine di ridurre l’impatto ambientale, che potrebbe tradursi in un minor afflusso di visitatori internazionali.

In collaborazione con Cinitalia

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