Trump e la minaccia di un attacco nucleare: cosa significa davvero l’allarme?

Violetta Silvestri

09/01/2021

13/04/2021 - 11:00

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Trump sempre più isolato e indignato: ora potrebbe diventare una minaccia con il comando dell’arma nucleare. Cosa significa e quali reali rischi per USA e mondo?

Trump e la minaccia di un attacco nucleare: cosa significa davvero l’allarme?

No, gli USA non stanno davvero tornando alla normalità e le ultime concitate e sbalorditive dichiarazioni di Nancy Pelosi su un possibile attacco nucleare lo dimostrano.

Il Congresso ha ufficialmente ratificato la vittoria di Joe Biden e sventato ulteriori destabilizzazioni istituzionali dopo l’assurdo assalto al Campidoglio. Trump è sempre più isolato e indignato, escluso per sempre da Twitter e altre piattaforme social e allontanato anche da membri di spicco dei repubblicani.

Il tycoon non parteciperà alla tanto attesa cerimonia di insediamento di Biden alla Casa Bianca. Tuttavia su di lui avanzano ancora ombre e allarmi: la presidente della Camera ha chiesto all’esercito americano di esaminare possibili precauzioni per impedire un’azione militare o l’ordine di un attacco nucleare da parte di Trump.

Cosa significa e quale rischio corrono, davvero, il mondo e gli USA?

Trump sempre più isolato: spunta la minaccia nucleare

Un Trump sempre più isolato e arrabbiato, bandito da Twitter e ormai alla fine del suo mandato, affronta una rinnovata spinta da parte dei democratici a rimuoverlo dall’incarico dopo aver incitato i suoi sostenitori a prendere d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti.

Questo è l’attuale quadro degli USA: mentre ci si accinge ad accogliere ufficialmente Biden alla Casa Bianca, dando avvio alla sua amministrazione, rafforzata dalla composizione di Camera e Senato a favore dei democratici, il clima politico nella potenza americana resta teso. Al limite dell’assurdità, si potrebbe commentare.

La presidente della Camera Nancy Pelosi ha dichiarato venerdì 8 gennaio che se Trump non si fosse dimesso, avrebbe incaricato la commissione addetta ad andare avanti con una mozione di impeachment e di attuazione del 25° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che prevede la rimozione di un presidente che non è in grado di congedare i suoi doveri ufficiali.

Una copia delle bozze di articoli di impeachment che circolano tra i membri del Congresso accusa Trump di “incitamento alla violenza contro il governo degli Stati Uniti" nel tentativo di ribaltare la sua perdita nei confronti di Biden”.

Non è chiaro se davvero si procederà con tale procedimento, piuttosto complesso e lungo rispetto ai tempi realistici e che divide gli stessi repubblicani.

Quel che è certo, comunque, è il clima ormai estremizzato. Nel pieno di tale spinta a mettere sotto accusa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente della Camera Nancy Pelosi ha rilasciato venerdì una dichiarazione sbalorditiva, riguardante una lettera inviata ai massimi vertici militari:

“La situazione di questo presidente “instabile” non potrebbe essere più pericolosa, e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il popolo americano dal suo assalto squilibrato al nostro Paese e alla nostra democrazia”

Il riferimento è stato esplicito: evitare che Trump possa mettere in atto azioni militari o addirittura azionare il leggendario “bottone” della bomba nucleare.

Un crescendo di tensione, quindi, sta caratterizzando questi 10 giorni che avvicinano gli USA al cambio ufficiale di presidenza. Ma cosa c’è di vero sul rischio di attacco nucleare da parte di Trump?

Il potere nucleare reale - e relistico - di Trump

Si potrebbe affermare che Trump, in quanto presidente degli Stati Uniti in carica, ha un potere reale di avviare i codici per un attacco nucleare. Ma quanto c’è di realistico in questo scenario così estremo?

Non è stato immediatamente spiegato se le assicurazioni che Pelosi ha detto di aver ricevuto sul potere nucleare di Trump riguardassero procedure operative standard o ostacoli aggiuntivi che sarebbero in atto.

Come ogni comandante in capo, il potere del tycoon è chiaro: ha solo lui l’autorità di usare armi nucleari. Il Pentagono deve ottemperare ai suoi ordini e, nella peggiore delle ipotesi, ci vorrebbero solo cinque minuti tra le decisioni del presidente e l’esplosione di missili balistici intercontinentali.

Secondo la Federation of American Scientists citata da Bloomberg, l’autorità di Trump è “inerente al suo ruolo costituzionale di comandante in capo”. Gli ufficiali militari potrebbero rifiutarsi di conformarsi a quello che credono sia un ordine illegale e ci sono stati sforzi in passato per limitare i poteri del presidente, ma il Congresso attualmente non ha l’autorità di annullarlo.

Questo quanto stabilisce il sistema USA, che alcuni esperti e analisti, alla luce di questa dichiarazione della Pelosi e della situazione imprevedibile che si è venuta a creare nella potenza americana, stanno mettendo in discussione. C’è davvero bisogno di un potere così grande e pericoloso nelle mani di un’unica persona? Questo l’interrogativo di alcuni ambienti USA.

Intanto, è bene sottolinearlo, nessuna realistica minaccia nucleare o militare è arrivata da Trump. Gli USA aspettano il 20 gennaio in un clima politico surreale, da vera e propria guerra.

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