Test sierologico o tampone: cosa cambia? Quale fare, affidabilità e differenze

Matteo Novelli

21 Ottobre 2020 - 12:59

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Test sierologico o tampone (molecolare e rapido): quale fare e qual è più utile e affidabile per scoprire se si è positivi al coronavirus. Ecco e le differenze.

Test sierologico o tampone: cosa cambia? Quale fare, affidabilità e differenze

Meglio fare il test sierologico o il tampone (rapido o molecolare)? Qual è il più affidabile? Una questione su cui ancora c’è molta confusione: scoprire se si è stati esposti o meno al coronavirus, rilevando la presunta positività, richiede il sottoporsi a un preciso iter che comprende diversi tipi di esami.

Quale test fare e cosa cambia tra il sierologico e il tampone nasofaringeo molecolare e rapido, e come funzionano i due esami clinici? Le differenze e l’affidabilità, così come la loro corretta esecuzione e applicazione, varia a seconda del contesto e della situazione in cui vengono richiesti ed effettuati.

Fare il sierologico o fare il tampone naso-faringeo non è la stessa cosa. I due esami non sono intercambiabili e presentano alcune precise differenze e caratteristiche: ecco a cosa serve l’uno e l’altro e quale è più indicato fare.

Meglio il sierologico o il tampone? Quale fare e cosa cambia

La differenza sostanziale tra i due test principali è semplice ma a volte si tende a fare un po’ di confusione. Il tampone molecolare rileva l’infezione in corso e quindi la positività al SARS-CoV-2 (coronavirus): se positivo, segue tutta la trafila del caso con quarantena e isolamento (domiciliare o ospedaliero).

Il test sierologico consiste in un prelievo ma non rileva l’infezione in corso, mostra solo gli anticorpi sviluppati in seguito all’entrata in contatto con il virus.

Cosa vuol dire? Che una persona che si sottopone al test sierologico può risultate negativa all’esame del sangue ma positiva al tampone. Ergo, il sierologico non si pone come un test utile a rilevare un’infezione in corso e quindi a effettuare la diagnosi per un paziente contagiato dal coronavirus (che potrebbe circolare liberamente senza saperlo, da asintomatico, e infettare altre persone).

Se si vuole scoprire se si è positivi o negativi al coronavirus l’unico modo certo è effettuare il tampone naso-faringeo presso la ASL di competenza, che vene prescritto a discrezione del medico di base (in genere se si è tornati da aree a rischioo se si ha avuto un contatto con una persona risultata positiva entro un certo arco temporale).

Il test sierologico rileva, con la sua positività e la presenza di anticorpi IgG e IgM, se si ha avuto l’infezione in passato e se si è coperti da eventuali reinfezioni (fin quando si hanno gli anticorpi specifici in circolo si gode di una parziale immunità, ma in merito ci sono ancora dibattiti).

In ordine di affidabilità nel rilevare un’infezione in corso abbiamo:

  • tampone molecolare nasofaringeo;
  • tampone rapido;
  • test sierologico con prelievo endovenoso;
  • test sierologico rapido con goccia di sangue.

Il test sierologico è utile? Differenze dal tampone

Un test sierologico, lo ricordiamo, può risultare negativo ma il paziente può essere comunque positivo al COVID-19 e avere sintomi iniziali della malattia, così come non averli proprio ed essere inconsapevole del proprio stato.

Lo sviluppo e la presenza o meno degli anticorpi da COVID-19 varia a seconda del soggetto e le modalità di comparsa cambiano da persona a persona: se si è risultati positivi al tampone e al termine e una volta guariti il sierologico rileva gli anticorpi si ha la certezza matematica di essere stati infettati.

Ricapitolando: se si ha avuto contatto con una persona positiva al coronavirus il sierologico è un test utile per scoprire se anche noi siamo stati infettati? No, bisogna fare il tampone.

Se si è guariti dal coronavirus è utile fare il sierologico? Sì, per essere certi di aver sviluppato gli anticorpi e aver effettivamente contratto la malattia.

Se si teme di aver contratto il virus l’unica soluzione pratica per essere certi del proprio stato è effettuare un tampone: andare in un laboratorio d’analisi e richiedere il sierologico è quasi sempre inutile per scoprire la positività all’infezione (e si traduce in uno spreco di denaro).

Se il vostro sierologico risulta positivo non dovete necessariamente allarmarvi, anzi: significa che avete sviluppato con successo l’infezione.

Se invece risulta negativo, significa che non siete mai entrati a contatto con il virus e potreste ancora sviluppare un’infezione (o averla già in corso da asintomatici).

Tampone molecolare: a cosa serve e come funziona

Il tampone molecolare si rende utile per identificare la presenza del virus all’interno dell’organismo e scoprire se c’è o meno un’infezione in corso.

Il test viene effettuato da un operatore sanitario attraverso l’uso di un cotton fioc inserendo il piccolo bastoncino nel naso (uno per narice, ma a volte basta anche una narice) e all’interno della bocca dove viene strofinato brevemente sulle mucose.

Si tratta dell’esame più affidabile e il cui risultato perviene entro 12-24 ore (ma se le richieste sono molte è possibile avere i risultati anche dopo giorni).

Tampone rapido: è affidabile?

È il tampone utilizzato in caso di controlli estesi che coinvolgono più persone (come per chi torna con viaggi da porti e aeroporti). Il test viene effettuato nella stessa maniera dell’esame molecolare, infilando un cotton fioc in naso e bocca ma nell’esame in laboratorio si cercano gli antigeni, ovvero le proteine del virus.

Questo test rapido può fornite un risultato anche in 15 minuti. La sua affidabilità è alta ma richiede comunque un test di conferma tramite tampone molecolare in caso di positività.

Come funziona il test sierologico: differenze tra rapido e quantitativo

Il test sierologico ricerca gli anticorpi diretti prodotto dal nostro corpo per contrastare il virus. Si effettua tramite prelievo endovenoso.

L’esame è utile non per scoprire l’infezione in corso ma la misurazione degli anticorpi anti Sars-COV-2 all’interno del nostr organismo suddivisi in: immunoglobuline IgA, IgM e IgG (che ci dicono da quanto tempo si è contratta l’infezione).

Per capire come leggere questo tipo di test abbiamo:

  • IgM positivi: infezione presente e recente;
  • IgM negativi ma IgG positivi: infezione contratta in passato.

Esistono anche in questo caso due tipi di test, uno rapido e uno quantitativo classico. Il test rapido si effettua con il prelievo capillare di una goccia di sangue ed è di tipo qualitativo, utile a stabilire la presenza di anticorpi e il risultato è fornito in circa 20 minuti. Il semi-quantitativo misura invece la quantità totale presente nel nostro sangue e richiede qualche giorno di attesa.

Il test rapido è il men o affidabile e in caso di positività deve essere confermato dal prelievo endovenoso per scongiurare l’ipotesi di una falsa positività.

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