Telegram non è sicuro? Dai gruppi alla privacy, a cosa fare attenzione

Luca Servadei

2 Luglio 2022 - 16:12

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Telegram non è sicuro? Ecco cosa devi sapere sulla chat di messaggistica rivale di WhatsApp, dai gruppi alla privacy, ecco dove finiscono i dati personali e quali contenuti girano sull’app.

Telegram non è sicuro? Dai gruppi alla privacy, a cosa fare attenzione

Telegram non è sicuro? È una domanda che in molti potrebbero essersi fatti negli ultimi anni, soprattutto in seguito ai vari episodi riguardanti alcuni gruppi destinati al revenge porn che hanno condiviso foto private e materiale pedopornografico. Di recente, inoltre, ha fatto parecchio discutere un articolo pubblicato da Der Spiegel, secondo il quale Telegram avrebbe fornito alla polizia federale tedesca i dati di alcune persone sospettate dei crimini di terrorismo e abusi sui minori. Questa scelta ha spinto alcuni utenti a nutrire alcuni dubbi sulla sicurezza delle informazioni condivise tramite l’app di messaggistica istantanea. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Telegram è sicuro? Dove finiscono i dati personali

Come si legge nelle FAQ di Telegram sull’utilizzo dei dati personali degli utenti:

Telegram è un servizio di messaggistica basato sul cloud con sincronizzazione istantanea. I dati sono ripartiti su più Data Center attorno al globo, controllati da differenti entità legali a loro volta distribuite sotto diverse giurisdizioni. Le relative chiavi di decriptazione sono divise in parti e non sono mai tenute insieme ai dati che proteggono. Per forzarci a consegnare qualsiasi dato sono necessari parecchi ordini dai tribunali di diverse giurisdizioni. Nessun governo o insieme di governi con la stessa mentalità può ostacolare la privacy e la libertà di espressione delle persone. A oggi, abbiamo divulgato 0 byte di dati a terzi, inclusi i governi”.

Insomma, uno statuto che conferma una struttura solida per Telegram ma che, alla vista di alcune conclamate irregolarità all’interno dell’app può risultare un’arma a doppio taglio. Quel che è certo è il confronto vinto a mani basse con WhatsApp: in questo caso su Telegram si parla davvero di end-to-end.

Telegram: i gruppi sono rischiosi? Cosa gira nelle chat

I messaggi mandati su Telegram sono quindi estremamente crittografati e spesso accompagnati da una serie di impostazioni che consentono di eliminare i messaggi, impostare chat a scadenza e la autodistruzione automatica dei messaggi, nonché di chattare anche senza scambiare direttamente il proprio numero di telefono.

Se venisse chiesto a un dipendente di Telegram di accedere a una conversazione privata per un’indagine, ritrovarne il contenuto potrebbe essere un’operazione alquanto complicata. Molto dipenderebbe anche dalla legislazione del Paese stesso, dato che dobbiamo immaginare il database come un enorme magazzino privo di chiavi (tutto entra, ma niente esce).

I gruppi sono diffusi e facilmente accessibili da parte degli utenti che possono utilizzare l’apposita barra di ricerca per cercare i contenuti più svariati, anche quelli di natura sessuale o addirittura, come è tristemente emerso, pedopornografica.

Concedere così tanta liberà potrebbe conferire a Telegram aspetti degni del Deep Web, dove anche i contenuti più scabrosi e privi di moralità possono circolare liberamente. Nei gruppi poi è possibile essere invitati anche contro la propria volontà: basta avere il vostro contatto, numero o nickname, per essere infilati nei gruppi più svariati.

È facile immaginare quindi come si possa finire anche nei gruppi dai contenuti più osé o addirittura di natura illegale, come dimostrano gli episodi avvenuti nel recente passato.

Telegram è poco controllato? Come segnalare gruppi con contenuti illegali

L’ipotesi che emerge dagli scandali avvenuti negli ultimi anni è che i contenuti di Telegram siano in qualche modo poco controllati: l’estrema libertà data dalle impostazioni e dalla personalizzazione potrebbe facilmente mettere gli utenti a rischio o in situazioni scomode.
Un buon modo per arginare questa possibilità è segnalare i gruppi e gli utenti che non seguono un comportamento adeguato e che, anzi, perseguono atteggiamenti che vanno oltre i limiti della legalità.

Per fare questo Telegram mette a disposizione alcune opzioni: attraverso le impostazioni di un gruppo in alto a destra si trova la voce “segnala”, utile per far capire alla piattaforma che c’è qualcosa che non va ed è necessario prendere dei provvedimenti.

Dopo averla premuta, è possibile selezionare l’opzione più adatta al caso in questione tra spam, violenza, pornografia, abuso minorile, copyright e altro per far arrivare la segnalazione ai vertici dell’app che effettueranno i dovuti controlli e provvederanno a bloccare le chat nocive.

La stessa opzione consente di segnalare gli utenti sconosciuti che risalgono al nostro profilo tramite la funzione di ricerca.

Nuove opzioni per la privacy

Telegram si è aggiornato, introducendo nuovi strumenti utili per tutelare la privacy e la sicurezza degli utenti. Una di queste è la richiesta di accesso per i gruppi pubblici, che permette agli amministratori di esaminare i nuovi membri prima di dare loro la possibilità di scrivere in chat. Prendendo spunto da altre realtà, come Twitter e Facebook, Telegram ha anche introdotto i badge di verifica nelle chat relative a personaggi e organizzazioni pubbliche rilevanti.

Alcuni “trucchi” per migliorare la privacy

Un buon modo per difendere il proprio account Telegram è attivare la verifica in due passaggi. Una volta abilitata, questa funzione richiede all’utente di inserire una password ogni qualvolta si accede al servizio da un nuovo dispositivo. Per attivarla è sufficiente accedere alle impostazioni, selezionare “privacy e sicurezza” e cliccare su “verifica in due passaggi”. A questo punto non resta altro da fare che digitare la password che si vuole utilizzare.

Se si hanno più sessioni Telegram aperte allo stesso momento, può essere utile ricordarsi di disconnettersi da quelle inutilizzate. Per farlo bisogna aprire il menù “impostazioni”, selezionare “privacy e sicurezza” e andare su “sessioni attive”. In questa schermata si trovano tutte le sessioni aperte ed è possibile chiudere tutte quelle che al momento non servono.

Volendo, è anche possibile inviare dei contenuti multimediali che si “autodistruggono”. Chi vuole sfruttare questa opzione deve aprire Telegram, selezionare una chat, toccare l’icona degli allegati, scegliere il file che si desidera inviare e toccare l’icona del cronometro. Non resta altro da fare che impostare il timer e premere invia. Il contenuto sparirà in automatico allo scadere del tempo.

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